Aspettativa di vita in aumento: gli investimenti devono farsi più rischiosi
Lamont (Schroders): “L’unico modo per far durare i risparmi sarà di mantenere una certa esposizione sugli investimenti più rischiosi”
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Occhi puntati sul biotech, un comparto molto interessante alla luce delle prospettive di sviluppo del mercato. Un settore guardato con interesse anche da chi investe in megatrend, visto che la senescenza della popolazione mondiale e il miglioramento delle condizioni di vita nei Paesi in via di sviluppo offrono ampi margini di espansione per l’healthcare in generale. “Nel 2018 il settore del biotech, con l’approvazione di ben 59 nuovi farmaci, ha raggiunto dei traguardi importanti in termini di ricerca e sviluppo e le vendite al mercato globale sono risultate in costante crescita”, osserva Giacomo Calef, country manager per l’Italia di Notz Stucki.
Il focus, spiega l’esperto, riguarda le applicazioni in campo medico: “si osservi che negli Stati Uniti la spesa per i prodotti e per i servizi del settore sanitario solo nel 2017 è cresciuta del 3,9% e ha raggiunto quota 3,5 trilioni di dollari. Inoltre, l’invecchiamento della popolazione prosegue a ritmo costante, pertanto, se pensiamo che in età avanzata cresce l’incidenza di patologie quali tumori, cancro e malattie del cuore, nel lungo periodo è logico attendersi un’espansione considerevole del settore”, argomenta Calef. Entrando più nello specifico, per Notz Stucki al momento è da tener d’occhio il sottosettore delle applicazioni biotecnologiche alla genetica. Certamente si tratta di una nicchia che da un lato presenta dei rischi, in quanto la maggior parte delle aziende sono ancora in una fase iniziale di sviluppo. Ma allo stesso tempo rappresenta un’opportunità molto interessante, e questo, a detta di Calef, per almeno due motivi: innanzitutto, “in via prospettica questo sottosettore darà la possibilità di offrire nuove soluzioni al mercato per le cure mediche; inoltre, le società attive in questo campo possono essere preda di acquisizione da parte di realtà più grandi che finanziano lo sviluppo dei progetti in essere”.
Il biotech è anche uno dei preferiti di Gam Investments, come sottolinea Christophe Eggmann, gestore del settore Healthcare & Biotech della società. L’esperto specifica che Gam predilige anche gli Stati Uniti, ammonendo che per chi investe nel settore sarebbe saggio orientarsi verso modelli di business più difensivi in vista dell’avvicinarsi delle elezioni presidenziali americane nel 2020. “Come sperimentato nel 2016, la possibilità di una soglia massima per i prezzi dei farmaci e la regolamentazione del settore sono stati sufficienti a spaventare gli investitori durante un anno di elezioni”, commenta Eggmann. Per quanto riguarda i sottosettori, anche Gam indirizza il suo interesse in particolare sulla terapia genica, nonché sulla digital health. “Crediamo che la prima sia il più grande sviluppo industriale degli ultimi 30 anni, e appena cinque anni fa era considerato dagli scienziati più fantascienza che una soluzione terapeutica realistica con la potenzialità di rivoluzionare l’industria sanitaria”. L’esperto spiega che la differenza principale tra la terapia genica e le tradizionali soluzioni terapeutiche è il tempo. Infatti, la terapia genica è una cura anziché un trattamento continuativo, i cui costi iniziali sono maggiori (a un livello tale che alcune compagnie assicurative non possono rimborsarli) ma sono molto più economici nel complesso.
L’esperto sottolinea che anche la Digital è molto interessante, specialmente nelle applicazioni legate a machine learning e intelligenza artificiale. Per esempio, con l’introduzione di un sensore ottico non invasivo negli smart watch è possibile identificare i pazienti con oHCM (cardiomiopatia ipertrofica), una malattia del muscolo del cuore, relativamente rara ma ereditaria, in grado di causare la morte. La malattia colpisce all’incirca una persona su 500 e, in precedenza, veniva diagnosticato al massimo nel 20% dei casi. “L’innovazione rimane il più importante driver di crescita e di creazione di valore; la scienza e i prodotti in fase di sviluppo continuano a progredire rapidamente”, osserva Eggmann. E si dichiara anche lui convinto che l’effervescenza delle attività di M&A, che riflettono la tendenza delle grandi società a forte capitalizzazione di ottenere innovazione espandendosi con operazioni di acquisizioni, sarà uno dei forti driver del settore in Borsa.