Paschetta (Pictet): “Sui minimi il Pac vince sul Pic, vi spiego perché”
Il manager mette in guardia da comportamenti dettati dall’emotività: “Chi fa market timing guadagna la metà e perde il doppio”
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Antonio Iaquinta, branch manager Italy di State Street Global Advisors, è convinto che il rilancio del Paese dopo Covid19 passi soprattutto per gli investimenti in economia reale. Su questo campo da gioco è fondamentale in primis l’esperienza degli investitori istituzionali che mettendo in prospettiva gli investimenti in ottica di medio/lungo termine sono riusciti a passare quasi indenni lo tsunami pandemico del primo trimestre.
“Gli investitori istituzionali rappresentano una grande risorsa per il Paese”, spiega a FocusRisparmio Antonio Iaquinta, branch manager Italy e responsabile clientela istituzionale di State Street Global Advisors, per rubrica #BigTalkFR.
Le dinamiche che vediamo in Italia rispecchiano quanto osserviamo su altri mercati: il risparmio gestito deve continuare a trasformarsi per soddisfare le esigenze in continua evoluzione degli investitori. Il contesto caratterizzato da tassi e rendimenti bassi rappresenta una sfida importante per il settore: sarà fondamentale continuare ad investire in persone e tecnologia per poter innovare in aree specifiche molto richieste dagli investitori. Da osservare con attenzione anche le dinamiche di consolidamento nell’industria, che non sono ancora finite.
Gli investitori italiani sono tendenzialmente più conservativi rispetto agli investitori esteri. La quota di liquidità detenuta è molto alta e non necessariamente impiegata nel modo più efficace possibile. Più che specifiche proposte commerciali, sarebbero forse utili interventi a monte: campagne di informazione e di educazione finanziaria per permettere ai risparmiatori di comprendere meglio l’offerta del mercato. Inoltre una maggiore trasparenza su costi e rischi associati agli investimenti permetterebbe al sistema nel suo complesso di acquisire maggiore fiducia da parte di potenziali investitori.
Gli investitori istituzionali rappresentano una grande risorsa per il paese: gli investimenti veicolati attraverso strumenti di risparmio gestito possono essere efficacemente impiegati nell’economia reale, oltre che nei mercati obbligazionari e azionari. Ad esempio, durante la fase di discesa dei mercati, molti investitori istituzionali hanno mantenuto un atteggiamento pragmatico e prudente, mettendo in prospettiva una correzione del mercato all’interno di un investimento di medio/lungo termine. E’ fondamentale stabilire e rafforzare il dialogo tra investitori istituzionali e industria del risparmio gestito per poter creare rapporti fiduciari e di partnership nell’interesse di tutti gli attori coinvolti.
A nostro avviso, la pandemia legata al Covid19 può influenzare l’adozione Esg sotto diversi profili. Da segnalare in primo luogo come la crisi abbia dimostrato la resilienza delle strategie legate ai valori sostenibili: resta però ancora fondamentale il tema della tassonomia, ovvero di fissare degli standard riconosciuti e condivisi per arrivare a definire cosa è Esg e cosa non lo è. In secondo luogo, il rischio Covid può aver distolto l’attenzione dalla questione climatica: se però, da un lato, la pandemia legata al virus ha dimostrato tutta la sua forza in un lasso temporale contenuto, la crisi climatica rappresenta una pandemia che si muove lentamente ma inesorabilmente. Abbiamo ancora tempo per non farci sorprendere e per investire sin da oggi ponendo un’attenzione sempre maggiore alla questione ambientale.