Ceo italiani, l’intelligenza artificiale è un imperativo per lo sviluppo delle aziende
SAP Italia ha realizzato, in collaborazione con The European House – Ambrosetti, il rapporto 'La realtà dell’Intelligenza Artificiale'
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Le Smart Factories contribuiranno all’economia globale per 500 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni. Lo sostiene l’ultimo Smart Factories Report, pubblicato da Capgemini, leader mondiale nei servizi di consulenza, tecnologia e outsourcing.
Secondo la ricerca, condotta dal Digital Transformation Institute di Capgemini, le aziende del settore manifatturiero prevedono che gli investimenti in fabbriche intelligenti porteranno a un aumento del 27% dell’efficienza produttiva nell’arco dei prossimi cinque anni, pari appunto a un contributo totale di 500 miliardi di dollari in termini di valore aggiunto annuo all’economia globale.
La fabbrica intelligente impiega tecnologie digitali tra cui Internet of Things, Big Data Analytics, Intelligenza Artificiale e Robotica Avanzata al fine di potenziare produttività, qualità e flessibilità. Entro la fine del 2022, il 21% degli stabilimenti mondiali saranno trasformati in fabbriche intelligenti. Settori come l’aerospaziale e la difesa, la manifattura industriale e l’automotive – dove i lavoratori già interagiscono con le macchine intelligenti – guideranno questa transizione.
Anche le case di affari hanno ben presente questa metamorfosi che da qualche anno cercano di cavalcare con fondi tematici focalizzati su “Industrie 4.0”. È il caso dell’Edmond de Rothschild Fund Big Data, il cui gestore Jacques-Aurélien Marcireau spiega a Focus Risparmio che “per trarre vantaggio da questa tendenza, ci sono diverse aree da indagare. In primo luogo, i fornitori dei sensori e l’IOT che vengono impiegati per la raccolta dei dati. Anche i produttori di software industriali come Manhattan Associates, una società che ci piace molto, beneficeranno del trend. E sono interessanti i provider di soluzioni complete come Siemens con la sua divisione di fabbrica digitale. La seconda strategia per cavalcare l’onda consiste nel puntare su quelle aziende manifatturiere che saranno più agili e in grado di trarre vantaggio dalla trasformazione in chiave smart per rafforzare il proprio vantaggio competitivo e promuovere la creazione di valore. Siamo profondamente convinti che non si creerà il massimo valore investendo in fornitori di software, ma piuttosto di aziende che ne approfittano! Questo è il motivo per cui ci stiamo sforzando di valutare l’orientamento culturale alla digitalizzazione delle aziende tradizionali”.
Non c’è una terza via. “Le aziende devono automatizzarsi o sono destinate a soccombere, in parte perché i dati demografici stanno aumentando i costi di manodopera ovunque, ma anche perché la precisione della robotica è ciò che consente di ottenere la qualità richiesta dai clienti – afferma Tom Riley, gestore del fondo AXA WF Framlington Robotech di AXA Investment Managers – Le fabbriche stanno diventando più intelligenti con sensori e sistemi di visione artificiale che migliorano la precisione e l’efficienza mentre una nuova generazione di co-bot viene utilizzata insieme agli umani per migliorare ulteriormente la produzione. I sensori insieme a cloud e big data danno vita all’IOT, un ecosistema dove ogni device e umano è connesso. Il tema della robotica e dell’automazione è stato accelerato nel 2014 quando la Cina è diventata il più grande acquirente di robot industriali al mondo, per dare seguito alla politica industriale Made in China 2025. Oggi la spinta arriva Ma dallo sviluppo di nuove tecnologie consentono un diffusione sempre più capillare dell’automazione”. Come approfittarne dal punto di vista degli investimenti? “Vediamo una serie di modi per cavalcare il trend – risponde Riley – oltre a esporsi ai produttori di robotica, vale la pena guardare a conglomerati industriali europei come Siemens e Schneider Electric che stanno investendo molto nella digitalizzazione. Modi alternativi per scommettere sulla smart factory sono le società di semiconduttori come Infineon e Texas Instruments, che si avvantaggeranno della necessità di gestire i big data in tutti i settori industriali. Infine, puntiamo anche su società di software specializzate in determinati settori verticali, come Aspen Technology per l’automazione nel settore Oil & Gas, Ansys per la simulazione e PTC per l’IIOT (Industrial Internet of things, ndr)”.