Blockchain, Borsa svizzera all’avanguardia
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La Svizzera non è solo il Paese del cioccolato e delle montagne: per il sesto anno consecutivo figura in prima posizione nell’indice mondiale dell’innovazione, è il Paese con il maggior numero di brevetti e quello in cui la Goldilocks economy (crescita senza inflazione) è uno status quo infrangibile. Dunque, un paradiso per gli investimenti. Vediamo più in dettaglio perché.
“La Svizzera è prima nella classifica stilata dall’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (Wipo) che si basa su 82 indicatori, tra cui le istituzioni, il capitale umano, la ricerca, le infrastrutture, il grado di perfezionamento del mercato e delle imprese, la tecnologia e la ricerca, i brevetti, i marchi e le esportazioni di prodotti creativi – dice Alida Carcano, partner di Valeur Investments – Inoltre è il Paese che vanta il maggior numero di brevetti per abitante: sono state registrate in un anno 873 domande per milione di abitanti. Seguono l’Olanda con 419 domande e la Svezia con 392. Il Salone delle invenzioni di Ginevra figura tra le principali manifestazioni di questo genere a livello mondiale”.
Non solo: le università elvetiche si piazzano regolarmente nelle prime posizioni delle classifiche mondiali. Le due società farmaceutiche Roche e Novartis, con sede a Basilea, fanno parte delle 20 aziende mondiali che impiegano più mezzi finanziari per promuovere la ricerca. Progetti innovativi in campo ecologico comprendono ad esempio velivolo solare Solar Impulse ha attirato grande interesse in tutto il mondo con il suo volo attorno al pianeta Terra. Ogni anno, con il “Watt d’Or” vengono premiati i progetti di sostenibilità e di efficienza energetica. Quest’anno il premio per la categoria “edifici e spazio” è stato attribuito a Swisscom per il suo nuovo parco commerciale a Ittigen, presso Berna. Tra i progetti più innovativi vi è quello della prima casa autosufficiente dal punto di vista energetico, edificata presso Zurigo.
“La Svizzera – continua Carcano – gode di manodopera qualificata: le imprese elvetiche attirano ogni anno migliaia di collaboratori specializzati dall’estero, soprattutto dall’Unione europea. Il sistema pensionistico è tra i più efficienti in Europa e, secondo uno studio del colossobancario Hsbc nella sua classifica annuale su standard di vita e competitività dei salari, la Svizzera svetta”.
Ancora, la Svizzera negli anni, “anzi nei secoli, ha costruito brand riconoscuti a livello globale, nel pharma, ma anche nel lusso: Rolex, Chopard, Audemars Piguet ma anche Sprüngli, Caran d’Ache, Tag Heuer, Victorinox, Ricola and Davidoff sono solo un piccolo elenco – prosegue Carcano – Nomi che godono di una identità distintiva che si sono costruiti nel tempo e sono tutti caratterizzati dall’elevatissima qualità. Quasi il 90% delle aziende svizzere sono a conduzioni familiare, con visioni di lungo periodo ed attente ai temi che secondo i ricercatori dell’Insead di Losanna saranno determinanti per il successo nel futuro, ovvero la sfida del digitale, i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, la maggiore attenzione alla sostenibilità, l’espansione in Cina e nei Mercati Emergenti oltre che l’avanzata dei consumatori Millenial”.
Dal punto di vista macroeconomico, infine, il Paese è una sorta di Goldilocks. “Il Pil cresce pressoché stabilmente dell’1,5% all’anno, la disoccupazione si assesta al 2,4% e il saldo delle partite correnti è uno strabiliante 10% del Pil. Le dispute commerciali sono relativamente poco rilevanti – afferma l’esperta di Valeur Investments – In questa situazione non stupisce che la valuta sia forte da anni. La Banca Nazionale Svizzera, per contenere l’eccessiva forza del franco, ha accumulato riserve in euro e dollari vendendo franchi e ha continuamente abbassato i tassi di interesse; attualmente il tasso di riferimento è -0,75% e le obbligazioni della Confederazione hanno rendimento negativo fino a 50 anni! Interessante è l’investimento azionario: il rendimento sul dividendo dell’indice svizzero Smi è pari al 3,2%. Tra le azioni da tenere in portafoglio senza dubbio spiccano i nomi di Nestlé, Novartis, Roche, Vontobel, Richemond, Dufry, ABB”, conclude Carcano.