Azionario Cina, un anno al massimo
Rispetto alle analisi di giugno migliorano tutti i principali indicatori di performance risk-adjusted dei prodotti esposti all’asset class. Gli outlook 2021
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Il 2021 comincia con diverse sfide all’orizzonte per la Cina e il suo governo. Arginata prima degli altri Paesi la pandemia, ora l’ex Impero Celeste e i suoi mercati finanziari sono attesi alla prova dei fatti.
Lo scorso anno le azioni cinesi domestiche e offshore quotate a Hong Kong e negli Stati Uniti hanno chiuso l’anno in rialzo del 28,3% (indice MSCI China), mentre le azioni domestiche, ovvero quelle quotate nei mercati di Shanghai e Shenzhen, hanno registrato guadagni del 29,9% (indice CSI 300) in termini di rendimento totale in yuan.
Cosa c’è da aspettarsi nel 2021 da un investimento azionario sulla Cina? Lo abbiamo chiesto a May Ling Wee, CFA, portfolio manager specializzata in Azionario Cina per Janus Henderson.
Covid19 ha rappresentato una sfida per la Cina e le sue molte aziende. La paura verso la pandemia ha tenuto a casa i consumatori cinesi e questo ha determinato lo spostamento dei canali di vendita dal fisico/offline all’online per molte aziende. Molte di queste si sono rapidamente adattate al nuovo ambiente concentrandosi sui canali online hanno ottenuto buoni risultati. In termini generali, C’è una crescente consapevolezza che la Cina debba seguire il proprio percorso economico. Il presidente Xi Jinping ora parla di doppia circolazione attraverso la creazione di catene di approvvigionamento completamente interne (localizzazione). Pertanto, nel futuro la Cina farà più affidamento sul consumo interno e su un’economia guidata dall’innovazione insieme ai mercati esteri poiché l’ambiente del commercio internazionale è meno favorevole. Allo stesso tempo, c’è appetito per attirare investimenti stranieri nel Paese, in particolar modo nelle aree in cui la Cina non ha know-how.
Tra i vincitori ci sono le società di e-commerce, di intrattenimento online e di produzione di elettrodomestici, che hanno sovraperformato i rispettivi peers offline con un ampio margine. Nel settore dei beni di consumo, le società che vendono beni di valore più elevato percepite come prodotti premium hanno sovraperformato le vendite nel segmento dei consumatori di massa. Questo perché, analogamente a quanto abbiamo visto a livello globale, il consumatore a reddito più elevato sembra aver affrontato meglio l’isolamento dovuto alla pandemia. Nel nostro portafoglio, molte società hanno ottenuto buoni risultati nella prima metà del 2020. Nei servizi di comunicazione, le attività di NetEase e Tencent sono state resilienti poiché i consumatori sono rimasti a casa e cercavano intrattenimento online. Midea Group, il marchio leader di elettrodomestici in Cina, ha spostato la propria attenzione sulle vendite online e ha guadagnato quote di mercato rispetto alla concorrenza. Il rovescio della medaglia è costituito dalle compagnie energetiche come CNOOC che hanno sofferto della guerra dei prezzi del petrolio tra Russia e Arabia Saudita durante un periodo di debole domanda. Anche l’operatore di casinò Sands China ha riscontrato difficoltà dopo che Macao ha chiuso i suoi confini ai turisti.
È un accordo certamente positivo che pone la Cina in una posizione di forza rispetto agli Stati Uniti nel blocco commerciale asiatico. Ci aspettiamo che la regione dell’Asia-Pacifico (Apac) si affermi come il principale blocco economico mondiale. Una migliore gestione della pandemia unita ai progressi tecnologici ci porta a privilegiare i paesi dell’Asia settentrionale, come Cina, Corea del Sud e Taiwan.
Considerate le continue incertezze sulla concentrazione delle catene di approvvigionamento in un’unica località, un rischio che è emerso con la pandemia, ci aspettiamo che le catene di approvvigionamento globali continuino ad essere diversificate lontano dalla Cina a causa dell’aumento dei costi e della preferenza per le aziende di avere un approvvigionamento diversificato in caso di tariffe o a salvaguardia di eventuali blocchi in un’unica località. In termini di sfide, la Cina deve affrontare un’alta leva finanziaria a livello di sistema (debito) e una dipendenza tecnologica dall’Occidente. Nel complesso, tuttavia, riteniamo che la Cina rimanga un luogo attraente per potenziali opportunità di investimento a lungo termine.
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