Bazzani (BG Saxo): “Le piattaforme di trading per una consulenza davvero trasparente”
Portare il trading nelle tesorerie aziendali: questi gli obiettivi di BG Saxo dopo aver conquistato investitori privati e consulenti. Ce ne parla l’Ad Bazzani
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Hi-Mtf, mercato alternativo a Borsa Italiana, apre le porte del capitale a Finecobank e, ad aprile, si prepara a debuttare nei certificates e nei covered warrant con il nuovo segmento di mercato Hi-Cert. “Puntiamo a coinvolgere almeno sei emittenti entro l’estate e a raggiungere una quota di mercato pari al 10% per fine anno anche grazie a FinecoBank, broker che da solo vale il 30% del mercato certificates e covered warrant e che, con Hi-Cert, si appresta a divenire emittente e market maker” spiega a FocusRisparmio Stefano Cuccia, già direttore operativo di EuroTlx Sim e direttore generale dal gennaio 2020. “Quello dei covered warrant e dei certificates è un settore in forte espansione e dove riteniamo di poter conquistare spazio grazie a un’offerta competitiva rispetto a quella di Borsa Italiana” sostiene il manager.
Due settimane fa FinecoBank ha annunciato di aver presentato un’offerta vincolante sul 20% di Hi-Mtf per 1,25 milioni di euro. L’ingresso avverrà attraverso la cessione del 5% del capitale da ciascuno degli attuali azionisti del mercato (Banca Akros, Luigi Luttazzi spa-Società delle Banche Popolari, Iccrea Banca, Sella). L’ultimo bilancio pubblico di Hi-Mtf, quello relativo 2019, si è chiuso con un margine di intermediazione di 2,23 milioni e un risultato operativo di 32.718 euro. Sempre nel 2019 il controvalore scambiato sui segmenti di mercato gestiti da Hi-Mtf di 5.256.190.089 euro (+ 28% rispetto all’esercizio precedente) mentre il numero di contratti conclusi risulta pari a 112.758 (+ 38% rispetto al 2018). In particolare, il volume negoziato nel comparto dei titoli di stato italiani è stato pari a 4.673.444.053 euro (+ 32% rispetto al 2018) ed il numero di contratti pari a 89.080 (+ 49% rispetto al 2018). Quanto al segmento azionario, il controvalore scambiato nel 2019 ammontava a 47.265.778 euro (+ 25,2% rispetto al 2018) mentre 14.890 (+ 7,5% rispetto al 2018) sono i contratti conclusi.
La società, nata nel 2008 per agevolare la negoziazione delle obbligazioni bancarie, finora presentava tre segmenti di mercato: il primo destinato alla negoziazione di obbligazioni non branded (ovvero in cui i titoli sono immessi in negoziazione dai market maker); il secondo alla contrattazione delle obbligazioni bancarie branded (obbligazioni negoziate su domanda degli emittenti) e, infine, il terzo alle azioni di 23 banche italiane che, per motivi di costi, regolamentazioni e dimensioni hanno scelto questo circuito rispetto al listino tradizionale, mettendo comunque a disposizione dei propri azionisti un mercato di negoziazione delle partecipazioni detenute. Ma lo scenario è in evoluzione.
“Sono stato chiamato un anno fa alla guida della società per sviluppare il mercato e rivedere il modello di business. Hi-Mtf in futuro si concentrerà sempre di più sul segmento di mercato Hi-Cert e sulle obbligazioni (Hi-Bond) con la proposta, entro giugno, di un unico segmento di mercato dedicato alla negoziazione e un comparto dedicato alla finanza Esg, Hi-Green”, commenta Cuccia sottolineando i risultati già raggiunti in questi primi tredici mesi alla guida del gruppo. Nell’ambito obbligazionario, ad esempio, la quota di mercato del gruppo è salita dal 2,85% del 2019 al 3% del 2021 fino al 5,76% medio registrato nei primi due mesi dell’anno. “E ci rafforzeremo ulteriormente grazie al volano rappresentato dal segmento di mercato Hi-Cert, ,commenta il manager per poi proseguire: “ll nostro obiettivo è quello di convincere gli operatori a negoziare sui nostri segmenti di mercato anche altri strumenti finanziari dopo averli attratti sul segmento Hi-Cert grazie a un’offerta che riteniamo migliorativa per gli emittenti rispetto alle altre presenti in Italia e ispirata a quella dei mercati non tradizionali tedeschi e scandinavi. In pratica, grazie a un meccanismo di validazione dei prezzi, garantiremo ai market maker la possibilità di gestire meglio il loro rischio, potendo così ridurre gli spread, con beneficio per gli utenti finali”.
Di fatto diventerà secondario lo storico segmento azionario su cui sono negoziati, con asta settimanale, i titoli di 23 banche locali, prevalentemente casse di risparmio e istituti popolari.
Entrando nel dettaglio, si legge nella presentazione del progetto, l’Hi-Cert si avvarrà di un modello ibrido con una base “orden driven” con specialist (market maker) obbligatorio. È prevista la negoziazione continua e il matching è consentito solo con lo specialist presente. Rispetto agli altri mercati italiani, Hi-Mtf mette a disposizione degli specialist un meccanismo di validazione dei prezzi (Rfe).
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