A febbraio prezzi meglio del previsto al 3,4%. Ma il dato dei servizi resta elevato, oltre le attese. Per i gestori, Bailey taglierà quest’anno ma non prima di agosto
Buone notizie per la Bank of England e per il premier britannico Rishi Sunak. Nel Regno Unito l’inflazione di febbraio si è attestata al 3,4%, in frenata rispetto al 4% di gennaio e ai minimi da 30 mesi. Un dato inferiore alle stime degli analisti e della stessa banca centrale, orientate a un più ampio 3,5%, ma che ha scarse probabilità di cambiare le carte in tavola rispetto alla traiettoria futura della politica monetaria. Alla vigilia della riunione in cui deciderà la prossima mossa, sono infatti pochi i gestori convinti la BoE possa riservare sorprese ai mercati. Tanto che il report sui prezzi dell’Office for National Statistics ha fatto aumentare solo leggermentele scommesse su un primo taglio dei tassi d’interesse ad agosto.
Più nel dettaglio, il carovita è infatti aumentato dello 0,6% su base mensile a fronte di un precedente calo dello 0,6% e delle previsioni di una risalita dello 0,7%. Migliore delle attese è risultato anche ildato core, sceso a quota 4,5% dal 5,1% e sotto il consensus (4,6%). Mese su mese, i prezzi depurati dalle componenti più volatili sono invece saliti dello 0,6% contro attese per 0,7%. Tuttavia, l’inflazione dei servizi, osservata speciale della BoE, è rallentata al 6,1% dal 6,5%: meno di quanto stimato. Lo stesso governatore Andrew Bailey aveva infatti spiegato che questo tipo di pressioni inflazionistiche sono ancora troppo persistenti in Gran Bretagna per poter già tagliare i tassi d’interesse, pur sottolineando che con tutta probabilità il costo del denaro calerà entro la fine dell’anno.
Rishi Sunak, premier del Regno Unito
Pienamente soddisfatto dai numeri si è invece detto il Cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt, secondo il quale la frenata del carovita potrebbe aiutare il governo britannico ad abolire del tutto le tasse sulla previdenza sociale. L’obiettivo è quello di aiutare Sunak a risalire la china dei sondaggi, che al momento lo danno ancora in netto svantaggio rispetto al rivale conservatore in vista delle prossime elezioni nazionali.
L’altalena dei prezzi al consumo UK
L’andamento decennale dei prezzi al consumo Uk comprensivi dei costi dell’abitazione dei proprietari. Fonte: Office for National Statistics
Nessun cambio dei piani: la view dei gestori
Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm
Meno entusiasti appaiono i gestori, secondo i quali i numeri di febbraio confermano l’ipotesi che Bailey procederà a un allentamento nel corso del 2024 ma non ne anticipano l’avvio. “Mentre l’opinione pubblica dibatte su un possibile allentamento in estate, l’impegno della Bank of England a mantenere la stabilità dei prezzi e a riportare l’inflazione entro il target del 2% potrebbe concretizzarsi in tassi invariati”, spiega Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm. Per l’esperto, infatti, i progressi nella lotta all’inflazione restano ancora da monitorare attentamente.
Stephen Payne, portfolio Manager di Janus Henderson
Anche per Stephen Payne, portfolio manager di Janus Henderson, il report dell’Ons tratteggia un quadro misto. “Il Cpi headline e quello core sono risultati inferiori alle attese mentre l’inflazione dei servizi si è rivelata leggermente oltre”, spiega. Poi precisa: “Si tratta del dato più basso dall’autunno del 2021 e il trend di rallentamento dei prezzi continua, guidato dalla moderazione dei beni alimentari e di quelli primari”. Per l’esperto, tuttavia, l’ostinato rincaro dei servizi potrebbe far prendere una pausa di riflessione al Comitato di Politica Monetaria: “Mi aspetto che la tempistica prevista per i tagli dei tassi rimanga molto probabilmente poco variata e che la reazione del mercato sia contenuta”.
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