Secondo Lgim, è il momento di essere disciplinati. Ma senza rinunciare alle opportunità, come quelle offerte dai fondi chiusi, puntando in particolare sui megatrend. Per Arcano Partners, la Fed metterà il turbo in particolare al venture capital
La corsa dei mercati privati ha ancora molta strada davanti, soprattutto grazie agli investitori non istituzionali. Ne è convinta Lushan Sun, Private Credit research manager di Lgim, secondo cui però negli ultimi 18-24 mesi il panorama è radicalmente cambiato a causa dell’aumento dei tassi d’interesse, con le allocazioni di nuovo capitale che sono notevolmente rallentate. “Inoltre sono stati osservati ampi differenziali tra domanda e offerta nei mercati sottostanti e anche bassi livelli di transazioni, che ne hanno prosciugato la liquidità”, precisa l’esperta. Per questo, a suo parere, è il momento di essere disciplinati, ma senza rinunciare alle numerose opportunità, come quelle offerte dai fondi chiusi. Puntando in particolare sui megatrend.
Il quadro presenta delle insidie. “Nei mercati privati il volume delle transazioni nell’anno solare 2023 è stato inferiore del 40% rispetto alla media dei 5 anni precedenti”, specifica la Sun. Inoltre, sebbene i dati mostrino come la situazione sia in fase di miglioramento, l’esperta evidenzia che, nel primo trimestre del 2024, le uscite del private equity USA sono state inferiori del 40% e le transazioni immobiliari globali del 53%, al di sotto della media quinquennale. Anche il periodo di detenzione mediano di private equity è passato da 5,3 a 6,1 anni tra il 2021 e il 2023, con le condizioni per cedere questi asset ora molto più sfidanti.
“In particolare, nelle strutture chiuse si registra una crescente pressione per la cessione di asset laddove i fondi stanno raggiungendo le date di scadenza previste”, fa notare. Sottolineando che, allo stesso tempo, anche l’ammontare della cosiddetta ‘dry powder’ è aumentato fino a raggiungere il livello più alto di sempre. “Un tema che dovrebbe essere sempre presente nelle nostre menti è quello di essere disciplinati rispetto alla sottoscrizione di transazioni. Data la pressione per intervenire sui portafogli e l’alto grado di incertezza macro e geopolitica, è più importante che mai prendere decisioni che creino una certa resilienza contro una serie di possibili scenari”, avverte.
Quanto alle migliori opportunità di investimento, la Sun premette che si sta navigando in un mare in cui un posizionamento generale deve essere sempre interpretato con molta cautela dagli investitori, i quali dovrebbero sempre proteggersi con investimenti piccoli e selezionati dopo attente valutazioni. “Se ci concentriamo sui fondi comuni che molti dei nostri clienti usano per accedere ai private markets, si osserva che le valutazioni sono state interessate da fluttuazioni anche molto diverse tra loro negli ultimi due anni”, spiega quindi l’esperta di Lgim. “I rendimenti totali per i fondi chiusi, che dipendono molto da queste ultime, soprattutto nel breve periodo, hanno mostrato un certo grado di resilienza nel private equity e nelle infrastrutture, ma anche il debito ha performato bene, riflettendo sì il pagamento di cedole alquanto ricche, ma soprattutto il basso numero di default”, aggiunge.
Ad aver sofferto di più sono stati invece i rendimenti dell’immobiliare e del venture capital. Sebbene ci siano fattori esogeni che stanno ancora facendo sentire i loro effetti, come l’impatto del Covid-19 sul segmento degli uffici, secondo la Sun, quest’ultimo punto è anche un indicatore dello status di domanda e offerta sul mercato dei capitali: “Un fattore che sta influenzando le valutazioni e, a nostro avviso, sta creando dei punti di accesso interessanti”.
Megatrend al centro
In particolare, l’esperta ritiene fondamentale che ogni previsione tattica sia supportata da trend di lungo periodo che favoriscano specifici temi e sottosettori. “La nostra tesi di investimento si basa su quattro tematiche che trasformeranno profondamente il mercato nei prossimi anni e decenni: demografia, decarbonizzazione, deglobalizzazione e digitalizzazione”, afferma. Questi megatrend stanno già profondamente influenzando l’evoluzione dell’economia globale, ma per la Sun il loro impatto non potrà che crescere ulteriormente. “Per quanto riguarda i mercati privati nello specifico, riteniamo avranno un impatto determinante nelle infrastrutture e nelle portfolio company per quanto riguarda la transizione energetica e digitale. Altri settori che vivranno profondi cambiamenti sono il residenziale e la logistica urbana”, conclude.
