La regina delle cripto raggiunge il massimo storico e si impone come settimo asset per capitalizzazione a quota 2mila miliardi di dollari. Merito della nomina dell’avvocato ‘amico’ Paul Atkins a capo della Sec. La Fed prova a spengere gli entusiasmi. Ma gli esperti sono convinti: “Quota 110mila è già nel mirino”
Nuovo record storico per il Bitcoin. Per la prima volta da quanto il misterioso Satoshi Nakamoto lo lanciò 16 anni fa, la regina delle cryptovalute ha infatti sfondato il tetto dei 100mila dollari di valore. Dopo settimane di continui rialzi, il balzo decisivo è avvenuto durante gli scambi asiatici della notte di mercoledì e ha visto la moneta digitale toccare il massimo storico di 103.800 dollari. Un risultato sicuramente figlio dei tanti sviluppi positivi arrivati negli ultimi mesi, a partire dal debutto dei primi ETF spot dedicati a Wall Street, ma che risponde anche e soprattutto alle ultime decisioni del presidente americano Donald Trump in materia di nomine. Intanto i gestori sono convinti: “Quota 110 già nel mirino, ma attenzione alla prese di profitto”.
Nell’ultimo mese la valuta digitale per antonomasia si è resa protagonista di un rally che non si era mai visto, pari al 46% in appena un mese. Dopo aver raggiunto i 67.800 dollari nel giorno in cui si consumava la vittoria di Trump alle elezioni, la cripto è infatti arrivata a sfiorare la soglia psicologica dei 90mila dollari nel giro di una settimana e poi si è portata oltre i 100mila: si tratta di una cifra che le restituisce un valore di mercato pari a 2mila miliardi e la colloca al settimo posto nella classifica delle asset class più capitalizzate al mondo, davanti all’argento (1.770 miliardi) e subito dopo l’accoppiata Google-Amazon (2.150 e 2.300 miliardi). Un risultato figlio dei ripetuti messaggi arrivati proprio dall’inquilino della Casa Bianca, che già in passato aveva detto di voler rendere gli USA “la superpotenza bitcoin del mondo” e ora sembra aver convinto dei suoi piani anche gli investitori. L’ultima novità in questo senso è arrivata proprio mercoledì, quando il nuovo presidente americano ha comunicato che il prossimo segretario della Sec sarà Paul Atkins. Già commissario dell’Authority per la regolamentazione dei mercati dal 2002 al 2008, l’avvocato conservatore è noto per le sue posizioni favorevoli alle criptovalute e per la critica alla legislazione eccessiva. Tanto che nel 2018 affermava: “Bitcoin è una tecnologia rivoluzionaria e il suo potenziale non dovrebbe essere soffocato da norme eccessiva”.
Riparte dibattito. Con la Fed in prima fila
Intanto è ripartito il dibatto tra gli investitori su come considerare Bitcoin e simili, con lo stesso presidente della Fed che ha preso posizione in un discorso ufficiale. “Bitcoin è un competitor per l’oro fisico e non una minaccia per il dollaro”, ha detto il numero uno della banca centrale USA, sottolineando come i policymaker guardino ancora con diffidenza a questo strumento. L’intervento è arrivato soprattutto in riferimento all’ipotesi, ventilata dallo stesso Trump in campagna elettorale su spunto della senatrice Cynthia Lummis, di costruire una riserva strategica di Bitcoin proprio in seno all’istituto. Si tratterebbe di costituire una scorta di valuta digitale ventennale sostenuta dal governo degli Stati Uniti, con le principali Autorità chiamate ad acquistarne fino a 200mila all’anno per cinque anni in modo da raggiungere il 5% dell’offerta globale.
Mentre anche le sorelle minori guadagnano terreno, a partire dal +3% di Ethereum, gli esperti sono convinti che Bitcoin abbia già messo nel mirino il traguardo dei 110mila dollari. “I dati che ci arrivano dalle maggiori exchange di opzioni sulle criptovalute rivelano che il volume di opzioni call in programma per il 25 gennaio 2025 è concentrato su questo livello”, spiega la presidente di 21Shares Ophelia Snyder, sottolineando come ciò indichi che il mercato sta scontando la possibilità di un prosieguo del rally nel prossimo anno. Ma attenzione al breve periodo, per il quale la manager intravede prese di profitto non trascurabili. “Ci sono investitori in attesa di questo giorno dal rally del 2020-2021 e che oggi potrebbero voler finalmente passare all’incasso”, ha detto, “dunque non ci sorprenderebbe se questa corsa registrasse delle contrazioni fisiologiche”.
Se Snyder pare ottimista, c’è chi dimostra di avere una view ancora più positiva. Secondo Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, l’euforia della nomina di Atkins potrebbe infatti spingere i prezzi dello strumento verso target long ipotizzabili nell’intorno dei 120.000 dollari. “Conferme arriveranno con l’eventuale superamento di 103.918”, ha chiarito l’esperto, non escludendo però del tutto l’ipotesi di un nuovo calo verso 93.580 se dovesse cedere il supporto a 99.678.
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