Oltre Markovitz, al di là dell’allocazione strategica tradizionale e della tassonomia delle asset class. Quattro pilastri per puntare (davvero) al lungo periodo
L’approccio di asset allocation tradizionale è ancorato alla teoria moderna del portafoglio che prende le mosse da Harry Markovitz e si fonda in particolare sui concetti – sistematizzati negli anni ‘50 – di mean variance, frontiera efficiente, benchmark e asset class. Negli anni ’70 le grandi fondazioni americane hanno dato vita a una variante, conosciuta con il nome di endowment model, che presenta delle differenze rispetto ai dettami del Nobel per l’economia scomparso nel 2023 all’età di 95 anni. Una caratteristica fondamentale di questo approccio è l’introduzione in portafoglio di una quota significativa di mercati privati, da cui discende una necessità di governance più complessa e robusta rispetto a quanto si richiede per le asset class liquide. Una mossa che nasce dall’esigenza di trasferire nell’asset allocation un orientamento al lungo periodo che la teoria moderna del portafoglio era in grado di esprimere solo in parte, con la sua concentrazione pressoché esclusiva sui mercati pubblici e l’utilizzo di benchmark aggiornati in tempo reale come metro della bontà e dell’efficacia del lavoro del team d’investimento.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita di tutti gli asset alternativi”, afferma Alessandra Pasquoni, a capo del Chapter italiano di CAIA, per introdurre una delle motivazioni di un ulteriore e più recente ripensamento dell’approccio alla gestione dei portafogli da parte degli asset owner. “L’era dei tassi a zero ha portato gli investitori ad aumentare la quota di rischio alla ricerca di rendimento. Oggi gli asset alternativi rappresentano il 15% circa dell’universo investibile, con 22.000 miliardi di dollari di masse in gestione e, contemporaneamente a tale crescita, è cambiato il mix degli investimenti alternativi, con un aumento, in particolare, del private equity”.
Per oltre 50 anni il mondo della finanza è andato avanti basandosi fondamentalmente sulla teoria moderna del portafoglio e sull’endowment model, come variante della prima. Il CAIA ha recentemente pubblicato un paper dal titolo ‘The Rise of Total Portfolio Approach (TPA)’. Di che cosa si tratta e perché ora?
Nel triennio 2020-2022 abbiamo assistito alla rappresentazione concreta dei limiti di un classico approccio 60-40 con la discesa simultanea di tutte le asset class liquide. Mentre gli alternativi, per coloro che vi erano investiti, hanno fornito una base di …
Per Rob Burrows (M&G Investments), il confronto Trump-Harris non ha dato indicazioni su chi vincerà. Ma il tycoon ha dalla sua il sistema del collegio elettorale. Cash, oro e t-bond gli strumenti su cui fare affidamento nel breve. E occhio al dollaro
Scenari Immobiliari: il fatturato del mercato tricolore salirà del 3,4% nel 2024 e del 5,7% nel 2025. In aumento le transazioni e i prezzi, soprattutto del nuovo. Milano in testa. Ecco i settori più vivaci
Nel 2024 bene solo il credito al consumo. Mutui i-0,9% e prestiti alle imprese in forte calo. Ma nel prossimo biennio è previsto un miglioramento: il settore crescerà complessivamente del 2,4% e del 3,1%. Lo studio EY
Dopo il dato sull’inflazione USA di agosto, la ceo di Ark Invest liquida il problema della componente core appiccicosa e si focalizza sul deprezzamento dell’energia: “Ammortizzerà l’economia in caso di hard landing”. Per la guru un carovita al 2% è possibile. E da Powell bisogna aspettarsi più intraprendenza
Lagarde non dà indizi sul futuro. Giù le stime di crescita, inflazione confermata all’obiettivo nel 2025. Per gli analisti, un intervento a ottobre è molto difficile
La candidata democratica domina il confronto tv contro Trump. Per i gestori, il voto americano ora tornerà al centro dei radar degli investitori. Intanto, l’inflazione core di agosto preoccupa la Fed
L’economia di Sua Maestà delude le attese e resta stagnante per il secondo mese di fila. A pesare è soprattutto l’industria, in calo dello 0,8%. Ora occhi alla BoE, con i gestori convinti che ci sia qualche change di una nuova sforbiciata già settimana prossima
Pari al 3,3% la contrazione rispetto allo stesso periodo del 2023. E tra i settori più in crisi c'è il tessile. L’Istat: “Negli ultimi due anni perso il 6,7% di output”. Incerte le prospettive sui prossimi mesi
Per la casa di gestione, nel prossimo quinquennio la crescita sarà moderata ma costante. Con l’intelligenza artificiale che spingerà verso l’alto il PIL globale. Emergenti (sia debito che equity), obbligazioni investment grade e materie prime le asset class più interessanti
I gestori aspettano le proiezioni macro dello staff di Francoforte e scommettono su riduzioni da 25 punti base a cadenza trimestrale. Lagarde? Si mostrerà cauta, nessuna indicazione sul futuro
Nel rapporto sulla competitività, l’ex presidente BCE chiede la svolta politica. E di agire su innovazione, decarbonizzazione e sicurezza. “Un asset sicuro comune? Cruciale per la Capital markets union”
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