Vergine (Candriam): “Low carbon superato, ora i fondi sono a zero emissioni”
L’Sgr ha lanciato uno dei primi fondi a emissioni zero. Ma come si annulla il CO2 del portafoglio? Parla la senior Esg analyst della casa francese
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La sorpresa emersa dalle urne delle elezioni europee dello scorso 26 maggio ha riguardato il successo dei partiti ecologisti, cosiddetti “verdi”, in particolare nei Paesi occidentali come la Germania e la Francia, grazie al sostegno esercitato dai giovani elettori. Con un aumento del 40% degli eurodeputati a Strasburgo, i Verdi potrebbero rappresentare la quarta forza all’interno di una coalizione, insieme ai cristiano-democratici, ai socialdemocratici e ai liberali. Inoltre nominare Pascal Canfin, l’ex capo del Wwf Francia, come numero 2 della lista di Emanuel Macron, testimonia come l’impulso green trovi spazio anche all’interno dei partiti politici tradizionali. Parte da qui l’analisi di Jean-Philippe Desmartin, head of the responsible investment team di Edmond de Rothschild Asset Management, che ricorda anche come il Vecchio Continente sia uno dei principali attori nelle questioni ambientali rispetto ad altre regioni del mondo.
Tuttavia l’esperto mette in guardia da facili conclusioni. “Questa spinta elettorale – avverte -, accompagnata da una maggiore sensibilizzazione all’emergenza ambientale che non si focalizza esclusivamente sulla questione climatica, deve essere presa in considerazione con una certa dose di prudenza. Il vero banco di prova sarà quello che accadrà nei prossimi cinque anni, visto che le lobby sono tanto potenti a Bruxelles quanto a Washington. La sfida sarà quella di evitare di mettere l’economia ‘contro’ lo sviluppo sostenibile quando, invece, dovrebbero agire di pari passo. È necessario promuovere una crescita verde, equilibrata e sempre più priva di carbonio, in modo da facilitare la transizione energetica e ambientale a vantaggio delle future generazioni”.
A questo proposito Desmartin ricorda che le conclusioni dei quattro gruppi di lavoro istituiti nel marzo 2018 dalla Commissione Europea per elaborare un Action Plan per la finanza sostenibile saranno pubblicate entro la fine del 2019. “Elemento questo importante per determinare se la spinta europea a favore dell’ambiente avrà effettivamente risultati concreti”, spiega.
La strada da fare è però ancora lunga. “I rapporti sul clima così come le soluzioni green bond sembrano essere sulla strada giusta. Gli indici a basse emissioni di carbonio, però, e in particolare la tassonomia verde, che è vista come un settore chiave per realizzare progressi coordinati, potrebbero rivelarsi insufficienti”, conclude.