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Una survey di Klarna rivela che il 59% dei Gen Z accantona ogni mese contro una media del 44%. Ma cresce la quota di chi si affida ai social e insegue obiettivi di breve termine anziché pianificare. Dal denaro come tabù alle strategie anti-inflazione, dove puntare con l’educazione finanziaria
Altro che diseducazione. Quando si parla di risparmio, sono sempre di più i giovanissimi che hanno da dire la loro. Se infatti la quota di italiani abituata ad accantonare ogni mese si ferma si al 44%, i Gen Z che riescono in questa impresa nonostante le difficoltà dei tempi sono il 59%. Lo rileva il sondaggio con cui il provider di pagamenti Klarna ha raccolto l’opinione di mille connazionali lungo tutto il Paese, che mostra come a cambiare tra un generazione e l’altra siano soprattutto le ragioni alla base dei comportamenti economici.
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Cambiamo le occasioni
Sebbene trovi conferma la convinzione secondo cui il risparmio è una costante per gli italiani, con il 96% dei nostri concittadini abituati a mettere da parte, le motivazioni che inducono questa pratica cambiano con l’età. I membri della Gen Z, ad esempio, accantonano in vista di eventi come il Black Friday e Natale (25%) mentre i Millennials si concentrano sull’accumulare fondi per le situazioni di emergenza (26%). Ancora diverse le motivazioni che muovono gli esponenti della Gen X e i Boomers, con i primi che hanno come priorità la pensione e i secondi che condividono il conto di risparmio con il partner in un caso su quattro. Altro elemento di discontinuità tra classi anagrafiche è il rapporto con la tecnologia, decisamente più amichevole per i più giovani quando si tratta di gestire le proprie finanze: il 49% degli under 30 afferma infatti di cercare consigli sul risparmio su YouTube e il 43% addirittura su TikTok. Un approccio che però non manca di falle, con il 50% degli interessati che confessa di non essere riuscito a seguire a lungo le tecniche apprese dai social.
La finanza personale fa bene, ma resta un tabù
Nonostante l’importanza del risparmio, lo studio di Klarna fa emergere un cortocircuito non trascurabile per chi si occupa di promuovere gli investimenti. Se infatti il 26% del campione dichiara di non discutere mai delle proprie finanze personali, con il 51% che ritiene questa riservatezza cruciale per proteggere la propria privacy e il 41% convinto si tratti di una questione troppo personale, il 48% è ben consapevole che aprirsi su questi temi potrebbe fare la differenza: sviluppare nuove prospettive e aiutare a migliorare il proprio approccio alla gestione sono i due maggiori benefici associati alla possibilità di confrontarsi su tali temi con amici e famiglia. Si tratta di un tabù su cui, secondo la società tech, può giocare un ruolo importante l’alfabetizzazione finanziaria. Il 98% degli intervistati crede che educare al corretto impiego del proprio denaro vada fatto fin dall’infanzia, con genitori e scuole considerati figure decisive per far assumere coscienza ai bambini.
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E gli ostacoli sono anche altri
Nonostante l’impegno e la volontà di risparmiare, il report individua tanti ostacoli sul cammino degli italiani. Il 44% degli intervistati identifica come il principale freno al risparmio l’inflazione, mentre il 27% segnala i guadagni insufficienti tra le maggiori difficoltà. Per i genitori, la situazione si fa ancora più complessa: il 41% afferma che il costo di crescere i figli rappresenta un ulteriore limite alla possibilità di accantonare somme di denaro con uno scopo diverso dal far fronte alle spese correnti. Ecco perché il divario tra intenzione e realtà risulta in aumento: mentre il 36% degli intervistati ritiene sarebbe opportuno mettere da parte tra l’11% e il 20% del proprio reddito, solo il 35% riesce effettivamente a conservare un cifra tra il 6% e il 10%.
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