Berkshire ha aumentato al 7,4% la posizione in Mitsubishi, Mitsui & Co., Itochu, Marubeni e Sumitomo e ha ventilato possibili collaborazioni con le società su operazioni finanziarie. Il guru di Omaha conferma anche l’interesse a investire ancora nel Paese
Un viaggio in Giappone e un’intervista al quotidiano economico Nikkei hanno rivelato che Warren Buffett in questo momento ama il Paese del Sol Levante. Il guru di Omaha ha infatti reso noto che la sua holding Berkshire Hathaway ha aumentato l’esposizione alle principali società di trading del Paese,ovvero Mitsubishi, Mitsui & Co., Itochu, Marubeni e Sumitomo, in cui adesso ha una posizione complessiva pari al 7,4% del portafoglio. Nell’agosto del 2020 la holding aveva reso una posizione del 5% nelle cinque trading house, dopo una campagna acquisti attuata per approfittare dei tassi di interesse particolarmente bassi.
Alla domanda se questa crescita dell’esposizione sia in qualche modo un timbro di approvazione sugli investimenti in Giappone, il magnate ha risposto: “Sì, senz’altro”. Di recente Berkshire ha fatto sapere di voler emettere nuovi bond denominati in yen. I dati di Refinitiv mostrano che Berkshire ha già in circolazione bond denominati in yen per circa 8 miliardi di dollari, con un coupon medio dell’1%.
Warren Buffett, Berkshire Hathaway
Nell’intervista rilasciata a Nikkei, Warren Buffett ha dichiarato che intende incrementare i suoi investimenti in titoli giapponesi, affermando di essere “molto orgoglioso” delle sue partecipazioni nei principali gruppi di trading del Paese. “Sentiamo che queste cinque società siano una rappresentazione non solo del Giappone ma del mondo intero. Sono davvero molto simili a Berkshire in questo. Possiedono molti asset diversi”, ha dichiarato Buffett. Inoltre, ha ventilato la possibilità di collaborazioni su operazioni finanziarie. “Non pensiamo che sia impossibile collaborare con loro in futuro su specifiche operazioni”. Anzi – ha proseguito – “ci piacerebbe che una delle cinque venisse da noi e ci dicesse: ‘Stiamo pensando di fare qualcosa di molto grande o stiamo per comprare qualcosa e vorremmo un partner o altro’”.
Un’altra attrattiva delle società di trading è rappresentata dai loro buyback e dai dividendi generosi. “Se riacquistano le loro azioni, in genere lo consideriamo un vantaggio. Ci piace l’idea che il numero di azioni diminuisca”, ha spiegato.
Il leggendario guru degli investimenti ha inoltre detto che ulteriori investimenti in altre aziende giapponesi sono “sempre da prendere in considerazione”, per poi aggiungere: “Al momento possediamo solo le cinque società di trading. Ma ci sono sempre altre società a cui sto pensando”.
Le affermazioni appena descritte hanno acceso le speculazioni sulla possibilità che Buffett possa prendere parte al buyout di Toshiba, che ha da poco accettato un’offerta di un gruppo di investitori guidati dal gruppo di private equity Japan Industrial Partners. Il conglomerato, travolto da scandali contabili e litigi in azionariato.
Buffett ha anche commentato la vendita della maggior parte della partecipazione di Berkshire in Taiwan Semiconductor Manufacturing (Tsmc), che secondo alcuni osservatori potrebbe essere legata alla previsione di un conflitto con la Cina. Dopo aver acquistato più di 4 miliardi di dollari in azioni della società – che è il più grande produttore di chip del mondo – tra luglio e settembre 2022, Berkshire ha ridotto le sue partecipazioni dell’85% a 617 milioni di dollari pochi mesi dopo. Buffett ha in effetti dichiarato che le tensioni geopolitiche sono state “una delle considerazioni” all’origine della decisione di dismissione. Il tycoon ha descritto Tsmc come un’azienda ben gestita, ma ha aggiunto che Berkshire ha posti migliori in cui impiegare il proprio capitale.
Secondo il chief economic advisor di Allianz nell’attuale fase di mercato, caratterizzata da volatilità e tassi elevati, occorre puntare su uno stock picking attento anziché sulla convenienza delle commissioni
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