I fondi esteri riscoprono l’azionario italiano
Scauri (Lemanik): "Alcuni investitori hanno una view positiva sul 2020 sull'attesa di un ritorno dei flussi in entrata"
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Si chiude con un nuovo record storico il mese di marzo 2019 per l’industria italiana del risparmio gestito.
Secondo la mappa mensile di Assogestioni, infatti, il patrimonio amministrato, grazie all’effetto della gestione, ammonta a oltre oltre 2.144 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 2.123 a febbraio.
Quanto alla raccolta netta, il mese è stato archiviato con una lieve flessione, pari a 597 milioni, con le gestioni di portafoglio che segnano nuovamente una raccolta netta positiva, in aumento di 111 milioni. I deflussi hanno invece riguardato soprattutto le gestioni collettive, per le quali il risultato è negativo per 708 milioni.
Nel dettaglio, segno meno per i fondi aperti (-620 milioni dopo -1,67 miliardi, a -1,68 miliardi da inizio anno), mentre scivolano in territorio negativo i fondi chiusi (-88 milioni dopo +230 milioni, con un totale da inizio gennaio che resta ampiamente positivo: +235 milioni).
Le retail mantengono un saldo negativo sul mese (-649 milioni dopo -789 milioni, a +644 milioni da inizio 2019). Bene i mandati istituzionali, ancora positivi con +760 milioni dopo +1,65 miliardi, a un totale da inizio anno di +54,95 miliardi, sui quali pesano però in massima parte gli spostamenti a gennaio nel gruppo Poste.
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Stando ai dati Assogestioni, i risparmiatori italiani sembrano orientarsi verso scelte più prudenti. In testa troviamo infatti gli obbligazionari, che segnano una raccolta netta di +1,89 miliardi, dopo +287 milioni a febbraio, portando a +743 milioni il saldo del primo trimestre. Buona performance anche per i bilanciati, che segnano +272 milioni, dopo +70 milioni a febbraio, a complessivi +530 milioni da gennaio.
Prosegue invece la fuga dai fondi azionari, che a marzo registrano un saldo netto di -1,26 miliardi (dopo -485 milioni a febbraio a un totale da gennaio di -1,72 miliardi) e dai flessibili (-735 mln dopo -545 mln, a complessivi -2,74 mld nel trimestre). Raccolta netta nuovamente negativa anche per i fondi monetari, con -762 milioni, dopo -955 milioni a febbraio, ma il saldo da gennaio resta positivo per 1,64 miliardi. Nel loro insieme i fondi di diritto italiano hanno segnato a marzo deflussi per 629 milioni, dopo -1,1 miliardi, a un totale da inizio anno di -2,9 miliardi. I fondi esteri chiudono marzo a +9 milioni, dopo -536 milioni, con un saldo da nei tre mesi di +1,2 miliardi.
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Sotto il profilo del patrimonio, le gestioni collettive a fine marzo registrano un incremento a 1.063,2 miliardi (49,6% del totale) da 1.057,2 miliardi a febbraio (49,8%). I fondi aperti salgono a 1.004,8 miliardi (46,9%) da 998,7 miliardi (47%).
I fondi chiusi totalizzano 58,3 miliardi (2,7%), sui livelli di febbraio. Le masse delle gestioni di portafoglio aumentano a 1.081,1 miliardi (50,4%) da 1.065,9 miliardi (50,2%), sulla spinta dei mandati istituzionali che salgono a 953,9 miliardi (44,5%) da 939 miliardi (44,2%).
Le gestioni retail sono a 127,2 miliardi (5,9%) da 126,9 miliardi (6%). Tra i fondi, il patrimonio degli obbligazionari aumenta a 384,6 miliardi (38,3%) da 381,2 miliardi (38,2%). Ma sono in crescita anche le masse delle altre tipologie di fondi di lungo termine: gli azionari salgono a 214 miliardi (21,3%, da 212,2 mld a febbraio), i bilanciati vanno a 114,5 miliardi (11,4%, da 113,6 mld) e i flessibili a 252,8 miliardi (25,2%, da 251,9 mld).
Patrimonio gestito in lieve calo, invece, per i fondi monetari a 35,3 miliardi (3,5%) da 36 miliardi (3,6%). I fondi di diritto italiano, nell’insieme, gestiscono un patrimonio di 245,5 miliardi, pari al 24,4% del totale (da 244,3 mld a febbraio, 24,5%). I fondi esteri totalizzano masse per 759,3 miliardi (75,6%) da 754,4 miliardi (75,5%).
Infine, la ‘Top 10’ dei gestori in Italia. Generali, numero uno del settore con un patrimonio gestito di 488 miliardi (23,4% del totale), a marzo ha segnato deflussi per 608,4 milioni.
Il numero due, Intesa Sanpaolo, ha registrato una raccolta netta pari a -384,8 milioni (Eurizon -1,1 mld e Fideuram +713 mln), con masse gestite per 393,7 miliardi (18,9% del totale).
Prevalgono i deflussi anche per il gruppo Amundi, che segna -341,8 milioni, con un patrimonio gestito di 189,2 miliardi (9,1%) e per Anima Holding (-127,7 mln con masse per 177,8 mld, 8,5% del totale).
Festeggia una raccolta netta positiva per +740,4 milioni, invece, per le Poste, con un gestito di 81 miliardi (3,9%). Blackrock, che non comunica i flussi mensili, gestiva a fine marzo un patrimonio pari a 67,1 miliardi (3,2%).
Segno più anche per Pramerica, che registra una raccolta positiva per 308 milioni con un patrimonio di 60,5 miliardi (2,9%), mentre per Allianz marzo si è chiuso con un saldo di -121,5 milioni e masse gestite per 49 miliardi (2,3%).
Bene anche il gruppo Mediolanum, la cui raccolta netta è positiva per 163,7 milioni e il patrimonio si attesta a 48,9 miliardi (2,3%). JP Morgan Asset Management, che chiude la classifica parziale, ha messo a segno una raccolta di +401,1 milioni, con un patrimonio di 42,4 miliardi (2%).