Investimenti, i giovani italiani guardano alle criptovalute
La scelta di investimento preferita restano le azioni, ma il 28% considera Bitcoin&Co. il maggiore driver di rendimento a lungo termine. Il 45% però non sa come funzionano
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Colpite e affondate. Dopo aver vietato a giugno le attività di mining, Pechino sferra il colpo di grazia alle criptovalute e dichiara illegali tutte le transazioni finanziarie e le attività in cui vengano utilizzate Bitcoin e le altre, anticipando anche che ci sarà una ferma repressione sui mercati.
L’annuncio, pubblicato sul sito della People’s Bank of China non lascia spazio ad aperture e precisa che le valute digitali “non hanno lo stesso status giuridico della moneta in corso legale e non possono essere distribuite sul mercato come moneta”. Inoltre, scambi e transazioni in valuta virtuale sono definite “attività finanziarie illegali e sono severamente vietate”.
La banca centrale aggiunge anche che negli ultimi anni, le transazioni in bitcoin e di altre monete digitali “hanno prevalso, sconvolgendo l’ordine economico e finanziario, favorendo il riciclaggio di denaro sporco, la raccolta illegale di fondi, la frode, gli schemi piramidali e altre attività illegali e criminali” e mettendo “a serio rischio la sicurezza dei beni delle persone”.
La nota della PboC è in perfetta sintonia con quanto deciso dal Comitato centrale del partito comunista e del governo, che ha prima impedito a banche e società di pagamenti di fornire servizi legati allo scambio di criptovalute, compresa la conversione in valute Fiat come euro o dollaro, e poi vietato le attività di mining, cioè di estrazione delle valute, provocando un massiccio esodo di ‘minatori’ dal Paese. Ora non sarà più consentito alle istituzioni finanziarie neppure “lo sviluppo e la partecipazione ad attività legate alla valuta virtuale, e le transazioni nazionali”, nonché “il finanziamento dell’emissione di token”.
Inevitabile il crollo delle quotazioni di bitcoin e compagne. La regina delle criptomonete è passata in poche ore da 45mila dollari a quota 42.100, con una flessione del 6% circa, Ethereum ha perso quasi il 10% a 2.838 dollari. Cali intorno al 10% anche per Bitcoin Cash, Litecoin e XRP. Non solo: a pagare il prezzo dello stop cinese sono state anche la performance delle società specializzate nel settore come Argo Blockchain, CoinBase e Riot Blockchain.
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