3 min
Milano chiude a +11%, meglio degli altri listini Ue e di Wall Street. A far da traino i finanziari. Il merito? Di Draghi, vaccini e tassi Usa. Equita: il trend proseguirà
Nonostante terza ondata e nuovi lockdown, Piazza Affari inizia il 2021 con la quinta ingranata. Milano si aggiudica infatti la medaglia d’oro del primo trimestre, che va in archivio con una performance positiva di quasi l’11%. Battute tutte le altre principali borse europee, con Parigi e Francoforte che tengono ma si fermano un paio di punti indietro, e superata anche Wall Street, cui tocca accontentarsi di un +6% finale e di un Nasdaq fermo a +2,8%.
Il rialzo del 10,87% da inizio anno porta quindi Piazza Affari all’undicesimo posto tra i listini mondiali, contro l’indice delle borse globali che è salito del 4,2%, e a guidare l’Eurozona (escludendo le ‘piccole’ Olanda e Austria che hanno fatto meglio), confermando quanto previsto dalla maggior parte degli investitori a inizio anno: l’effetto Mario Draghi si è fatto sentire.
Un risultato ancora più incredibile se confrontato con quello di marzo 2020, quando la borsa italiana si ritrovò con un bilancio da terapia intensiva, -27,5%, e scoprì di aver bruciato a causa del Covid tre anni di guadagni. Se oggi siamo i primi, allora dietro di noi c’era solo Madrid.
E oggi come un anno fa, nel bene e nel male, la causa sono sempre gli stessi titoli, ovvero quel comparto finanziario che più di tutti ha pagato la crisi pandemica e che da solo vale un terzo dell’Ftse Mib. Grazie ai vaccini, ai timidi segnali di ripartenza e all’aumento dei tassi Usa, il settore è il migliore da inizio anno in tutti i Paesi. Con numeri da capogiro: +18% in Italia, +19% in Europa e +16% negli Usa. Va da sé quindi che, in una Piazza Affari bancocentrica, l’effetto positivo risulti amplificato. Così come poco impatta la sofferenza globale dei titoli tecnologici, che qui da noi pesano appena il 7%.
Ma, come si diceva, una grossa mano l’ha data al listino anche l’arrivo a Palazzo Chigi di ‘Mr Whatever it takes’, vecchia e fidata conoscenza dei mercati che per l’Italia rappresenta la migliore garanzia da offrire agli investitori. Come lo spread può certificare.
“L’Italia ha sovraperformato continuando a beneficiare dell’effetto Draghi e delle azioni della Bce che hanno portato ad un’ulteriore riduzione del costo del rifinanziamento del debito pubblico, arrivato a toccare il nuovo minimo storico, sotto allo 0,3%, nonostante le tensioni sui mercati obbligazionari globali, con il rendimento del Btp decennale sceso di 10 bps allo 0,66% e lo spread Btp-Bund di 7 bps allo 0,96%”, sottolinea Luigi de Bellis, co-responsabile Ufficio Studi di Equita.
“La nostra idea è che questo trend sia destinato a proseguire grazie alla forte riduzione del rischio politico e ad un forte sostegno a Draghi da parte dei principali partiti per implementare in modo efficace il Recovery Fund”, assicura de Bellis, secondo cui il profilo di rischio dell’Italia “è drasticamente migliorato e questo potrebbe portare un ritorno di capitali verso l’Italia e l’Europa”.
Dello stesso parere Antonio Cavarero, responsabile Investimenti di Generali Investments, secondo cui il mercato apprezza un governo con un’ampia maggioranza e un premier con una grande credibilità internazionale. “Questo si è visto nello spread tra Btp e Bund, ma anche in Borsa”, spiega al Sole 24Ore. E anche i gestori di Kairos, fanno coincidere quel 2 febbraio, quando il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fece per la prima volta il nome di Mario Draghi, come un momento di svolta per i listini italiani, che hanno cancellato velocemente la sottoperformance di gennaio.
.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.