Allarme di Ref: Pil italiano giù dell’8%. Pressing per sbloccare il Mes
Rimbalzo possibile a partire dal terzo trimestre. Dopo Roma, anche Parigi insiste sul ricorso al fondo salva-Stati. Occhi puntati sull’Eurogruppo
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Mes, Recovery Fund ed Eurobond, molti sono gli strumenti messi in campo dall’Europa. Ma ora, nel bene e nel male, la palla passa all’Italia, che deve pensare bene a come spendere le risorse che arrivano dall’arsenale europeo, sfruttando efficacemente la finestra temporale in cui il Patto di stabilità è sospeso. Le azioni intraprese nel 2020 saranno fondamentali per evitare crisi economiche irreversibili. Sullo stato dell’economia italiana in questo quadro si è dibattuto nel webinar “Bce, Mes, Recovery Fund: molti strumenti ma quali soluzioni?”, organizzato da Muzinich & Co.
La conference call ha messo in luce come “il modo in cui l’Italia spenderà i soldi nel 2020, sia quelli europei, sia a livello di risorse proprie, sarà fondamentale per non portare il Paese al baratro” spiega Fabrizio Pagani, già capo della segreteria tecnica del Ministero dell’economia e delle finanze e ora Global Head of Economics and Capital Market Strategy di Muzinich & Co. Una sfida che nasce dalla consapevolezza delle numerose criticità che pesano in questo momento sul Paese, a causa degli effetti legati all’emergenza da Coronavirus. Un’emergenza alla quale il governo ha risposto con due decreti legge. “L’ultimo di questi, il Dl Rilancio, si è dispiegato attraverso una triplice azione – spiega Pagani – una sequenza di misure per sospendere i pagamenti, intervenire sulla liquidità e rilanciare il Paese. Un ultimo punto, questo che il decreto non soddisfa a pieno avendo dato risposte a macchia di leopardo e in alcuni casi di stampo troppo assistenziale. Manca poi un quadro organico di sviluppo, e non c’ è molto alla voce investimenti”.
Tra gli aspetti positivi, Pagani mette in luce la detrazione per chi investe in imprese, un aspetto che sarà accolto con favore nel momento in cui tra pochi mesi molte aziende, a causa del crescente indebitamento, dovranno ricapitalizzare. Ben accolti anche i nuovi Pir che potranno canalizzare il grande risparmio in capo alle famiglie italiane (4500 miliardi) verso l’economia reale. Promossa anche la possibilità dello Stato di entrare nel capitale di alcune società.
Un quadro in cui si considera arrivata la risposta europea (per l’ex direttore de Il Corriere della Sera e de Il Sole 24 Ore Ferruccio De Bortoli “l’Italia alla fine sarà costretta ad aderire al Mes e probabilmente i 5Stelle dovranno ingoiare questa pillola”), nell’ambito della quale saranno le scelte di politica economica interne a fare la differenza.
“Questo, e solo questo, sarà l’anno del liberi tutti, i nodi verranno al pettine nel 2021 quando in qualche modo sarà chiusa la finestra Ue, ora siamo ancora sotto l’ombrello della Bce con il Pepp – spiega Pagani – e quindi dobbiamo saper approfittare della sospensione del patto di stabilità a nostro favore”. Come? “Scegliendo in modo oculato come spendere i soldi, una mossa che ci permetterebbe di crescere senza impattare sul debito”, ha ricordato Pagani facendo eco a De Bortoli che chiede un piano di rilancio sanitario per spendere in maniera appropriata i fondi del Mes. Un’occasione, questa, anche per tornare sul tema delle riforme, da quella della giustizia passando per il sistema fiscale e burocratico.
“Per uscire dalle insidie della finanza pubblica – conclude Pagani – dobbiamo far sì che il risparmio della famiglie divenga benzina per le imprese. Solo così, e con la crescita, eviteremo crisi economiche gravi e il default dello Stato”.