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Secondo il Global Sustainability Barometer, nonostante i progressi, l’utilizzo di soluzioni IT per ridurre l’impatto ambientale è ancora minoritario. Soprattutto in Italia. Tre le opportunità da cogliere
Nonostante l’84% delle aziende riconosca l’importanza strategica del raggiungimento degli obiettivi ambientali, solo il 21% utilizza la tecnologia per ridurre la propria impronta ecologica e definire la propria strategia ESG. È quanto emerge dalla seconda edizione del Global Sustainability Barometer di Kyndryl e Microsoft, pubblicato proprio mentre è in corso la Cop29 di Baku. Il report segnala comunque nuovi progressi a livello globale: rispetto allo scorso anno, infatti, il 38% delle organizzazioni ha incrementato i propri obiettivi di sostenibilità e realizzato programmi specifici per una transizione sempre più green.
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Tre opportunità grazie alla tecnologia
A livello globale, i leader aziendali stiano riconoscendo con sempre maggiore consapevolezza il valore strategico delle iniziative di sostenibilità, individuando specifiche aree di miglioramento. E il report sottolinea come l’integrazione della tecnologia nelle strategie ESG permetta di tradurre obiettivi complessi in piani operativi basati su dati. Tre, per gli esperti, le opportunità su cui puntare. La prima sta nel fatto che appena il 21% delle organizzazioni riconosce appieno il duplice ruolo della tecnologia nella riduzione dell’impronta di carbonio e nel raggiungimento degli obiettivi ambientali. La seconda riguarda il fatto che solo il 19% utilizza in modo completo i dati per guidare le decisioni strategiche, nonostante il 54% delle iniziative di sostenibilità sia inserito nei processi di reporting esistenti.
Infine, oltre la metà (55%) ritiene che l’intelligenza artificiale avrà un impatto significativo sui propri obiettivi ESG, ma il 62% ne limita ancora l’uso all’analisi di dati storici per monitoraggio e reportistica. “Integrando i dati sulla sostenibilità con quelli operativi e finanziari e sfruttando strumenti di analisi tradizionale e l’intelligenza artificiale, le aziende possono acquisire le informazioni necessarie per rispettare i propri impegni, migliorare la propria resilienza e ridefinire le efficienze operative, promuovendo al contempo l’innovazione sostenibile”, sottolinea Matthew Sekol, sustainability global black belt di Microsoft.
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Italia in ritardo
In Italia, oltre nove aziende su dieci (92%) riconoscono l’importanza strategica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. E non si tratta solo di un impegno a livello dirigenziale: il 67% degli intervistati dichiara, infatti, che i dipendenti sono i principali promotori delle politiche e delle pratiche green, evidenziando una cultura aziendale in cui il tema è condiviso e sostenuto in modo trasversale. Nonostante questo slancio dal basso, però, la percentuale delle organizzazioni tricolori consapevole del ruolo cruciale della tecnologia e dei team IT si ferma al 15%. Per il 43%, infatti, l’IT risulta ancora marginale nella definizione di pratiche ottimali per una gestione sostenibile di processi e tecnologie.
Lo stesso ritardo si conferma anche sul fronte dell’intelligenza artificiale: sebbene il 45% consideri l’impatto energetico dell’IA durante il processo di adozione (rispetto al 35% globale), soltanto il 18% dei leader la utilizza attualmente per migliorare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale. A pesare, in questo caso, sono soprattutto le conformità normative (68%), l’integrazione dei dati tra sistemi (63%), la mancanza di competenze tecnologiche (48%) e i costi iniziali elevati (48%).
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La road map per potenziare le strategie di sostenibilità
Lo studio offre poi alle aziende un’analisi approfondita e insight strategici per rafforzare e ottimizzare l’impegno verso la sostenibilità, delineando una serie di principi guida. Il primo è appunto quello di incorporare la tecnologia nella pianificazione strategica. Oggi, infatti, il 38% delle aziende usa l’IT per ridurre l’impatto ambientale, ma solo il 17% ritiene che dati e tecnologia siano elementi determinanti per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. “Nei prossimi anni l’integrazione della tecnologia nei piani aziendali può facilitare la trasformazione di obiettivi in azioni concrete”, viene evidenziato. Il secondo è quello di ridefinire il ruolo dell’IA. Il 62% la impiega per monitorare consumo energetico ed emissioni, mentre solo il 37% sfrutta l’intelligenza artificiale predittiva per anticipare necessità energetiche future basate su modelli e trend. “Pianificazione di scenario e strategie di mitigazione dei rischi, se supportate dall’IA, possono ampliare l’approccio aziendale alla responsabilità ambientale”, si legge.
Terzo ambito di intervento è quello di sfruttare i dati per una trasformazione proattiva. L’integrazione dei dati attraverso vari sistemi di pianificazione aziendale rappresenta infatti una sfida significativa, e solo il 15% delle aziende li impiega per orientare i propri percorsi di trasformazione. “Una gestione efficace di dati eterogenei può permettere una comprensione più chiara e precisa del proprio impatto ambientale, favorendo scelte informate in ambito di sostenibilità”, assicurano gli esperti. Infine, cruciale è anche promuovere una cultura della responsabilità condivisa. Attualmente i ceo continuano a stabilire gli obiettivi di sostenibilità, e il 49% delle organizzazioni considera ora i chief sustainability officer e i team di sustainability come stakeholder fondamentali, un dato in grande crescita rispetto al 27% dello scorso anno. Il passo successivo, sottolinea il report, è il pieno coinvolgimento dei team interfunzionali, in particolare delle divisioni finanziaria e tecnologica, per integrare la sostenibilità tra le priorità strategiche aziendali e garantirne un’implementazione efficace.
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“Di fronte a sfide climatiche sempre più rilevanti, le aziende sono chiamate ad agire con determinazione e a mettere la sostenibilità aziendale al primo posto. Lo studio di quest’anno sottolinea come le organizzazioni debbano passare all’azione collettiva per guidare un cambiamento tangibile”, commenta Faith Taylor, chief corporate citizenship and sustainability officer di Kyndryl. Per l’esperto, integrando la sostenibilità nelle strategie aziendali, nei processi e nei sistemi, “le organizzazioni possono massimizzare il valore delle risorse umane e tecnologiche, raggiungendo risultati concreti e generando un impatto positivo”.
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