Nell’outlook per il secondo trimestre 2024, i gestori equity di Pgim sono ottimisti sulla tenuta dell’economia e tendenze secolari che possono portare a una crescita nei prossimi anni. AI e sanità i settori su cui puntare. Ma le occasioni sono anche altrove
Non solo i grandi temi d’investimento che da tempo suscitano l’entusiasmo degli operatori, come l’intelligenza artificiale generativa o il boom di farmaci per la cura dell’obesità e del diabete. A spingere in mercati azionari americani nei primi mesi del 2024 è stata anche la crescita economica USA, che si è dimostrata più forte delle attese e ha smentito chi evocava lo spettro della recessione. Ma poiché l’espansione del PIL di Washington pare destinata a continuare, sempre più esperti sono convinti che proprio l’equity a stelle e strisce rappresenti l’asset class sui cui puntare per ottenere rendimento nella seconda metà dell’anno. Tra questi c’è anche Mark Baribeau, head of Global Equity di Jennison Associates, secondo cui un segmento sarà capace più di tutti di regalare soddisfazioni a livello di portafoglio: i titoli growth.
Recessione sempre più lontana. Ma il quadro macro conta
Le voci sul rallentamento dell’economia e sulla possibilità di una contrazione della crescita si sono alternate per l’intero corso del 2023, con gli investitori che hanno cercato di calibrare l’impatto del ciclo di inasprimento della Federal Reserve iniziato nel 2022. Secondo la società, che è affiliata di Pgim, lo storico suggerisce che questi impatti causino un ritardo dei livelli effettivi di attività che va dai 18 mesi ai due anni. Ed è proprio alla luce di tali precedenti che ha senso scartare l’ipotesi della recessione. Un ragionamento rafforzato dal mutato panorama dei tassi d’interesse, con il PIL e le relative misure di inflazione legate ai servizi che “si sono attestate a livelli maggiori di quelli previsti a gennaio e hanno fatto diminuire tanto il ritmo quanto l’entità delle riduzioni di tasso sui FED fund”. Non solo: l’abbondante liquidità, il sistema bancario che ha resistito a notevoli tensioni e il perdurare di dinamiche favorevoli sul fronte occupazionale lasciano presagire un contesto di crescita economica sì inferiore agli anni precedenti ma ancora sostenuta. “La natura delle nostre conversazioni con i dirigenti delle società riflette questa prospettiva”, spiega Baribeau, aggiungendo che “la crescita degli utili guiderà i risultati degli investimenti su un orizzonte di tre anni”.
AI e sanità i settori su cui puntare
Quanto alla selezione, il manager ritiene che il mercato continuerà a prediligere aziende con caratteristiche ben precise: “Modelli di business asset-light, elevati margini di profitto lordo incrementali, flussi di ricavi basati su abbonamenti, prodotti dirompenti, ampi mercati totali disponibili e una rapida crescita organica con grandi opportunità”. Chi incarna queste qualità in maniera più evidente sono i titoli del settore informatico, che infatti sono saliti del 12,7% sullo S&P 500 nel primo trimestre 2024. Secondo la casa, si tratta di società che vantano “fondamentali migliori del previsto in un’ampia gamma di business model” e godono contempo di “un migliorato meccanismo di sconto a termine sulle lunghe scadenze”. Senza trascurare il fattore AI, che viene vista come garanzia di bilanci solidi soprattutto per i produttori di chip e architetture software o i leader delle piattaforme cloud. Quanto alla sanità, altro settore che ha trainato le performance dell’asset class da gennaio, Jennison intravede un assetto “estremamente favorevole”. “L’assistenza sanitaria è uno dei pochi comparti che offre l’accesso a mercati totali aperti e la combinazione di diversi farmaci in fase avanzata offre un percorso interessante per una crescita sostenibile”, recita l’outlook, ponendo attenzione su patologie come obesità e asma o colesterolo.
Dalle banche all’energia, dove sono le altre occasioni
Non sfugge dai radar neppure l’universo bancario, che promette di beneficiare del miglioramento registrato in termini di qualità del credito e situazione patrimoniale in scia al calo dell’inflazione. Anche in questo caso, visto il rischio legato alla liquidità e all’esposizione verso gli immobili commerciali, appare però necessaria una selezione. E, secondo Baribeau, questa deve privilegiare le società di crescita secolare con caratteristiche difensive (bassi tassi di leva finanziaria, modelli asset light, attività sostenibili ad alto margine e con un elevato free cash flow): “Diverse realtà di pagamenti digitali e di tecnologia finanziaria soddisfano questi criteri”. Il gestore indica come futuribili i titoli legati al mondo delle infrastrutture energetiche mindstream, cioè quelle necessarie al trasporto del petrolio dal sito di estrazione a quello di raffinazione e stoccaggio. “Il gruppo è ben posizionato sia nel breve che nel lungo termine, genera rendimenti da flussi di cassa superiori alla media ma scambia anche con uno sconto di valutazione significativo rispetto il mercato in generale”, spiega. Uno sfasamento, quello evidenziato, che offre un’opportunità soprattutto alla luce dell’importante trasformazione cui è andato incontro il settore negli ultimi anni. “Crediamo che la disciplina del capitale dimostrata dal management proseguirà, che il comparto manterrà il trend positivo in termini di free cash flow e che le aziende continueranno a restituire capitale agli azionisti”, conclude a riguardo l’esperto. Più in generale, la convinzione è che la transizione energetica globale richiederà molteplici fonti di energia per avere successo e gli idrocarburi guideranno la domanda futura non solo per le materie prime ma anche per i sistemi logistici essenziali che le movimentano.
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