SCELTI DA NOI: LE NOTIZIE DEL 03 MAGGIO 2023
Rassegna stampa economico-finanziaria dai principali quotidiani
Banche regionali, un lungo elenco di criticità
«Il sistema bancario è solido e resiliente». Jerome Powell, presidente della Fed, l’ha ripetuto anche ieri sera. Una frase rassicurante, non c’è che dire. Sorge solo un dubbio: Powell aveva pronunciato le stesse identiche parole anche il 22 marzo scorso, dopo i fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank. Peccato che poi, un mese dopo, sia crollata anche First Republic Bank. Così, sentendo di nuovo le stesse affermazioni, il mercato qualche domanda se la pone. Le performance di varie banche regionali statunitensi in Borsa sono eloquenti: dai giorni precedenti al crack di Silicon Valley Bank a metà marzo, PacWest ha perso il 74%, Metropolitan Bank il 59%, Western Alliance il 56%, Homestreet il 72%, Zions Bancorp il 47%. Qualcuno – come Richard Bernstein di Richard Bernstein Advisors – pensa che la Borsa stia già scontando fin troppo e che «un eventuale miglioramento dei fondamentali sarebbe un’occasione per tornare a esporsi al settore». Qualcun altro resta più dubbioso.
Morya Longo, Il Sole 24 Ore
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Powell sceglie ancora l’ambiguità
Ancora una volta la Fed sceglie l’ambiguità: alza i tassi, ma non spiega assolutamente dove sta andando. Saranno felici coloro che scommettono sull’andamento della politica monetaria, non certo chi, nell’economia come la finanza, si aspetta che una banca centrale adempia al suo dovere: fare la bussola per chi deve pianificare risparmi ed investimenti, non galleggiare opportunisticamente come un sughero. Powell continua a guidare guardando lo specchietto retrovisore, ma non può non vedere il rischio di schiantarsi sul rischio recessione, o su quello di una nuova crisi finanziaria. Per cui si persevera nel tira a campare: da un lato il miope mantra delle decisioni “consiglio per consiglio”, a ribadire la svolta restrittiva iniziata un anno fa, dall’altro il freno a mano pronto ad essere attivato, per evitare i guai peggiori che la miopia può provocare. Insomma la svolta monetaria non è rinnegata, ma forse, chissà.
Donato Masciandaro, Il Sole 24 Ore
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Caltagirone si porta al 9,9% di Mediobanca
Francesco Gaetano Caltagirone si rafforza come secondo azionista nel capitale di Mediobanca e sale a un soffio dal 10%, dietro alla Delfin della famiglia Del Vecchio (al 19,8%). La notizia, confermata poi da un portavoce del gruppo del costruttore romano, è stata data da La Stampa, ma riprende un’indiscrezione giä pubblicata da MF-Milano Finanza a fine ottobre scorso, alla vigilia dell’assemblea di Piazzetta Cuccia. Secondo rumors raccolti, l’imprenditore, con il 6,23% e già socio all’epoca della merchant bank con il 5,6%, era in manovra da mesi sul gruppo guidato da Alberto Nagel.
Giuseppe Capolino, Milano Finanza
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Disclaimer: “Scelti da noi” è un servizio offerto ai lettori di focusrisparmio.com. La rubrica offre una rapida panoramica sulle notizie dell’industria del risparmio gestito, attraverso una selezione effettuata dalla redazione. Il servizio è disponibile nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì.
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