L’incertezza pesa sulle quotazioni ma nei prossimi mesi potrebbero arrivare sul mercato unicorni come Airbnb o società dalle elevate prospettive di crescita come Sia
Raffaele Jerusalmi, ad di Borsa italiana
Quotazioni in frenata in Europa nel 2019 e, per quanto riguarda i prossimi dodici mesi, l’incertezza politica ed economica potrebbe ostacolare i debutti delle matricole di Borsa. Ma non mancano occasioni di investimento, soprattutto con gli unicorni in rotta verso Wall Street. Lo sostiene l’Ipo Watch Europe 2019 di PwC.
“Il contesto macroeconomico e geopolitico presenta elementi di incertezza circa le prospettive future e tale incertezza sarà destinata a condizionare il mercato delle Ipo anche nel 2020, sebbene il mercato continui a beneficiare delle politiche accomodanti della Bce, della maggiore chiarezza sull’epilogo della Brexit e dei toni più composti nei negoziati commerciali fra Cina e Stati Uniti”, sostiene Stefanie Lierheimer, associate partner del Capital Markets & Accounting Advisory Structuring di PwC Roma che, per quanto riguarda l’Italia, specifica: “Le aspettative rimangono positive per il segmento di mercato Aim che si conferma strumento estremamente valido per finanziare la crescita delle pmi, mentre per quanto riguarda l’Mta permane un’incertezza prevalentemente riconducibile al contesto macroeconomico e politico”. A Milano non sono mancati i debutti (23 in tutto dai 26 del 2018 con una raccolta complessiva di 2,494 miliardi dai 2 dell’esercizio precedente) ma, di fatto, la gran parte della raccolta (2,3 miliardi ) è stata registrata grazie al maxi collocamento di Nexi sul listino principale. Quanto al resto sono state numerose le quotazioni di micro realtà, ma per i debutti di peso è stato tutto in gran parte rinviato al 2020.
Più ottimista Raffaele Jerusalmi, ad di Borsa italiana, che ha recentemente dichiarato a margine di un evento a Palazzo Mezzanotte: “Le previsioni sulle quotazioni per il 2020 sono buone. Abbiamo una bella pipeline: nel primo semestre abbiamo una ventina di società sull’Aim e sei o sette anche sul mercato principale”. In particolare, tra gli osservati speciali per i prossimi mesi (e in attesa di eventuali ufficializzazioni) vi sono: Sia, Prelios, Intercos, Agos, Giochi Preziosi, Epta, Adler, Gvs e la maison Elisabetta Franchi attesa sull’Aim entro il primo semestre del 2020.
Più in generale, nell’esercizio appena chiuso le 1040 quotazioni globali (dalle 1198 del 2018 e dalle 1523 dell’anno prima ancora) hanno raccolgo 199,2 miliardi di dollari, in calo dell’11% rispetto al 2018. Si tratta del livello più basso degli ultimi tre anni, nonostante il debutto lo scorso dicembre dell’Ipo dei record: Saudi Aramco che da sola ha raccolto 2,6 miliardi di dollari pari a una valutazione del gruppo saudita, attivo nell’attività petrolifera, di 1,7 miliardi. “Nel 2019 – si legge nel rapporto – il tema dominante è stato quello del prezzo, o meglio di una corretta valutazione delle società in sede di collocamento. Lo si è visto nei collocamenti di Uber, Lyft e Pinterest e, ancora di più con WeWork, quotazione rinviata e al momento tramontata”. Allo stesso tempo, nota il report, l’aumento delle risorse nei mercati private facilita il rinvio delle quotazioni a momenti di mercato migliori.
In Europa il rallentamento è stato ancora più evidente: il numero di quotazioni totali è stato pari a 106 (94 in meno rispetto al 2018) per un totale di 22,1 miliardi di euro raccolto (-40% rispetto ai 37 miliardi raccolti nel 2018) e una media di 209 milioni di euro raccolti a singola quotazione (un aumento dai 183 milioni del 2018). In testa alla classifica europea vi è Nexi spa a Piazza Affari (dove ha raccolto 2,3 miliardi), seguita a Francoforte da TeamViewer (qui ha raccolto 1,969 miliardi), e Traton Se (che ha raccolto 1,387 miliardi), dalla francese Francaise Des Jeux SA (che ha raccolto 1,826 miliardi) e dall’inglese Network International Holdings plc (che ha raccolto 1,41 miliardi). Complessivamente le prime cinque società hanno raccolto 8,7 miliardi pari a un terzo del valore totale.
A livello settoriale a vincere è stato il settore finanziario che ha rappresentato il 37% delle Ipo del 2019 con 8,1 miliardi, seguito dai servizi al consumatore (con 4,6 miliardi pari al 21% del valore totale delle quotazioni) e quello industriale (4,2 miliardi pari al 19%). Quanto invece ai singoli mercati regina incontrastata delle quotazioni europee è stata la Borsa di Londra con 27 debutti (dai 68 del 2018) pari a 6,7 miliardi raccolti dal mercato (-39%), seguita dal Nasdaq Stockholm con 17 quotazioni per una raccolta 3,7 miliardi (dai precedenti 2,4 miliardi) e dalla Deutsche Boerse con un totale di 4 quotazioni per 3,6 miliardi di euro raccolti (un quarto circa rispetto agli 11,3 miliardi del 2018).
Intanto, per i prossimi mesi, le Ipo più attese sui listini internazionali sono tre unicorni come Airbnb, Deliveroo e la cinese Ant Financial, società affiliata ad Alibaba che gestisce i servizi di pagamento mobile via Alipay.
Per puntare sulle possibili future quotazioni, al di là di mercati grigi e private equity, si possono scegliere fondi azionari specializzati in tecnologia con investimenti a livello globale (per Mornigstar: Azionari settore tecnologia) come Jpm Europe Technology D; Bgf World Technology Fund Classe E2, T. Franklin Technology Fund Usd Classe A e Janus Henderson Horizon Fund-Global Technology Fund.
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