A maggio l’economia britannica registra un’espansione dello 0,4%, contro lo 0,2% previsto. Per gli analisti, la crescita solida riduce le possibilità di un allentamento in agosto
Buone notizie per il nuovo premier britannico Keir Starmer. A maggio l’economia del Regno Unito è infatti cresciuta a un ritmo doppio rispetto a quanto previsto, fornendo una discreta base di partenza ai laburisti per raggiungere l’obiettivo di arrivare a vantare l’espansione più consistente del G7. L’aumento del PIL allontana però, secondo gli analisti, la possibilità di un primo taglio dei tassi in agosto da parte della Bank of England (BOE).
Secondo l’Office for National Statistics (ONS), il prodotto interno lordo inglese è cresciuto dello 0,4% su base mensile dalla lettura piatta di aprile e ha superato lo 0,2% del consensus. L’aumento tendenziale è stato invece dell’1,4%, rispetto all’1,2% atteso e allo 0,7% precedente. Dopo la lieve recessione registrata nel primo trimestre dell’anno, ora si stima che nel periodo concluso a maggio il PIL abbia segnato un incremento dello 0,9% su base congiunturale. “Molti dettaglianti e grossisti si sono ripresi da un aprile debole”, ha spiegato il direttore dell’ONS Liz McKeown. “L’edilizia è cresciuta al ritmo più veloce in quasi un anno, con la costruzione di case e progetti infrastrutturali che hanno dato impulso al settore”, ha aggiunto. Anche la produzione dei servizi, settore dominante nel Paese, è salita dell’1,1% nei tre mesi mentre l’industria manifatturiera ha invertito parte del precedente calo (-1,4%) grazie a un’espansione dello 0,4% nel mese.
Più difficile un taglio dei tassi in agosto
Se Starmer festeggia, lo stesso non può dirsi dei mercati. Nonostante l’inflazione abbia raggiunto il 2% a maggio e si sia allineata all’obiettivo della BOE, gli investitori vedono infatti assottigliarsi le probabilità di un primo allentamento entro l’estate: complici le recenti dichiarazioni di alcuni policymakers sulla persistenza delle pressioni inflazionistiche, si attestano ora a meno del 50% le scommesse su una sforbiciata tra tre settimane. E se è vero che la Banca d’Inghilterra aveva detto di attendersi un’espansione dello 0,5% nel secondo trimestre, queste stime paiono ora troppo contenute. Secondo Suren Thiru, direttore economico presso ICAEW, “la rilevazione rende meno probabile un taglio dei tassi ad agosto efornisce a chi temeva pressioni sui prezzi di fondo sufficiente fiducia nella ripresa economica per continuare a rimandare i tagli”.
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