Volatilità all’orizzonte: bond convertibili per affrontare il rischio
“Le obbligazioni convertibili rappresentano un'opportunità in caso di un eventuale risultato positivo nei rapporti tra Usa e Cina”. L’analisi di SPDR ETFs
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Una recessione nel 2020? Possibile. In tanti se l’aspettano. Ma i mercati non sembrano crederci. E chiudono il 2019 con rialzi da capogiro: l’Msci World ha fatto segnare una performance del 23% circa, mentre il mercato italiano ha fatto segnare un incremento vicino al 30 per cento. Una tendenza che potrebbe proseguire anche in questo nuovo anno, almeno nella prima parte. Allo stesso tempo, però, ci potrebbero essere degli sbalzi di volatilità tali da creare degli scossoni importanti sulle principali piazze finanziarie internazionali. Un contesto che secondo Nicolas Delrue, head of investment specialists and senior investment specialist convertible bonds di Union Bancaire Privée (Ubp), dovrebbe essere approcciato con le obbligazioni convertibili: “strumenti convessi che consentono agli investitori di minimizzare la volatilità e il potenziale rischio di ribasso all’interno dei loro portafogli”.
Quali sono le principali caratteristiche dei bond convertibili?
Le obbligazioni convertibili sono strumenti che combinano alla base obbligazionaria un’opzione azionaria. La componente bond conferisce loro le qualità difensive delle obbligazioni semplici, mentre l’opzione azionaria consente di captare gran parte dei rialzi azionari. Questa duplice natura è alla base del loro interessante profilo asimmetrico di rischio/rendimento rispetto alle azioni. Inoltre, a livello di titoli, il mercato globale delle obbligazioni convertibili offre agli investitori un’importante esposizione a temi secolari, che garantisce l’accesso a prospettive di crescita a medio e lungo termine meno legate al contesto macroeconomico. Per questi motivi riteniamo che le obbligazioni convertibili, viste come sostituto di un investimento azionario, siano l’asset class giusta per catturare i rialzi dei mercati azionari 2020, mitigando al contempo il rischio di ribasso e la volatilità.
Con le valutazioni azionarie ai massimi storici, in particolare in America, il rischio di una correzione è molto forte. E con i rendimenti obbligazionari negativi e difficile generare rendimento. Come è possibile creare valore in questo contesto?
Anche se non prevediamo una correzione il prossimo anno, né sui mercati azionari né su quelli ad alto rendimento, è giusto dire che tra gli investitori c’è questo timore. In questo contesto, e visti i tassi d’interesse molto bassi e gli spread piuttosto stretti, i risparmiatori potrebbero cercare fonti alternative di carry che siano decorrelate sia dalle azioni sia dall’alto rendimento.
Qualche esempio?
Mi viene da pensare ad alcune strategie tipiche degli hedge fund e più in particolare al credito Long/Short e al Meerger Arbitrage. Quest’ultima fornisce alle azioni e alle obbligazioni profili propri del reddito fisso con beta limitato. È una strategie che subisce meno le fluttuazioni del mercato. A titolo di esempio, l’indice Hfri Merger Arbitrage ha mostrato la sua capacità di offrire rendimenti positivi in 4 dei 5 peggiori drawdown affrontati dalle obbligazioni statunitensi negli ultimi 20 anni. Durante i 5 peggiori drawdown azionari Usa, lo stesso indice è riuscito a mitigarne in modo sostanziale gli effetti e in un caso ha persino mostrato una performance positiva. Anche le strategie di credito corporate Long/Short possono essere viste come una fonte alternativa di carry. Queste strategie beneficiano sia della posizione lunga sia di quella corta che, se ben gestite, consentono di migliorare la performance nei momenti di difficoltà dei mercati obbligazionari, come è stato nel 2008, nel 2011 e nel 2015. Inoltre, una delle conseguenze dei minori drawdown nei periodi di difficoltà è che la volatilità tende a ridursi.
Come ripartire il portafoglio tra asset class tradizionali e alternative?
A nostro avviso il 2020 sarà caratterizzato da quattro temi principali che consentiranno di affrontare la mancanza di opportunità nelle asset class tradizionali. In primo luogo, crediamo fermamente nella massima importanza della liquidità nell’universo del reddito fisso. Il ricorso agli indici Cds (Credit default swap) non solo migliora la liquidità, ma riduce anche lo spred bid/ask e aggiunge un effetto ammortizzante nei periodi di stress. In secondo luogo, i tassi di interesse estremamente bassi richiedono alternative ai mercati obbligazionari tradizionali che, come detto, suggeriscono strategie di carry alternative. In terzo luogo, con le previsioni di un ritorno della volatilità sui mercati azionari, gli strumenti convessi con profili asimmetrici offrono caratteristiche interessanti rispetto alle azioni. Questo è il caso del mercato obbligazionario convertibile. Infine, vediamo opportunità nei mercati privati, in particolare nel private debt e nel private equity.