Lo rende noto l’Istat in base alla revisione generale dei Conti economici nazionali. Rivisti in rialzo invece i dati su 2021 e 2022. Giorgetti: “Non cambia il quadro del PSB”
Nel 2023 il tasso di variazione del PIL italiano in volume è pari a 0,7%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alla stima del marzo scorso. Lo rende noto l’Istat, che ha operato la consueta revisione generale dei Conti economici nazionali. Sulla base dei nuovi dati, nel 2022 il prodotto interno lordo è aumentato del 4,7%, al rialzo di 0,7 punti percentuali, mentre nel 2021 si è attestato all’8,9% in scia a un ritocco di +0,6 punti percentuali. In miglioramento deficit e debito.
In sostanza, il prodotto interno lordo nominale di tre anni fa è risultato superiore di circa 21 miliardi di euro, cifre molto diverse rispetto al 2022 (34 miliardi) e al 2023 (43 miliardi). Proprio il dato relativo ai 12 mesi passati si è attestato a un livello per la prima volta superiore al massimo raggiunto dalla crisi finanziaria del 2008.
Migliorano deficit e debito. Giorgetti: “Non cambia nulla”
Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze
La revisione generale dei conti economici e degli aggregati di finanza pubblica ha comportato anche un miglioramento dell’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al PIL che, per il 2022 e per il 2023, si attesta rispettivamente a -8,1% e -7,2% dal -8,6% e -7,4%. Positive anche le stime sul debito 2023: rispetto alla produzione, si è infatti attestato al 134,6% e ha battuto al ribasso il 137,3% indicato nel DEF e nell’ultimo comunicato dell’Istituto di statistica. “La revisione dei dati comunicati oggi da Istat è di lieve entità e non cambia nè i principi nè il quadro del Piano strutturale di bilancio già esaminato dal Cdm lo scorso 17 settembre”, ha commentato il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. Che ha aggiunto: “Il PSB sarà rifinito alla luce dei nuovi numeri”.
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