Per gli analisti di Arcano Partners, un settore su cui puntare è quello del venture capital. A loro parere, infatti, l’attenzione degli investitori è destinata a riaccendersi ulteriormente non appena la Federal Reserve effettuerà il primo taglio dei tassi, atteso per la fine dell’estate. Le ragioni sono due. In primo luogo, l’aumento della liquidità in circolazione rafforza i mercati dei capitali favorendo le exit e facendo salire l’appetito per il rischio degli investitori. In secondo luogo, molte delle società di venture capital più ricercate, che negli ultimi due anni sono state poco propense a fare nuovi round di raccolta, saranno maggiormente incentivate a tornare sul mercato.
Secondo la società di gestione spagnola, il rallentamento degli investimenti in start-up, registrato soprattutto nel 2023, appartiene al passato. E gli indicatori anticipatori segnalano un’ulteriore accelerazione dell’attività, con segnali di crescitadelle valutazioni. “La cosiddetta dry powder ha raggiunto i 700 miliardi di dollari, parte dei quali è stata raccolta da molti fondi e gestori prima dell’inizio della stretta monetaria e deve ancora essere investita, fornendo al settore molte munizioni”, spiegano gli esperti. Inoltre, i mercati privati storicamente seguono le tendenze di quelli pubblici, attualmente al loro picco, ma con un ritardo dovuto ai diversi profili di liquidità delle asset class. Non solo. Gli analisti di Arcano Partners fanno anche notare che, in termini di performance, il venture capital è l’asset class che ha generato i migliori rendimenti negli ultimi 10 o 25 anni. “Attualmente, in termini di capitale investito, siamo di fronte a una situazione simile a quella degli anni successivi alla bolla delle dot-com o alla crisi finanziaria globale”, affermano.
Per Arcano Partners, puntare sulle early-stage offre una migliore protezione dalla volatilità, anche rispetto ai mercati pubblici. “Il punto è che rendimento e rischio vanno a braccetto. È importante ricordare che il 50% di tutti i fondi di venture capital nel mondo non restituisce denaro agli investitori, un numero significativo. Molti LP non sono pienamente consapevoli degli incredibili vantaggi di investire in un fondo di fondi di venture capital, soprattutto se la selezione dei GP viene fatta da un gestore con un’esperienza ed un track record pluriennale come Arcano”, sottolinea Paco Navas, managing director of Venture Capital.
Il ruolo centrale dell’IA
Ovviamente non si può ignorare l’intelligenza artificiale, che in questo settore gioca un ruolo chiave nonostante il mercato sia già sovraffollato e con elevate aspettative di profitto. Dando per scontata l’importanza delle grandi società tech, l’esperto di Arcano Partners sottolinea che “le aziende di intelligenza artificiale nei mercati privati sono ancora molto giovani, con circa l’80% che non ha raccolto capitali o è nelle fasi iniziali”. Dal punto di vista geografico, il mercato è concentrato negli Stati Uniti, dove gli investimenti in questa tecnologia sono più che raddoppiati rispetto al resto del mondo. “Tuttavia, il contesto in Europa, in particolare in Francia, appare molto incoraggiante, grazie alla presenza di talenti specializzati, a una rinnovata capacità di attrarre capitali e a valutazioni più convenienti”, assicura.
Al di là dell’aspetto puramente tecnologico, ciò che colpisce è l’impatto di questa tecnologia sui livelli di produttività e su settori come la sanità (diagnostica), i consumatori (chatbot, servizio clienti) e l’istruzione (ed-tech). “Quest’epoca assomiglia alla bolla delle dot-com e alla grande crisi finanziaria del 2008, quando però sono nate aziende come Tesla, Google, Meta o Instagram. Il capitale di rischio ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle realtà di maggior successo, da Google a SpaceX, da Alibaba a Uber, e ha costantemente sovraperformato tutte le altre asset class”, osserva Paule Ansoleaga Abascal, managing director di Arcano Partners in Italia. Tuttavia, l’esperta ricorda che il venture capital è anche l’asset class con maggiore dispersione, di qui l’importanza di affidarsi a un partner con un solido track record nei mercati privati e una comprovata capacità di selezionare i migliori gestori.
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