Ghilotti (Equita): “Esg non ancora adottati da tutti nelle valutazioni”
Secondo uno studio della società non sempre le Sgr riescono a implementare l'analisi di sostenibilità nelle strategie a causa dell'assenza di criteri condivisi
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Il 2019 è stato un anno da incorniciare quanto a sostenibilità per il settore finanziario. Basti pensare che il 69% delle società bancarie e assicurative ha avviato iniziative di finanza sostenibile. A rivelarlo, il nuovo studio sull’argomento targato EY che ha appunto analizzato il settore Insurance & Banking e dal quale emerge anche che una società su due considera le tematiche Esg nelle proprie scelte di investimento. Non mancano però i distinguo e gli ambiti in cui la strada da fare è ancora lunga.
Nel dettaglio della ricerca, nonostante l’impianto definitorio non sia ancora ben stabilizzato a livello normativo, EY ha mappato le principali iniziative di finanza sostenibile, clusterizzandole in 5 categorie. Ebbene: delle 52 società del settore bancario e assicurativo studiate, ben 36 hanno avviato iniziative di questo tipo. In particolare, la maggioranza delle iniziative (oltre il 60%) consiste in investimenti indiretti in iniziative o fondi e titoli ad alto impatto socio-ambientale, seguite da finanziamenti diretti.
Riguardo al panorama dei bond, in attesa della pubblicazione del Eu Green Bond Standard, queste obbligazioni, la cui emissione è legata a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente o la società o che permettono di finanziare progetti con caratteristiche di sostenibilità, risulta in grande crescita e di interesse da parte anche di player del settore industriale.
Dall’indagine emerge anche che spesso l’integrazione della sostenibilità nelle strategie di business va di pari passo con il fatturato e i premi delle società analizzate: al di sotto dei 100 milioni di euro, infatti, nessuna società del mondo bancario e assicurativo ha definito tali strategie, nemmeno in impegni “non formalizzati” in politiche e documenti ufficiali. In corrispondenza di fatturati più elevati, si nota invece come gli impegni vengano progressivamente esplicitati dalle società in Dnf, prima con semplici dichiarazioni di intenti, poi citando documenti e politiche, con un 24% di società oltre i 100 milioni euro di fatturato che documenta la presenza di una vera e propria Politica di Finanza Sostenibile.
Quanto alle società del settore bancario e assicurativo che hanno già definito una strategia di finanza sostenibile, le principali modalità di integrazione dei criteri ESG nel business risultano essere soprattutto tre: impact investing (37%), esclusione a priori (33%) e positive screening/best-in class (33%).
Restringendo il focus sul mondo degli investimenti responsabili, la ricerca EY rivela che il 50% delle società nel settore Insurance & Banking considera le tematiche Esg nelle proprie scelte di investimento. Si tratta di un dato in costante crescita. L’attenzione viene posta oggi su investimenti in target impegnati maggiormente nel contrasto al cambiamento climatico (23%) e alla tutela dei diritti umani (23%). Va anche considerato che spesso i player del settore bancario e assicurativo italiano creano un cluster di investimenti ad hoc. Primo tra tutti la tutela del territorio e della comunità in cui operano grandi gruppi bancari e assicurativi, con investimenti in target molto legate al sociale, inclusi, ad esempio, investimenti in micro-credito e social housing.
Unico dato non incoraggiante è quello relativo al numero di società che analizzano in modo sistematico il proprio portafoglio con criteri Est e che sono appena 4 su 52, ovvero l’8%. Anche la percentuale di portafoglio analizzato rimane, ad oggi, molto bassa (solo 1 società ha sottoposto a screening Esg oltre il 90% del proprio portafoglio). L’analisi del portafoglio è, invece, un punto chiave per tutto lo sviluppo della sostenibilità di settore: solo grazie ad una precisa analisi di quanto investito in una prospettiva di lungo termine è possibile integrare la sostenibilità nel business di banche e assicurazioni, meglio se prevedendo target di miglioramento misurabili. In questo senso, il mondo del wealth & asset management gioca e giocherà un ruolo fondamentale.
“Le informazioni non finanziarie stanno acquisendo un’importanza crescente nel processo decisionale di investimento – spiega Rossella Zunino, Italy sustainability for financial services leader di EY -. Dalla nostra ricerca emerge che il 50% delle società nel settore Banking & Insurance considera le tematiche Esg nelle proprie scelte di investimento, in particolare quelle legate al cambiamento climatico e ai diritti umani. La sostenibilità, però, non identifica solo degli ambiti Esg, ma soprattutto un approccio, e la sua integrazione nelle strategie e nei processi sta già consentendo alle organizzazioni del settore finanziario di creare valore anche nel lungo periodo”.