Il Giappone fa la guerra ai dazi di Trump
Intanto il Pil registra una contrazione per la prima volta dal 2015. Gli esperti si interrogano sulla tenuta del mercato nipponico. L’analisi dei gestori.
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L’azione riformatrice del premier Abe in termini di corporate governance sta iniziando a dare frutti anche sul listino nipponico?
Certamente: un codice di corporate governance più accurato, importanti servizi agli azionisti e un numero crescente di azionisti attivisti sono fattori che, tutti insieme, stanno aumentando la pressione sulle società per generare maggiori rendimenti per gli investitori.
Qual è la sua previsione sugli utili delle società quotate?
Continuo ad essere dell’avviso che le società quotate dovrebbero essere in grado di sostenere una crescita degli utili di lungo periodo intorno all’8% per il prossimo futuro, sorretta dalla stabilità della crescita globale; l’intelligenza artificiale e l’’Internet of things’ dovrebbero generare nuove opportunità di business, e una maggiore efficienza nei processi di lavoro. Un mercato del lavoro stretto e la riforma dello stile di lavoro che è in corso sono temi ben posizionati sia per stimolare le spese in conto capitale che sostenere salari e consumo.
Quindi ne beneficeranno gli azionisti?
E’ interessante notare la crescita solida degli investimenti nelle nuove strutture mentre la policy di distribuzione del capitale dovrebbe favorire sempre di più il rendimento in termini di cash per gli azionisti. Le azioni giapponesi stanno attraversando un anno di transizione durante il quale la crescita degli utili sta rallentando acuita da alti effetti di base. Gli investitori hanno la necessità di superare tale fase e abbiamo riscontrato una conseguente fatica del mercato o un movimento laterale.
Le small cap come si stanno comportando?
Hanno registrato performance superiori rispetto alle società a più ampia capitalizzazione, mentre in termini di stile, è stato il growth a registrare performance migliori del value. I difensivi hanno dominato i segmenti più ciclici. Dopo circa 10 anni di rapporto prezzo-utili in diminuzione, le valutazioni in Giappone si sono stabilizzare negli ultimi cinque anni e oggi rappresentano un’opportunità interessante per gli investitori con un orizzonte temporale di lungo periodo.