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Oltre 174mila i contratti sottoscritti per un importo medio di 30mila euro. Tesseri (Mef): “Valuteremo una nuova emissione nel corso dell’anno”
Niente fuochi d’artificio ma neppure un flop. Il Btp Futura chiude la sua prima emissione poco sopra la soglia dei 6 miliardi di raccolta, a 6,13 per l’esattezza, garantendosi così un futuro, ma non certo un posto in prima fila, nella strategia del Tesoro tesa a diversificare la base degli investitori attraendo i risparmiatori italiani.
I numeri immaginati e sperati sulla scia del grande successo del Btp Italia (22,3 miliardi di euro), che pure resta un titolo molto diverso e dunque non adatto a confronti, non sono stati neppure lontanamente sfiorati. Anzi, stando ai dati giornalieri, la domanda del nuovo decennale a tassi cedolari crescenti è andata man mano calando fino a terminare il quinto giorno con ordini per appena 349 milioni. Ieri la raccolta era stata di 561 milioni, mercoledì aveva fatto registrare 1,16 miliardi, martedì 1,68 e lunedì 2,37.
Le attese erano per una raccolta complessiva di 10 miliardi, ma il Btp Futura, rivolto esclusivamente alla platea degli investitori retail, ha comunque superato la soglia critica dei 6 miliardi, che diversi analisti consideravano un po’ lo spartiacque tra successo e flop.
Guardando invece ai contratti, quelli sottoscritti nell’ultima giornata sono stati 10.490 per un totale di 174.318. Da una analisi preliminare emerge che l’importo medio sottoscritto dai piccoli risparmiatori italiani è di poco superiore ai 30mila euro. Per fare un confronto con l’ultima emissione, quella appunto del Btp Italia di maggio, il 60% dei contratti sottoscritti allora nella prima fase riservata al retail aveva un taglio di circa 36mila euro.
Messi in campo dal ministero dell’Economia per finanziarie le misure post Covid-19, come sostegno ai redditi, lavoro e imprese e sanità, i Btp Futura prevedono un premio extra a chi acquisterà il titolo durante il periodo di distribuzione e lo deterrà fino a scadenza, con un valore minimo garantito pari all’1%, che potrà aumentare fino ad un massimo del 3%, sulla base della media del tasso di crescita annuo del Pil nominale dell’Italia registrato dall’Istat nel periodo di vita del titolo. Ad oggi il rendimento minimo atteso è dell’1,38%.
“Risposta tiepida”. “No, raccolta è segnale di fiducia”
Massimiliano Schena, direttore investimenti di Symphonia Sgr, parla di «risposta tiepida» dei risparmiatori, alla luce di “tassi cedolari minimi senza un significativo eccesso di rendimento rispetto ai Btp decennali nominali”. Inoltre, aggiunge l’esperto, “mentre la cedola per i primi quattro anni è relativamente migliore del previsto, lo ‘step’ complessivo da 1,15% a 1,45% è relativamente basso, riducendo la protezione dal rischio duration per un’emissione a dieci anni”. E per quanto riguarda il rendimento medio del nuovo titolo pari all’1,28% (1,38% incorporando anche il premio fedeltà minimo) “è solo moderatamente superiore a quello del Btp agosto 2030 (1,25%)”, puntualizza Schena.
Il potenziale di upside sul mercato secondario “è pertanto limitato” circostanza acuita dalla “scarsa liquidità” che il Btp Futura avrà sul secondario, “dal momento che si tratta di un’emissione riservata al solo pubblico retail”.
Ciò detto, osserva Schena, “vi è una buona probabilità di ottenere il premio fedeltà massimo a causa del livello depresso del Pil di partenza, che porterebbe il rendimento complessivo all’1,58%”, seppure non vadano di certo sottovalutate “le incertezze legate alla crescita del Pil dell’Italia per i prossimi anni”, in particolare dopo la pubblicazione delle previsioni economiche d’estate da parte della Commissione europea “che proprio tre giorni fa ha posto il nostro Pese come fanalino di coda in Europa per il 2020”.
Maggiormente intonate all’ottimismo le osservazioni di Pietro Poletto, responsabile Fixed Income di Borsa Italiana: “Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha concluso un’altra operazione di raccolta di grande successo grazie al mercato Mot”, afferma Poletto.
“La risposta dei risparmiatori al collocamento dei BTP Futura, dopo quella data a BTP Italia 2020, è un segnale di grande fiducia e sostegno a iniziative di mercato per la ripresa economica del Paese a seguito dell’emergenza da Covid-19”.
Grande soddisfazione anche dalle parti di Via XX Settembre: “Si tratta della prima emissione di un titolo nuovo, con una scadenza molto lunga, 10 anni, che è inusuale per il mercato del retail. La raccolta totale ci lascia quindi estremamente soddisfatti ed è superiore alle nostre aspettative centrali per questa prima emissione”, ha affermato Fabrizio Tesseri, dirigente del Dipartimento del Tesoro ai microfoni di Class Cnbc.
E sull’onda dell’entusiasmo, il dirigente del Mef ha anche annunciato che potrebbero esserci ulteriori emissioni. “Certamente valuteremo una nuova emissione di Btp Futura nel corso dell’anno. E’ un’ipotesi allo studio. Come sempre ci atterremo a quelle che sono le informazioni che ci arrivano dal mercato anche per la definizione della scadenza e della distribuzione delle cedole per l’eventuale prossima emissione”, ha concluso Tesseri.