Secondo il ceo di Jp Morgan, la crescita ancora solida e l’inflazione tuttora elevata dovrebbero dissuadere dall’avviare iniziative espansive nell’immediato
Jamie Dimon esorta la Federal Reserve alla prudenza, raccomandando di aspettare per avviare il taglio dei tassi e lasciar passare almeno il mese di giugno. La riflessione del ceo di J.P. Morgan è che la crescita sta ancora tenendo mentre l’inflazione si posiziona saldamente al di sopra dell’obiettivo della banca centrale.
“Credo che la Fed dovrebbe basarsi sempre sui dati. Se fossi in loro, aspetterei”, ha detto Dimon in collegamento video da New York all’Australian Financial Review business summit. “Si può sempre tagliare in modo brusco e drammatico, qui c’è in ballo la loro credibilità”, ha aggiunto. Una visione piuttosto controccorrente, insomma, soprattutto considerando il consensus del mercato. Secondo Reuters, ad esempio, le previsioni sono concordi nell’assegnare una probabilità dell’84% all’ipotesi che la banca centrale Usa allenti la stretta a giugno e prezzare una riduzione di 90 punti base nel corso di quest’anno.
Ma il quadro macro resta complicato
L’invito di Dimon alla prudenza si scontra con alcune considerazioni leggermente contraddittorie sul quadro macro. Sebbene il banchiere abbia parlato di un buon andamento dell’economia, allo stesso tempo ha messo in guardia contro il potenziale impatto della narrativa sul soft landing che sta prevalendo tra gli investitori, ha ventilato una possibile recessione (stimata al 65% delle probabilità) e non ha voluto escludere la possibilità di una stagflazione. Quanto alla situazione di mercato, l’esperto ha dichiarato che il rialzo dell’equity e del debito alla fine del 2023 aveva le casatteristiche di una bolla, legata in parte ai postumi dello stimolo fiscale e monetario ereditato dalla pandemia e che “sarebbero ancora nel sistema”.
Va sottolineato che l’atteggiamento critico del guru finanziario verso Jerome Powell in tempi recenti si è spesso accompagnato a visioni particolarmente pessimistiche. Il longevo banchiere aveva predetto che ci sarebbe stato un “uragano economico” quando la Fed ha iniziato ad aumentare i tassi in modo aggressivo, solo per cambiare idea qualche mese di fronte all’evidenza che la tempesta era ben lungi dall’arrivare. Tuttavia, sostengono alcuni osservatori di mercato, questa volta la ragione potrebbe essere dalla sua parte. Soprattutto perché lasciarsi andare all’euforia su possibili tagli dei tassi in arrivo rischia dispingere gli investitori a scelte avventate. Senza contare quanto incidano sulla fragilità del contesto alcuni fattori esogeni da lui stesso citati, come il conflitto in Ucraina e a quello nella Striscia di Gaza, oltre alla spettro di una presidenza più radicale della precedente in caso di ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump.
Il conti di J.P. Morgan a gonfie vele
Intanto J.P. Morgan ha inaspettatamente alzato i dividendi, portando il dividend yield al 9,5%, in virtù di risultati annuali record. Ma non solo: la decisione di alzare la cedola a 1,15 dollari per azione, secondo alcuni, potrebbe anche essere legata ai segnali che la Fed si appresta a rendere più stringenti le regole sui requisiti di capitale. La banca di investimento è sempre stata critica sulla spinta normativa degli Stati Uniti per aumentare i requisiti patrimoniali, stimando che le nuove regole potrebbero costringerla a detenere circa 50 miliardi di dollari in più, approssimativamente pari all’utile del 2023.
Berkshire ha aumentato al 7,4% la posizione in Mitsubishi, Mitsui & Co., Itochu, Marubeni e Sumitomo e ha ventilato possibili collaborazioni con le società su operazioni finanziarie. Il guru di Omaha conferma anche l'interesse a investire ancora nel Paese
Ark Invest, secondo azionista della società, ha acquistato oltre 400mila azioni dopo i recenti cali. Il watchdog dei mercati Usa accusa la piattaforma di agire come broker e mercato di criptovalute senza le necessarie autorizzazioni
L'economista contesta le parole rassicuranti del numero uno della Fed. Per lui il peggio non è passato e la crisi degli istituti regionali Usa minacciano il sistema
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio