SCELTI DA NOI: LE NOTIZIE DEL 19 MAGGIO 2025
Rassegna stampa economico-finanziaria dai principali quotidiani
La proposta di Meloni per Trump: un vertice tra Stati Uniti e Europa
La tregua a sorpresa imposta da Donald Trump alla guerra commerciale con l’Europa consente a Giorgia Meloni di preparare con maggiore serenità la missione negli Stati Uniti, la prima con tutti i crismi dell’ufficialità. La premier ha annullato la visita di oggi al Salone del Mobile di Milano anche per lavorare ai contenuti del faccia a faccia del 17 aprile con il presidente repubblicano, il più importante e rischioso da quando è a Palazzo Chigi. Se la volgarissima battuta […] l’aveva scioccata, la moratoria di tre mesi sui dazi l’ha rasserenata. «È molto soddisfatta perché è stato evitato il muro contro muro — raccontano fonti di governo —. Ed è fiduciosa sulla possibilità di un accordo».
Monica Guerzoni, Corriere della Sera
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Escalation con la Cina, Wall Street crolla
Dopo la più potente ondata di acquisti azionari degli ultimi cinque anni – con S&P 5oo e Nasdaq in rialzo di quasi io punti percentuali mercoledì alimentando l’illusione di una tregua nei mercati – le Borse globali sono tornate ieri a tremare. Il rimbalzo registrato a inizio settimana – guidato dalla decisione di Donald Trump di sospendere temporaneamente alcune delle nuove tariffe – si è rivelato un fuoco di paglia. Poche ore dopo, lo stesso presidente degli Stati Uniti ha riacceso la miccia del panico con nuove minacce nei confronti del principale nemico di quella che si sta trasformando in una guerra commerciale: la Cina, nei cui confronti l’amministrazione Usa ha alzato l’imposizione complessiva sulle importazioni al 145%. La risposta dei mercati non si è fatta attendere. I principali indici a Wall Street hanno perso oltre il 5% mentre le Borse europee, che in mattinata stavano correndo del 7% allineandosi al balzo americano della sera prima, hanno ridotto i guadagni.
Vito Lops, Il Sole 24 Ore
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Pensioni, nel 2025 spesa al 15,3% del Pil
Nel 2025 la spesa per le pensioni assorbirà il 15,3% del Pil raggiungendo i 289,35 miliardi. Un impatto leggermente inferiore al 15,4% registrato nel 2024, quando ancora era significativo il peso delle indicizzazioni degli assegni sotto la spinta dell’inflazione, ma che non è il sintomo di una inversione di tendenza. Nei prossimi anni le uscite pensionistiche continueranno a crescere, toccando il 15,7% del Pil nel 2030, fino a raggiungere il picco del 17,1% nel 2040 (pari a 350,1 miliardi), mantenendosi su questo livello nel successivo biennio in cui è prevista l’uscita delle generazioni del baby boom. Subito dopo, la corsa della spesa dovrebbe cominciare a rallentare scendendo al 16% nel 2050 e, successivamente, al 14,1% nel 2060.
Marco Rogari, Il Sole 24 Ore
Disclaimer: “Scelti da noi” è un servizio offerto ai lettori di focusrisparmio.com. La rubrica offre una rapida panoramica sulle notizie dell’industria del risparmio gestito, attraverso una selezione effettuata dalla redazione. Il servizio è disponibile nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì.
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