Assoreti, a maggio la raccolta frena ma non si ferma
Flussi in crescita del 23% sul 2020. Fa da traino il gestito cui vanno 3 miliardi dei 5 totali. Da inizio anno raccolti 23 miliardi (+25%). In testa Fideuram
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Stavolta non è detto che sarà il terzo a godere, anzi. Tra i due litiganti, Mediobanca e Allianz Bank, stando alle indiscrezioni, è sempre più una sfida testa a testa per la conquista della rete di Deutsche Bank. D’altra parte il boccone è di quelli decisamente ghiotti, 1.091 consulenti finanziari con masse in gestione per oltre 17 miliardi, e l’arrivo di un’offerta da parte dei francesi del Crédit Agricole a giochi abbondantemente avviati non sembra spaventare affatto i due pretendenti, che da settimane ormai studiano la conquista della squadra guidata da Silvio Ruggiu e che pare siano ormai alle battute finali.
Così come non spaventano Banca Generali, che pare segua con attenzione gli sviluppi dell’operazione in attesa di vedere se dovesse esserci spazio per un blitz, né Banco Bpm o Life Planner del gruppo Bnp Paribas, i quali dopo aver studiato il dossier si sarebbero ritirati in buon ordine.
Dunque una sfida a due, di quelle capaci di catalizzare da settimane l’attenzione del mercato dal momento che potrebbe cambiare la mappa italiana del gestito. Stando infatti ai dati Assoreti di maggio, un matrimonio tra la rete Db e quella Allianz darebbe vita ad un colosso con un braccio armato di 3.187 consulenti finanziari, consentendo al gruppo tedesco di scavalcare Banca Generali e Finecobank e piazzarsi al terzo posto dietro a Banca Mediolanum e alla squadra Fideuram. Meno impattante, ma comunque significativa, una fusione con Che Banca!, che porterebbe Piazzetta Cuccia a poter contare, sempre stando ai numeri Assoreti, su 1.552 professionisti.
Difficile dire ora chi sia favorito. Alberto Nagel non ha mai fatto mistero di volere fortemente una crescita del progetto Mediobanca Financial Advisory, tanto da aver subito manifestato il suo interesse per la rete tedesca, e dalla sua pare abbia le simpatie dei diretti interessati, i consulenti, a cui il cambio di casacca per indossare i colori di Piazzetta Cuccia non dispiace affatto. Se poi si tratterà della maglia di Mediobanca o di quella della controllata Che Banca!, visto che non è ancora chiaro a chi spetta il deal, in fondo è poco più di un dettaglio.
Ma anche l’ipotesi Allianz ha i sui punti di forza da far valere. A partire, appunto, dalle dimensioni: la nutrita schiera di professionisti Allianz Bank può infatti vantare masse in gestione pari a quasi 53 miliardi e mezzo, un gruzzolo che rende il gruppo tedesco in grado di rispondere senza timori alla disponibilità, considerevole, della rivale italiana.
C’è una variabile però che potrebbe favorire l’uno o l’altro, al di là dei numeri. Stando infatti ad alcune indiscrezioni riportate dal Sole 24Ore, il fattore umano potrebbe influenzare prepotentemente la partita, visto che trattandosi di professionisti c’è sempre il rischio che un matrimonio non gradito possa spingere i migliori ad abbandonare la nave accompagnati da clienti e portafogli.
In attesa di vedere chi la spunterà, c’è un altro tema che interessa il mercato, ed è che cosa farà Deutsche Bank una volta ceduta la rete. Al contrario di quanto si vociferava qualche settimana fa, pare che il gruppo tedesco non abbia alcuna intenzione di mettere sul piatto anche i suoi 100 sportelli né tantomeno di mollare sul wealth. Per ora, dicono i rumors, l’Italia resta strategica, e la vendita della rete non è il primo passo di una ritirata.
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