GameStop: nerd contro hedge fund, tra ‘short squeeze’ e Elon Musk
FR | SPIEGA: Da inizio anno il valore di GameStop è più che decuplicato. Come mai, e cosa significa per gli investitori?
3 min
Il caso di GameStop e della coalizione fra “pesci piccoli” (i trader retail, ndr) nata su un forum finanziario statunitense hanno palesato, se mai ce ne fosse ancora bisogno, il potere dei social media e la loro capacità di influenzare le persone, inclusi i clienti dei consulenti finanziari.
Bitcoin, Tesla, e ora GameStop con l’esercito di meme-stocks, come sono state definite dai media d’Oltreoceano, rischiano di “distrarre” i clienti dei consulenti, o potenziali tali, dal focus sul lungo periodo. Il rischio è concreto, lo dicono le statistiche. Nel 2020 c’è stato un vero e proprio boom di popolarità del trading online, in Italia e all’estero.
“La dicotomia trader-investitore ha sempre meno senso”, diceva Gian Paolo Bazzani, amministratore delegato di BG Saxo, in un’intervista in cui gli si chiedeva di commentare il fenomeno. L’articolo poneva la lente sulla tendenza dei risparmiatori americani clienti di consulenti finanziari a voler mantenere un certo grado di discrezionalità su una parte del loro patrimonio.
Nel report Cerulli Edge—U.S. Retail Investor Edition si invita a vedere l’attività di trading come complementare con quella di consulenza finanziaria. Per molte banche, soprattutto quelle native digitali, oggi è così. Ma gli osservatori più attenti al fenomeno già un anno fa invitavano a non farsi prendere la mano dai sedicenti “guru della finanza”, i nuovi influencer.
Il fenomeno del trading on line non è nuovo in Italia, ha avuto la sua consacrazione nel 1999 e si è stabilizzato negli anni. Il mercato dei broker online in Italia è molto concentrato: 250 broker di cui i primi 5 rappresentano l’80% del mercato (Fineco, IW Bank, Webank.it Banco BPM, Sella e Directa Sim).
Numeri che consentono di portare nelle casse dei broker utili significativi, spesso anticiclici rispetto agli andamenti dei mercati e della consulenza finanziaria.
Secondo il sondaggio FINER Finance Mirror, condotto su una base campionaria di 10.400 end-investor, i trader sono molto soddisfatti delle piattaforme (85%), dei costi (72%) e la metà di loro (51%) si sente gratificato, anche se un terzo (34%) dichiara di aver perso soldi.
“I rischi connessi al caso GameStop sono due: il primo è che la finanza venga vista come un gioco d’azzardo, allontanando ancora di più il già impaurito risparmiatore italiano; il secondo è che possa attirare come mosche al miele i più ingenui che pensano sia facile diventare milionari dalla mattina alla sera”, commenta Nicola Ronchetti, fondatore e Ceo di Finer Explorer. “Nel rispetto delle regole c’è ovviamente spazio per tutti, ma la finanza che aiuta ogni giorno l’economia reale creando posti di lavoro e benessere per la collettività ci piace di più anche se fa meno notizia di GameStop”, dice l’esperto.
In questo quadro bisogna far attenzione a non far di tutta l’erba un fascio. Il connubio social network-trading online non è chiaramente un monopolio, anzi. I social network sono utilizzati soprattutto da professionisti che ogni giorno usano le piattaforme per stabilire o rafforzare contatti, comunicare con i clienti, diffondere cultura finanziaria.
“Oggi Linkedn è usato da più del 90% dei professionisti”, spiega Ronchetti. “E’ uno strumento fondamentale per il personal branding dei consulenti finanziari che attraverso questo social network riescono a comunicare e veicolare i loro contenuti a una platea vastissima di clienti, potenziali clienti e anche possibili reclutatori”.
“In un’epoca in cui molte certezze si sciolgono come neve al sole è bene non sottovalutare il fenomeno del “fai da te” – chiosa l’esperto. I consulenti finanziari devono cogliere la sfida e saper ribaltare con il valore dei loro consigli l’antico adagio, chi fa da sé fa per tre, altrimenti ne vedremo delle belle”.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.