Anche nella fase 2 l’IG batte l’high yield
Non si spegne l’appetito per l’obbligazionario di alta qualità. Ma c’è chi punta sulla selezione per avere un mix di titoli con rating diversi e ottenere un migliore rendimento del portafoglio
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Articolo pubblicato su FR MAGAZINE | Giugno – Luglio 2020 |
Anche se la pandemia ha dirottato agende, programmi, dibattiti e priorità, non è riuscita a distogliere l’attenzione dal tema della sostenibilità, che anzi ha ricevuto un nuovo impulso alla luce dell’emergenza e del suo impatto su vari fronti. Non solo: anche la domanda di investimenti sostenibili in questa fase difficile è ulteriormente cresciuta, perché gli strumenti Esg hanno evidenziato performance migliori rispetto al mercato.
“Siamo convinti che la domanda degli investitori, privati e istituzionali, per l’investimento sostenibile continuerà ad aumentare perché ci sono da una parte le nuove regole (Accordo di Parigi e obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite) e, dall’altra, sono ben visibili gli effetti della crisi sull’ambiente”, commenta Wolfgang Pinner, responsabile investimenti Sri di Raiffeisen Capital Management. Aggiungendo che probabilmente “il coronavirus condurrà principalmente a un peso più significativo della componente “S” (social) fra i fattori Esg.
Pinner osserva che le crisi provocano un flusso di “investimenti diversi rispetto a quelli di breve termine o a quelli focalizzati solo sull’analisi fondamentale e finanziaria, necessariamente legati a una valutazione dell’impatto degli investimenti stessi. Il nostro stile di vita non cambierà a trecentosessanta gradi, ma la ricerca di un senso in diversi aspetti dalla nostra vita (di investitori e di membri della nostra famiglia e della società) diventerà sempre più importante”.
L’integrazione dei criteri Esg sta diventando uno standard di mercato a livello globale, “in cui è soprattutto l’Europa a giocare un ruolo da leader”, rilancia Lorenzo Randazzo, institutional sales manager di Axa Investment Managers, secondo cui l’Action plan della Commissione europea sulla finanza sostenibile “sta rafforzando il ruolo della finanza verso un’economia sostenibile, orientando flussi di capitale, favorendo una migliore gestione dei rischi e migliorando la trasparenza”. Randazzo cita varie iniziative legislative e di policy condotte dalle istituzioni europee, “come la Tassonomia delle attività eco compatibili, i green bond standard, i benchmark climatici e il regolamento sulla Disclosure Esg”.
Questo sicuramente creerà opportunità promettenti per gli investitori. “Il fattore ambientale ha fatto da apripista e continua a essere il tema principale dell’investimento responsabile – argomenta Randazzo – Crediamo però che il sociale, riferito a temi chiave come il lavoro e la salute, sarà il nuovo climate change come tematica che accompagnerà l’investimento responsabile del futuro”. Tutto questo dovrebbe spingere le soluzioni di Impact Investing.
E la sostenibilità ripaga anche dal punto di vista finanziario. “Abbiamo condotto un’analisi su come il Covid19 abbia impattato sulle performance, ed è risultato che le società con un miglior punteggio Esg hanno difeso meglio i rendimenti rispetto alle perdite di mercato del primo trimestre 2020”, fa notare l’esperto di Axa Im. Analizzando 3.000 società con punteggio Esg proprietario da 0 a 10, è emerso che “le società cosiddette Leader (punteggio 8-10) non solo hanno superato le aziende in ritardo, classificate come Laggard (punteggio 0-2), ma hanno anche battuto il mercato in maniera significativa. A livello di settori, il sanitario, il finanziario e i servizi di pubblica utilità hanno segnato le differenze più marcate”. Gli stessi risultati sono stati evidenziati sul mercato obbligazionario.