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Il punto su quanto accaduto e sulle attese, a cura di Francesco Casarella, responsabile Italia di Investing.com
Settimana positiva quella appena trascorsa, con la Fed che mantiene invariati i tassi come da attese, riduce il QT, e con il mercato del lavoro che inizia a dare qualche accenno di rallentamento. Buona anche la trimestrale di Apple, non brillantissima ma sufficiente per dare vigore al titolo annunciando sia un incremento del dividendo che un grosso piano di Buyback. Continua il buon momento della Cina, anche se ancora non basta per dichiarare l’inversione di trend. Più debole l’Europa, che chiude in negativo la settimana.
Ecco di seguito il riassunto delle performance settimanali dei principali indici azionari:
- Euro Stoxx 50: -1.72%
- FTSE 100: +0.90%
- DAX: -0.92%
- Nikkei: +0.79%
- Dow Jones: +1.14%
- FTSE MIB: -1.81%
- S&P 500: +0.55%
- Nasdaq Composite: +1.43%
Eventi chiave
La settimana scorsa, l’evento chiave è stato senza dubbio quello legato alla riunione Fed, che come da attese ha lasciato invariati i tassi. La maggiore apertura sulla riduzione del Quantitative Tightening, ha permesso ai bond di respirare, così come l’affermazione che, se da un lato ancora non si sa quando e se ci sarà un taglio dei tassi quest’anno, sono stati esclusi ulteriori rialzi.
Come detto sopra, a dare una spinta alle borse nella giornata di venerdì il mercato del lavoro USA in leggero rallentamento, con le buste paga del settore non agricolo in calo (175K contro le 238K previste) ed il tasso di disoccupazione in salita (3.9% contro il 3.8% atteso). Per la settimana entrante, focus sulla giornata di giovedì, ancora sul mercato del lavoro Usa, per cercare conferme sui sussidi di disoccupazione settimanali rispetto alla rilevazione precedente.

Per quanto riguarda la decisione sui tassi d’interesse della Federal Reserve, ancora probabile un nuovo stop consecutivo nella prossima riunione del 12 giugno. La rilevazione evidenziata dal nostro Tool proprietario, è pari oggi al 91.6%, in crescita rispetto all’88.9% della settimana precedente.

Grafici
Da un punto di vista grafico invece, l’indice S&P 500 dopo una correzione nell’ordine del 5% o poco più, sembra tentare un piccolo rimbalzo, spinto da alcune trimestrali positive. Visto anche il periodo e la ciclicità del quarto anno presidenziale, come detto nelle settimane precedenti, la possibile correzione potrebbe aggirarsi nell’ordine del 5-10%, almeno per stemperare quell’ottimismo che potrebbe diventare eccessivo, magari ritestando il precedente massimo storico intorno ai 4.800 punti. Sembra esserci un debole tentativo di risalita, che tuttavia dovrà trovare conferme nella settimana entrante.

Andamento opposto per la zona Europea, dove l’indice Euro Stoxx 50 torna sotto la zona dei 5.000 punti. Una rottura sotto il minimo di breve a 4.909 punti potrebbe ancora dare spazio al trend correttivo partito ad inizio aprile, restando sempre in un range del 10% come possibili cali che sarebbero del tutto normali e fisiologici.

Per ulteriori approfondimenti: Investing.com
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