“L’elettrico è il settore del presente”
Giancarlo Oranges, a.d. di Askoll Eva, racconta il rapporto della sua azienda con le tematiche al centro del Salone del Risparmio 2019
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“Ci farebbe onore avere fondi di investimento che adottano criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance tra i nostri azionisti”. Così Michele Positano, consigliere delegato di Agatos, società quotata all’AIM Italia che si occupa di energie rinnovabili ed efficientamento energetico, che sul tema dell’inclusività sul luogo di lavoro dice: “Siamo forti sulle quote rosa; siamo giovani ma non giovanilisti: valorizziamo l’esperienza e i capelli bianchi”. Ecco le risposte alle domande inerenti alle tematiche del Salone del Risparmio 2019.
Che cosa significa per voi la sostenibilità e come si declina all’interno dei vostri processi produttivi?
Tradurre il concetto di sostenibilità in un guadagno economico-finanziario stabile nel tempo è il nostro core business. Siamo una società di servizi specializzata nell’engineering, costruzione e manutenzione di impianti di produzione di energia rinnovabile e di efficientamento energetico, quale la co e tri-generazione. Siamo costantemente alla ricerca di di nuove soluzioni sostenibili da proporre al mercato e effettuiamo R&S in-house, cosa che ci ha permesso di mettere a punto alcuni brevetti come per esempio quello relativo al processo Biosip per la produzione di energia dai rifiuti a impatto zero e al pannello fotovoltaico flessibile e ultra-leggero, eliotropo, disegnato per produrre energia solare anche dalle coperture a bassa portanza come per esempio le pensiline dei parcheggi.
Qual è stata l’evoluzione dell’interesse dei clienti verso l’energia fotovoltaica? E degli investitori?
In attesa dell’uscita del nuovo decreto Fer (la proposta di decreto sui nuovi incentivi per le rinnovabili elettriche, ndr), l’interesse potenziale verso investimenti in impianti fotovoltaici rimane alto sia nel mercato B2B che B2C. La natura di questo interesse è mutata negli anni, trasformandosi da finanziario-speculativo a sostenibile e utile. Per esempio, gli investitori oggi si concentrano sui grandi impianti i cui costi di realizzazione e gestione sono tali da permettergli di essere redditizi a prezzi di mercato c.d. “in grid parity”, ovvero senza percepire incentivi dal Gse (Gestore servizi energetici, ndr).
Ci sono dei vantaggi competitivi nel produrre energia in modo più sostenibile?
La risposta è complessa. A livello paese, certamente riduce i rischi e la dipendenza dall’estero. A livello costi, va analizzato caso per caso. Il costo di energia rinnovabile prodotta sul sito di consumo ossia per autoconsumo, può essere inferiore rispetto a quella di rete in quanto si risparmiano i costi di trasporto e distribuzione. Inoltre, in certe situazioni, ormai abbastanza rare, anche la continuità di fornitura può essere migliore rispetto alla rete. Rimane il tema della mancanza di programmabilità di alcune fonti rinnovabili che può essere mitigato consentendo lo scambio sul posto con la rete e/o incentivando lo stoccaggio, come per esempio il parco batterie delle auto elettriche. Fondamentalmente, la crescente tassazione delle emissioni dei “gas serra” spinge la transizione verso le fonti energetiche sostenibili. Il sovvenzionamento statale del prezzo dell’energia elettrica di cui hanno beneficiato i consumatori cosiddetti energivori grazie a misure messe in atto dal precedente governo, ha l’effetto perverso di distorcere il mercato della sostenibilità rendendo meno conveniente questa transizione.
Quali sono state le difficoltà dei primi anni?
Le difficoltà sono legate, come spesso in Italia, alla politica e alla pubblica amministrazione che sono responsabili per la lentezza degli iter legislativi e autorizzativi, le continue modifiche in corso di redazione dei provvedimenti, la tendenza ad apportare modifiche retroattive, le differenze di regolamenti e comportamenti tra una regione e l’altra e le disparate interpretazioni delle norme. Infine, il fatto di incentivare il Gse a “risparmiare”, lodevole intento, può portare a comportamenti abusivi, da cui difficilmente gli investitori possono difendersi.
Esistono agevolazioni per chi produce o acquista pannelli fotovoltaici e impianti di stoccaggio dell’energia prodotta?
Il nuovo decreto Fer, su cui è atteso il visto di Brussels, prevede incentivi solo per chi acquista impianti fotovoltaici.
Dal punto di vista della governance, quali pratiche virtuose adottate?
Abbiamo un codice etico, il modello di organizzazione ex art. 231, un consigliere indipendente in CdA, la revisione contabile del bilancio e del consolidato e la revisione contabile del consolidato semestrale.