Mercati privati, cresce l’ottimismo degli investitori
Credito, mercati secondari e infrastrutture le maggiori opportunità per Goldman Sachs. Recessione probabile nel 2024, cautela sulle valutazioni. Sale l’interesse per i coinvestimenti coi gestori
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Una crescita dei ricavi superiore a quella del prodotto interno lordo dell’Italia e un tasso di crescita occupazionale più elevato della media nazionale. È quanto hanno messo a segno nel 2021 le società partecipate da fondi di private equity secondo lo studio ‘Economic impact private equity e venture capital’ condotto da PwC Italia. Un’indagine che mostra anche come queste aziende abbiano riportato un aumento del Cagr percentuale sia in termini di fatturato ed Ebitda che di occupazione.
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Nel dettaglio, il Cagr percentuale medio delle società in portafoglio ai fondi di private equity è salito al 6,5% dal 5,5% del 2020 mentre il divario tra il tasso medio di crescita dei ricavi e il Pil italiano è stato pari al 5,7% (+5,2% dell’anno prima). Anche il benchmark mostra un andamento positivo rispetto agli anni passati, raggiungendo un compound annual growth rate dell’1,3% nel 2021, seppur inferiore rispetto alla crescita registrata nei ricavi dei fondi di private equity. Ne consegue un divario tra le prestazioni delle società gestite e il benchmark in salita dal 4,5% del 2020 a 5,2%. La redditività di queste aziende (7,4% Cagr) ha poi battuto anche il benchmark di quelle private, con un gap positivo di 7,3 punti percentuali.
I ricavi delle compagnie in portafoglio ai private equity confrontati con il Pil italiano, a sinistra, e con il benchmark, a destra. Fonte: Istat, AIFI e Pwc Analysis
Dati visti dagli analisti di Pwc Italia come la conferma che i player del private equity sono fortemente focalizzati sul miglioramento della redditività delle società in portafoglio. Senza contare che, nel periodo 2011-2021, fatturato ed Ebitda di queste società hanno continuato a registrare un Cagr percentuale più elevato se confrontato con il benchmark.
La crescita del fatturato delle aziende in portafoglio ai private equity dal 2011 al 2021. Dati AIFI e Pwc Analysis
Anche in tema di occupazione, come già evidenziato dalle precedenti indagini, il tasso di crescita delle società in portafoglio ai fondi Pe è stato più elevato rispetto alla media nazionale, raggiungendo un divario pari al 5,8% (in aumento dal 5,1% del 2020). Stesso andamento si riscontra prendendo come termine di paragone il benchmark, con il ritmo di aumento dei nuovi lavoratori che ha raggiunto il 6% nel 2021 dal 0,6% di un anno prima e la generazione di 35mila impieghi tra il 2017 ed il 2021.
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“Lo studio evidenzia ancora una volta una performance positiva delle società partecipate da private equity, mostrando una crescita in termini di ricavi, Ebitda e tassi occupazionali tra anno di investimento e disinvestimento maggiore rispetto al benchmark di società private similari analizzate”, osserva Francesco Giordano, private equity leader di PwC Italia. Quest’anno, come lui stesso sottolinea, l’indagine ha però dedicato un ampio focus anche alle tematiche Esg, che sono diventate una priorità per un numero sempre maggiore di operatori.
Stando ai dati raccolti, ben il 25% della aziende campione, proprio a seguito dell’ingresso di un private equity, ha pubblicato il suo primo bilancio di sostenibilità. E dalle analisi di tali documenti emerge come il tasso di emissioni sia diminuito del 65%, mentre l’indice che misura l’equilibrio di genere sia migliorato del 9% negli ultimi cinque anni.
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