Azionario, i titoli immuni alla pandemia
Beni di prima necessità, tech, sanità e non solo: ecco chi sta beneficiando di un’accelerazione dei trend strutturali già esistenti, secondo Capital Group
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Stimare oggi l’impatto del coronavirus sulla crescita economica è impossibile: l’unica certezza è infatti che la volatilità regnerà sui mercati almeno per un po’. Ma tra tracolli, incertezza e misure draconiane messe in atto da banche centrali e governi, è possibile rendere i portafogli immuni al virus e approfittare di valutazioni che non si vedevano dal 2008.
“Considerata l’elevata volatilità dei mercati e il permanere dell’incertezza sul possibile esito dell’attuale crisi, riteniamo prudente affrontare questa fase con portafogli che limitano i rischi rispetto ai parametri di riferimento. Manteniamo tuttavia elevata l’attenzione per poter cogliere le opportunità che situazioni del genere contribuiscono di solito a generare”, afferma Paolo Capelli, risk manager di Etica Sgr, che nonostante il momento a dir poco difficile, conferma il consueto impegno della società nelle attività di analisi ambientale, sociale e di governance, nel costante monitoraggio del rischio finanziario e del Rischio Esg dei propri fondi e, più in generale, in tutte le attività che vedono Etica Sgr protagonista sia dal punto di vista economico-finanziario, sia da quello etico e valoriale.
La diffusione dell’epidemia da Coronavirus è il fattore principale della forte volatilità che osserviamo sui mercati azionari. Si è trasformata da un rallentamento sul lato dell’offerta confinato alla provincia cinese di Hubei a un rallentamento globale anche della domanda. “In termini finanziari, la difficoltà di stimare l’impatto di questo rallentamento della domanda dei consumatori sugli utili delle aziende sta mettendo i mercati sotto ulteriore pressione; mercati che, peraltro, partivano da valutazioni elevate, soprattutto negli Usa”, spiega Capelli.
Ma esiste anche un secondo fattore, come ricorda l’esperto, dietro l’ondata di volatilità: il mancato accordo fra Arabia Saudita e Russia sulla riduzione della produzione di petrolio, che ha causato il crollo delle quotazioni e, a cascata, un drastico peggioramento delle condizioni finanziare delle aziende del settore.
“Guardando al lungo periodo, è opportuno che gli investitori cerchino di attenersi ai fatti – assicura Capelli -. Dal punto di vista finanziario, quando il gestore seleziona le aziende in cui investire si focalizza sulla loro valutazione, che deve essere ragionevole o a sconto. Guardando poi nello specifico alla situazione attuale, abbiamo notato come i settori più colpiti siano il petrolifero, il finanziario e quello dei viaggi”.
Ecco perché si può iniziare a valutare le opportunità che si creano, soprattutto per i titoli che sono tornati alle valutazioni del periodo della Grande Crisi Finanziaria del 2008. “Consigliamo di mantenere sempre portafogli ben diversificati a livello geografico e settoriale – prosegue -. Inoltre, per quanto riguarda il mercato americano, quando l’epidemia era confinata alla sola Cina, è stato preferibile ridurre il peso delle aziende tecnologiche più collegate alla catena di approvvigionamento cinese. Più di recente, è stato limitato anche il peso del settore consumi discrezionali (come ristorazione e turismo), mentre quello dei consumi di base, tipicamente più difensivo, è cresciuto marginalmente”.
Per quanto riguarda il Sol Levante, a detta dell’esperto le azioni giapponesi sono prossime a valutazioni molto basse, vicine ai livelli della crisi del 2008, con la differenza che ora la situazione dei conti delle aziende è più solida. “Per questa ragione, con molta selettività, stiamo effettuando acquisti su titoli industriali e ciclici, che avevano anche risentito dello stop produttivo della Cina, ora in ripresa – chiarisce -. Sul fronte obbligazionario, raccomandiamo un posizionamento bilanciato tra le scadenze, con una preferenza per i Paesi europei più solidi, in particolare sulla parte superiore ai dieci anni di vita residua”.
Per quanto riguarda i Paesi periferici, Capelli spiega di aver privilegiato, nel corso dei primi mesi del 2020, l’Italia per ragioni di ricerca di rendimento e per il normalizzarsi della situazione politica ed economica. “Le fasi di estrema debolezza delle ultime settimane sono diventate un’opportunità per modulare l’esposizione ai governativi italiani, leggermente incrementata – aggiunge -. È possibile avere anche una piccola esposizione al comparto delle obbligazioni societarie, in particolare su emittenti di elevato merito creditizio. Inoltre, consigliamo di conservare una significativa dose di liquidità, oltre a tenere monitorata la liquidabilità delle posizioni”.