Investimenti, gli italiani cercano sicurezza del capitale e consulenza
Secondo l’Osservatorio di CNP Vita Assicura, l’81% consulta un advisor prima di sottoscrivere. Aumenta la progettualità. Polizze e fondi i prodotti preferiti
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Marzo a marcia ingranata per il risparmio gestito italiano. Nel terzo mese dell’anno l’industria ha infatti messo a segno un raccolta positiva per 387 milioni di euro, arrotondando il patrimonio a 2.243 miliardi. È quanto emerge dalla consueta Mappa di Assogestioni, che mostra come a spingere le performance del settore sia stato soprattutto il continuo slancio dei fondi obbligazionari.
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Come evidenziato dal report dell’Assocazione, l’effetto mercato è stato pari all’1,4% in termini complessivi mentre si è fermato all’1,3% in relazione ai soli fondi aperti. Proprio quest’ultima categoria ha però beneficiato di afflussi per 1,92 miliardi di euro, risorse che insieme ai 155 milioni confluiti nei fondi chiusi sono valsi alle gestioni collettive 2,08 miliardi di nuovi capitali. Negato è risultato invece il saldo delle gestioni di portafoglio, protagoniste di riscatti per 1,7 miliardi. A pesare sul dato sono stati soprattutto i 2,54 miliardi fuoriusciti dal segmento degli istituzionali, che gli 846 milioni confluiti nel ramo retail sono stati in grado di compensare solo in minima parte.
Lo spaccato per categorie conferma il trend consolidatosi negli ultimi trimestri, con il continuo slancio dei fondi obbligazionari: +4,65 miliardi il dato di raccolta relativo al mese di marzo per la categoria, una cifra che porta il totale da inizio anno a 16,25 miliardi di euro. Ancora in calo i prodotti azionari, che hanno registrato deflussi per 1,63 miliardi, mentre bilanciati e flessibili hanno perso rispettivamente 1,68 e 1,32 miliardi. Grande ritorni di fiamma per i veicoli monetari, che hanno attratto nuove risorse per 1.916 miliardi.
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Per quanto riguarda le performance delle singole società, i dati preliminari evidenziano come Poste Italiane abbia registrato la raccolta netta migliore: +808,8 milioni di euro. Seguono Bnp Paribas, con 728,8 milioni, e Deutsche Bank, con 348,6 milioni. Ai piedi del podio si posizionano Banca Sella (+196,2 milioni di euro) e Intesa Sanpaolo (+180,3 milioni). Tra chi ha registrato i risultati peggiori, Gruppo Generali (-1,5 miliardi) ma anche Amundi (-563,2 milioni) e Morgan Stanley (-307,3 milioni).
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