SCELTI DA NOI: LE NOTIZIE DEL 21 DICEMBRE 2020
Rassegna stampa economico-finanziaria dai principali quotidiani
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La variante inglese affonda le Borse
Vera paura o solo un pretesto per vendere azioni dopo i grandi rally di novembre e dicembre? Guardando i forti ribassi delle Borse causati ieri dalla notizia che in Gran Bretagna c’è una nuova forma di coronavirus più contagiosa (Milano -2,57%, Francoforte -2,8o%, Parigi -2,44%), è questa la domanda che bisogna porsi: le Borse ieri sono cadute per concreta paura, oppure perché gli investitori hanno preso il “nuovo” virus come pretesto per fare quello che avrebbero comunque fatto in vista della chiusura dell’anno? Cioè vendere azioni e ribilanciare i portafogli dopo i rally di novembre?
Morya Longo, Il Sole 24 Ore
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Credito, sussidi e niente cassa La carica delle aziende «zombie»
Fra marzo e settembre, hanno gettato la spugna in Italia quasi novemila aziende in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Da quando sul Paese è disceso il primo lockdown, secondo stime della Banca d’Italia, in ogni settimana le cessazioni d’impresa sono state meno che nella stessa settimana di un anno prima. Intanto però l’economia crollava di circa il 10%, zavorrata dalla pandemia come mai prima nel dopoguerra. Solo nei prossimi mesi si inizierà a capire quante delle imprese tenute in piedi nel 2020 non sono morte, ma non sono neanche vive. Sono zombie: incapaci di generare la cassa necessaria per andare avanti; tenute in vita solo tramite una continua erogazione di credito garantito dal governo per ripagare i vecchi debiti o grazie alla moratoria dei rimborsi da fare alle banche, ai ristori pubblici o a sempre nuove ondate di cassa integrazione.
Federico Fubini, Corriere della Sera
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Tamburi: «La ripresa? Serve un ruolo più forte per il risparmio privato»
«Le imprese sono sottocapitalizzate, penalizzate da un sistema troppo bancocentrico. E poi i conti correnti, sempre più liquidi. Il risparmio delle famiglie sta crescendo un po’ per paura, un po’ per prudenza. Bisogna convogliare capitali a sostegno di imprese anche in stress finanziario in questo particolare momento. Altrimenti restiamo ancorati alla logica dei trasferimenti a fondo perduto tarati sul crollo del fatturato. Ma così produciamo debito pubblico per questa e le generazioni future». Non si può dire che Giovanni Tamburi abbia mai avuto un approccio convenzionale. La piattaforma Tip — che convoglia i fondi di alcune delle più importanti famiglie imprenditoriali italiane (Manuli, Branca, Lunelli, Ferrero ramo metallurgico, Angelini, Lavazza, l’armatore d’Amico, Dompé, Loro Piana, Marzotto) — è diventato il primo investitore privato del Paese, il secondo dopo Cassa Depositi.
Fabio Savelli, Corriere della Sera
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Disclaimer: “Scelti da noi” è un servizio offerto ai lettori di focusrisparmio.com. La rubrica offre una rapida panoramica sulle notizie dell’industria del risparmio gestito, attraverso una selezione effettuata dalla redazione. Il servizio è disponibile nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì.
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