L’attuale contesto presenta molte sfide per gli asset manager, ma anche opportunità per i gestori attivi con una forte ricerca proprietaria. Sull’azionario fari sui dividendi. Anche il reddito fisso oggi è interessante
Un brusco cambiamento dei vecchi paradigmi sul mercato, il ritorno della volatilità, la crescente importanza degli investimenti sostenibili rappresentano importanti sfide per gli operatori del risparmio gestito, ma anche grandi opportunità: in questo contesto, a vincere sono i gestori attivi con una ricerca proprietaria approfondita e una visione di lungo termine. E che sia in grado di supportare i consulenti nella comunicazione con i clienti. A spiegarlo è Matteo Astolfi, managing director di Capital Group in Italia, che a FocusRisparmio illustra la sua visione sull’attuale contesto di mercato e sulle sfide dell’industria.
Matteo Astolfi, managing director di Capital Group in Italia
Quali sono i principali cambiamenti che ha visto nelle tendenze e nelle esigenze degli intermediari finanziari in Europa per quanto riguarda i prodotti, le competenze, e i servizi agli investitori?
Non è una novità dire che l’Esg sia di gran lunga il cambiamento più importante che abbiamo visto nel settore negli ultimi anni. Il recente Esg Global Study 2022 di Capital Group ha intervistato oltre 1.000 investitori globali wholesale e istituzionali e i risultati hanno indicato che l’adozione dell’Esg è diffusa in Europa, con la più alta percentuale di utenti Esg a livello globale nel continente (93%). Inoltre, quasi due terzi (63%) degli investitori intervistati hanno mostrato di preferire i gestori attivi per prendere le decisioni d’investimento critiche, il che indica la complessità della valutazione delle questioni Esg. Gli investitori si rivolgono quindi a gestori attivi che possono concentrarsi su una ricerca proprietaria approfondita, su solidi sistemi di monitoraggio e sull’impegno nell’analisi delle società.
Noi di Capital Group siamo consapevoli della nostra responsabilità fiduciaria di considerare tutti i fattori rilevanti nel valutare i vantaggi di un investimento. Le questioni Esg sono dei fattori critici per le prospettive a lungo termine delle aziende e sono quindi fondamentali per la nostra ricerca e analisi degli investimenti.
E quale sarà secondo lei il prossimo grande passo nei servizi e nella fornitura di prodotti agli investitori?
Per quanto riguarda i servizi agli investitori, il ritorno della volatilità, dopo oltre un decennio di crescita, sta richiamando l’attenzione dei consulenti finanziari sull’importanza della comunicazione con i clienti, per aiutarli a comprendere ciò che sta accadendo nei mercati e a veicolare messaggi che li incoraggino a mantenere i propri investimenti e ad attenersi ai propri obiettivi finanziari a lungo termine. In Capital Group abbiamo sempre dedicato molta attenzione e risorse a supportare i consulenti finanziari con contenuti agnostici ai fondi per aiutarli a comunicare con i clienti. A questo scopo abbiamo lanciato nel 2019 il sito web capitalideas.it. Più recentemente, sfruttando la nostra esperienza con i consulenti finanziari, abbiamo anche lanciato Capital Learning, dove condivideremo con i clienti conoscenze e contenuti su concetti e tendenze di investimento, oltre a fornire moduli di formazione.
In attesa del 2023, come dovrebbero comportarsi gli investitori per gestire l’attuale volatilità di mercato?
I ribassi del mercato sono parte integrante del mondo degli investimenti. Per lunghi periodi di tempo, le azioni tendono a salire costantemente, ma la storia ci insegna che i ribassi del mercato azionario sono una componente inevitabile degli investimenti. La buona notizia è che i mercati ribassisti e altri periodi difficili non sono durati per sempre. Anche la perdita di qualche giorno di negoziazione può avere un peso. Per questo motivo, un principio chiave da tenere presente non è anticipare il mercato bensì quanto stare sul mercato.
Per gli investitori che vogliono evitare lo stress delle fasi di ribasso, la diversificazione può contribuire a ridurre la volatilità. Un portafoglio diversificato non garantisce i profitti né garantisce che gli investimenti non subiscano perdite di valore, ma aiuta a ridurre il rischio. Distribuendo gli investimenti su diverse asset class, gli investitori possono attenuare gli effetti della volatilità sui propri portafogli. I rendimenti complessivi non raggiungeranno i massimi di ogni singolo investimento, ma nemmeno i minimi.
È sempre importante mantenere una prospettiva di lungo periodo, soprattutto quando i mercati sono in calo. Sebbene le azioni subiscano aumenti e cali nel breve periodo, tendono a ricompensare gli investitori su periodi di tempo più lunghi. È naturale che l’emotività cresca durante i periodi di volatilità. Gli investitori che riescono a non farsi influenzare dalle notizie e a concentrarsi sui propri obiettivi a lungo termine sono in grado di elaborare una strategia d’investimento oculata.
