SCELTI DA NOI: LE NOTIZIE DEL 04 MAGGIO 2023
Rassegna stampa economico-finanziaria dai principali quotidiani
Pnrr decisivo per il Pil
Alla spinta del Pnrr sono affidati due terzi della crescita italiana da qui al 2026, perché il tasso medio annuo dell’1,2% si ridurrebbe senza il Piano a un modesto +0,4%, abituale per l’Italia nel ventennio di stagnazione prepandemica. Il Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica presentato ieri dalla Corte dei conti è efficace nell’individuare lo snodo cruciale nelle sfide che attendono economia e conti pubblici italiani nella fase di uscita dall’emergenza energetica e di ingresso nelle nuove regole del Patto di stabilità Ue. All’appuntamento l’Italia si presenta in uno stato di salute decisamente migliore rispetto alle attese di molti previsori, grazie a un’economia che dopo aver «dimostrato ottime capacità di resistenza ai ripetuti shock» ora per i magistrati contabili offre «una solida base per la ripartenza» nonostante il «quadro internazionale complesso».
Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore
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Biden: «Non ci sarà default Usa»
Le trattative per alzare il tetto al debito statunitense sono rimaste nel pantano tutto il giorno. Tanto che le agenzie di rating Fitch e Dbrs hanno messo sotto osservazione il giudizio sugli Stati Uniti per un possibile declassamento. Ma in serata uno spiraglio importante è stato aperto dal presidente Biden: «Abbiamo concordato che non ci sarà il default degli Stati Uniti». Il presidente Usa ha infatti riferito di un dialogo produttivo con lo speaker Repubblicano della Camera Kevin McCarthy. Un dialogo che ancora non ha portato ad un accordo. Ma di certo a un importante passo avanti per evitare il peggio. Così se le Borse europee hanno chiuso in lieve calo (Milano -0,44%, Francoforte -0,31%, Londra -0,74%, Parigi -0,33%), quelle statunitensi sono rimaste briose con rialzi superiori all’1% per Wall Street e vicini al 2% per il Nasdaq.
Longo Moyra, Il Sole 24 Ore
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I fondi sovrani investono Esg
I fondi sovrani sono ormai gli investitori istituzionali più influenti nei mercati finanziari globali e il loro attivismo è crescente, soprattutto in tema di sostenibilità Esg. Il Sovereign Wealth Fund Institute stima che il patrimonio in gestione superi i 12.400 miliardi di dollari, raddoppiato negli ultimi dieci anni, così come il numero di Paesi che si sono dotati di questi strumenti. Se agli oltre 80 fondi sovrani controllati dagli Stati a cui è affidata la missione di sviluppare l’economia del proprio Paese e generare ricchezza per le generazioni future, si sommano anche i fondi investiti dalle banche centrali, si arriva a un volume di investimenti superiore ai 33.000 miliardi di dollari. Un soft power che sta avendo sicuramente rilevanza geopolitica, se si guarda agli investimenti dei fondi sovrani cinesi o del Golfo.
Mattia Franzini, MilanoFinanza
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Disclaimer: “Scelti da noi” è un servizio offerto ai lettori di focusrisparmio.com. La rubrica offre una rapida panoramica sulle notizie dell’industria del risparmio gestito, attraverso una selezione effettuata dalla redazione. Il servizio è disponibile nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì.
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