Immobiliare, a Milano nessun rischio bolla
L’ascesa dello smart working mette in difficoltà i centri urbani delle città già più fragili o indebitate. L’analisi di UBS Global Wealth Management
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Covid19 e le restrizioni economico-sociali imposte dal governo per arginare la diffusione della pandemia hanno creato non poche difficoltà alla città di Milano. Particolarmente colpito, fra gli altri, è stato il settore immobiliare del centro storico del capoluogo lombardo.
Ciononostante, Milano sembra non aver perso l’appeal nei confronti dei tanti investitori, sia esteri che domestici, che continuano ad investire nella principale piazza finanziaria italiana.
Resilienza.“Nonostante gli effetti della pandemia soprattutto nella prima metà del 2020, il mercato immobiliare milanese continua a essere molto resiliente”, commenta Paolo Federici, market head di UBS Global Wealth Management in Italia, nel rapporto Global Real Estate Bubble Index 2020, lo studio annuale del Chief investment office di UBS Global Wealth Management sul mercato immobiliare globale.
“Se da un lato l’incremento del telelavoro e l’impatto del Covid19 sul turismo e sui grandi eventi hanno avuto ripercussioni negative sul centro città e spinto la domanda verso aree semi-centrali, dall’altro – sostiene il manager di Ubs Gwm – continuerà a esserci una richiesta di abitazioni nell’area metropolitana a condizione che la ripresa economica in corso a Milano non rallenti”.
Fra le banche che hanno recentemente investito, o re-investito, su Milano si annovera Banca Intermobiliare (Bim) che dal 12 ottobre scorso ha trasferito la propria sede nella prestigiosa Casa Girola a Milano, un edificio storico costruito alla fine del 1800 come sede dell’omonima impresa di costruzioni.
Rimanendo in tema di banche ed edifici storici rileva anche l’operazione con cui Mediobanca si è aggiudicata da Kryalos Sgr un periodo di esclusiva per la vendita a un club deal di investitori del trophy asset di piazza Cordusio a Milano, ex sede di Poste Italiane.
“Sono particolarmente entusiasta per questa operazione – ha affermato Paolo Bottelli, Amministratore delegato di Kryalos SGR – che dimostra che l’appeal di Milano resta alto per gli investitori istituzionali fortemente interessati ad immobili di standing che si distinguono per posizionamento e qualità”.
Questa estate avevano puntato su Milano anche due grossi nomi dell’asset & wealth management internazionale: Comgest e Vontobel Wealth Management. Secondo Georg Schubiger, responsabile wealth management di Vontobel l’Italia settentrionale “rappresenta, con la sua forza economica, uno dei principali mercati di crescita europei della banca”.
E puntano su questo mercato anche le società di consulenza strategica: ultima in ordine cronologico Bain & Company che ha inaugurato, nei propri uffici a Milano, un Digital Innovation Hub, vale a dire uno “spazio dedicato alla contaminazione tra giovani imprenditori, startup e gli oltre 200 clienti della società, appartenenti a tutti i settori merceologici”.
“Il lancio del Digital Innovation Hub è dunque la risposta concreta della società di consulenza alle richieste di affiancare alla parte di raccomandazioni teoriche in tema di digital transformation anche l’implementazione pratica”, spiega Domenico Azzarello, Managing partner Emea di Bain & Company.
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