La leadership del mercato cambia spesso dopo un mercato orso. Dove intravedete le opportunità in ambito azionario?
Una parte fondamentale del nostro approccio di investimento è il Capital System, la nostra struttura a gestione multipla in cui dividiamo i portafogli in segmenti, ciascuno gestito da un singolo gestore. Come tutti gli investitori, stiamo pensando a come gestire al meglio il denaro per i nostri clienti in condizioni più difficili e questa struttura ci offre due vantaggi: il primo è rappresentato dalla diversità di pensiero e tutti i vantaggi che possono derivarne; il secondo è la capacità di adottare un approccio realmente a lungo termine e di guardare oltre l’attuale volatilità di mercato per identificare le opportunità.
Stiamo chiaramente entrando in un nuovo contesto – dalla deflazione all’inflazione, dal QE al QT, dalla globalizzazione alla deglobalizzazione, da una situazione di accessibilità economica ad una crisi del costo della vita – e in questo contesto abbiamo visto cambiare la leadership del mercato azionario e comprimere le valutazioni. La tradizionale divisione tra growth e value è oggi meno rilevante e mi concentro su due aree: i settori con un potenziale di crescita strutturale – la difesa, date le circostanze, le utility e i settori industriali, dato che il mondo si sta concentrando sulla transizione energetica – e le società che stanno già scontando la recessione e le cui valutazioni fortemente scontate offrono opportunità in vista di un momento migliore, come l’e-commerce globale e la logistica. Attualmente in Europa ci sono molte grandi aziende ben capitalizzate con una crescita costante degli utili di circa il 5% e che offrono rendimenti da dividendo di circa il 3%.
In prospettiva, mi aspetto che i dividendi svolgano un ruolo più importante nel rendimento totale degli azionisti rispetto agli ultimi anni, in cui sono stati in voga i titoli growth. Ma se ci si affida maggiormente ai dividendi, bisogna essere sicuri che le società siano in grado di mantenere e far crescere le proprie quote ed è qui che entra in gioco la ricerca fondamentale. Ci concentriamo sulla crescita dei dividendi, piuttosto che sui rendimenti elevati, poiché il primo elemento rappresenta uno dei segnali più chiari della fiducia di una società nella crescita futura degli utili. I titoli che pagano dividendi costituiscono un’interessante opportunità d’investimento in un periodo di crescente volatilità dei mercati e possono contribuire a rafforzare i rendimenti in presenza di un aumento dell’inflazione.
Investire nel reddito fisso in un periodo di alta inflazione e tassi in aumento può apparire un esercizio complesso. Cosa ne pensa?
I mercati obbligazionari sono stati colpiti da un brusco e rapido aumento dei tassi d’interesse, provocato da banche centrali sempre più aggressive, la cui priorità si è improvvisamente spostata sulla lotta a livelli d’inflazione elevati da diversi decenni. Il 2022 è stata la tempesta perfetta per i mercati del reddito fisso, poiché i rendimenti sono cresciuti significativamente e rapidamente da un punto di partenza molto basso. Di conseguenza, gli asset a reddito fisso non sono stati in grado di accumulare un reddito sufficiente ad attutire le perdite dovute all’aumento dei tassi.
Sebbene l’investimento nel reddito fisso in un periodo di inflazione elevata e di tassi in aumento possa apparire preoccupante, la buona notizia di oggi è che i rendimenti di partenza sono a livelli che non si vedevano da decenni e offrono un guadagno interessante che ammortizza la potenziale volatilità che continuerà ad esserci.
Con i rendimenti attuali, la storia suggerisce rendimenti totali più elevati nei prossimi anni. Ciò significa che gli investitori potrebbero trarre vantaggio dalla detenzione di obbligazioni in tutte le asset class a reddito fisso, comprese quelle ad alto rendimento e quelle dei mercati emergenti. Questo reddito più elevato può offrire nel tempo una maggiore protezione per i rendimenti totali, anche se i movimenti dei prezzi rimangono volatili. Di fatto, una parte maggiore del fabbisogno di rendimento degli investitori potrebbe essere soddisfatta con il reddito fisso tradizionale rispetto agli ultimi anni.
Nonostante la volatilità del contesto attuale, l’ampio universo del credito offre ancora ampie opportunità agli investitori per aggiungere valore attraverso la ricerca bottom-up e la selezione dei titoli in ciascuno dei quattro settori principali del credito: high yield, investment grade, mercati emergenti e debito cartolarizzato.
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