Consulenti, pagamento tasse slitta al 20 luglio
La proroga ha effetto “senza che sia dovuto il pagamento di interessi e vale per tutti i cf, anche coloro che si avvalgono del regime forfettario”
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L’albo continua ad assottigliarsi ma sono sempre di più gli under 30 che si affacciano alla professione. Il bilancio 2019 dell’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari (Ocf) parla chiaro, conferma alcune tendenze in atto ormai dal lontano 2008 e preannuncia sfide impegnative per il futuro.
Ma andiamo con ordine. Stando alla Relazione Annuale dell’Ocf (qui il link al documento integrale), gli iscritti sono 53.299, in calo del 3,7% rispetto al 2018. Rallenta ancora l’attivazione di nuovi mandati, che mette a segno un decremento di circa il 32%.
Fonte: Relazione annuale Ocf per l’anno 2019
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Anche i primi quattro mesi di quest’anno sembrano confermare il trend. Ad aprile 2020 i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede iscritti all’albo erano 52.952, di cui attivi, cioè con mandato, 33.702 (il 63,6%), pari al 3,7% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Resta relativamente stabile la presenza del genere femminile, con una flessione complessiva rispetto al 2018 ma più contenuta rispetto a quella dei colleghi uomini. L’interesse delle donne verso la professione è in ogni caso confermato anche nel 2019, tenuto conto che il 32,8% delle domande di iscrizione alle sessioni di prove valutative è pervenuto da candidate. Da segnalare, però, che le donne rappresentano ad oggi poco più di un quinto degli iscritti, a dimostrazione del fatto che, come sottolinea la presidente Carla Rabitti Bedogni nella Relazione, ancora molto deve essere fatto.
Buone notizie arrivano però dalle prove valutative: le domande di iscrizione sono state infatti 4.573, in crescita del 12,4% rispetto al 2018, e i candidati idonei 1.653. Da sottolineare che nella suddivisione dei provvedimenti di iscrizione all’albo per fasce di età si registra un aumento dell’incidenza degli under 40 e che il calo ha riguardato tutte le fasce d’età ad eccezione dei più giovani al di sotto dei trent’anni.
Passando all’attività di vigilanza, nel corso del 2019 l’Organismo ha ricevuto complessivamente 587 segnalazioni, di cui 554 nei confronti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede e 33 a carico delle nuove categorie, ossia consulenti finanziari autonomi e società di consulenza finanziaria.
Sono stati adottati in via d’urgenza 22 provvedimenti di sospensione cautelare dall’esercizio dell’attività per un periodo massimo di 180 giorni e altri 24 procedimenti, di cui 13 chiusi con sospensione cautelare dall’esercizio dell’attività per un periodo massimo di un anno e 11 senza alcuna misura.
Le tipologie di violazioni della normativa di settore contestate hanno riguardato per lo più la comunicazione o la trasmissione all’investitore o all’intermediario di informazioni o documenti non rispondenti al vero; l’acquisizione, anche temporanea, della disponibilità di somme o di valori di pertinenza della clientela; la contraffazione della firma dell’investitore su modulistica contrattuale o altra documentazione relativa a operazioni dal medesimo poste in essere, spesso correlata al perfezionamento di operazioni non autorizzate dal cliente; l’utilizzo da parte del soggetto vigilato dei codici di accesso telematico ai rapporti di pertinenza dell’investitore; la ricezione di forme di compenso o di finanziamento da parte della clientela; l’inosservanza delle procedure e dei codici interni di comportamento dell’intermediario.
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L’Ufficio Sanzioni Amministrative ha poi determinato l’adozione di provvedimenti nei confronti di 90 iscritti consistenti in 89 provvedimenti di natura sanzionatoria (39 radiazioni dall’albo, 33 sospensioni dall’albo per periodi da minimo di uno a un massimo di quattro mesi, 8 sanzioni pecuniarie di importo pari a 516 euro e 9 richiami scritti) e in un provvedimento di temporaneo non luogo a provvedere nei confronti di un consulente impossibilitato a difendersi.
Inoltre, sono state svolte cinque ispezioni presso le sedi di altrettante società di consulenza finanziaria, dirette a verificare l’adozione dei presidi e delle procedure necessarie a garantire il corretto svolgimento dell’attività di consulenza.
Guardando al futuro, la presidente Carla Rabitti Bedogni sottolinea come sia indubbio che gli effetti sul piano economico-finanziario dell’emergenza sanitaria da Covid-19 abbiano fatto emergere ancora una volta l’importanza del ruolo dei consulenti finanziari nelle decisioni di investimento dei risparmiatori, ma le sfide per i professionisti non si esauriscono con il Covid.
Prima fra tutte resta la sfida tecnologica. “È indubbio che l’utilizzo di tecnologie innovative in ambiti sempre più estesi del mercato finanziario introduce nuovi elementi di complessità nell’offerta di servizi e strumenti finanziari che richiedono un ruolo sempre più rilevante del consulente finanziario nel processo decisionale degli investitori – sottolinea la presidente -. La centralità del ruolo del consulente finanziario va costantemente ribadita pur in presenza di soluzioni tecnologiche, come le Dlt (Distributed ledgers technology – il paradigma per la gestione di database alla base della tecnologia blockchain, ndr), nate per assicurare una diffusione capillare e disintermediata delle piattaforme e dei prodotti ivi creati e scambiati. La facilità di accesso degli utenti a un servizio o a un prodotto non si traduce necessariamente in una semplificazione della struttura e della natura dell’investimento, che, anzi, proprio in ragione delle novità tecnologiche sottostanti, richiede una nuova e più forte consapevolezza da parte degli investitori”.
Il consulente deve quindi, secondo Rabitti Bedogni, restare al passo con i tempi e, in tale ottica, l’aggiornamento professionale rappresenta un fattore imprescindibile. “Il ruolo del consulente non si esaurisce nel singolo consiglio o nella singola vicenda da cui tra origine il rapporto contrattuale. La consulenza finanziaria si propone altresì quale strumento per rafforzare le competenze e le conoscenze finanziarie degli investitori”, conclude la presidente, ricordando come il grado di alfabetizzazione finanziaria degli italiani sia ancora molto basso.