Consulenti, gli iscritti all’Albo calano. Ma aumentano i giovani
A fine 2019 gli iscritti all’albo erano 53.299. Salgono però le domande e cresce la componente under 30. La relazione annuale Ocf
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Il lockdown non ha fermato l’attività dell’Arbitro per le controversie finanziarie, che nel primo semestre del 2020 è proseguita a pieno ritmo visto anche l’aumento dei ricorsi presentati. Da inizio anno sono infatti pervenute 874 nuove istanze, che hanno portato ad oltre 6.200 il numero totale dal 2017 ad oggi. Se il trend proseguirà nella seconda parte dell’anno, sottolinea la commissione in una nota, il 2020 si concluderà con volumi in crescita, facendo registrare un incremento su base annua di quasi il 10% rispetto al 2019.
Come lo scorso anno, la maggior parte dei ricorsi, il 39,5%, proviene da residenti nelle regioni del Sud Italia, seguiti da investitori retail del Nord (33,4%) e del Centro (33,4%). Il controvalore complessivo dei risarcimenti richiesti nel primo semestre dell’anno supera i 50 milioni di euro, facendo lievitare a 300 milioni di euro il totale del contenzioso gestito dall’Acf a partire dal 2017. Il valore pro-capite delle controversie supera i 67.000 euro e non sono rari i casi di richieste risarcitorie pari al limite massimo di competenza dell’Arbitro di 500.000 euro.
Gli intermediari finora coinvolti in contenziosi sono saliti del 10%, a 173 dai 163 di fine 2019, a fronte di un numero complessivo di aderenti al sistema pari 1.092. Nel semestre sono stati conclusi 750 procedimenti, con una percentuale di accoglimento dei ricorsi del 65,7%, a fronte dei 34,3% rigettati. Nel complesso sono stati riconosciuti risarcimenti per circa 12 milioni di euro.
In aumento il dato sui casi di estinzione anticipata dei procedimenti, su richiesta del risparmiatore: 107 nel primo semestre 2020, mentre erano stati 194 in tutto il 2019. Si tratta, in massima parte, di casi in cui le parti raggiungono direttamente un accordo transattivo, facendo così venir meno la materia del contendere prima di una decisione dell’Arbitro.
È proseguita poi l’attività del collegio volta alla definizione di orientamenti che possano fungere da utile guida non solo per gli intermediari nella trattazione dei reclami della clientela , così da minimizzare anche i rischi di futuri contenziosi, ma anche per gli stessi risparmiatori, favorendone una maggiore consapevolezza nell’operare scelte d’investimento e nel tutelare i propri diritti. Sul sito dell’Arbitro (www.acf.consob.it) sono state ad oggi pubblicate oltre 2.700 decisioni liberamente consultabili, mentre la Relazione annuale 2019 (dallo scorso mese di marzo anch’essa disponibile sul sito istituzionale) contiene un massimario degli orientamenti di maggior rilievo assunti nel primo triennio di attività e anche una serie di pratici consigli su “quando” e “come” presentare ricorso all’Acf, così da ridurre i casi di irricevibilità/inammissibilità, tuttora piuttosto numerosi (129 nel primo semestre 2019).
L’obiettivo, spiega la nota, è quello di fornire un contributo alla crescita del livello di alfabetizzazione finanziaria dei risparmiatori italiani fondato sui casi concretamente presentatisi e risolti dal Collegio, evidenziando quelle che sono le violazioni più diffuse da parte degli intermediari degli obblighi previsti dalla normativa in tema di prestazione dei servizi d’investimento, ma anche gli errori comportamentali in cui più comunemente incorrono i risparmiatori.