Paul Jackson, global head of asset allocation research della casa di gestione, ha presentato alla stampa italiana l’outlook per il nuovo anno. “Reggerà la crescita ma le valutazioni azionarie, in particolare americane, sono già molto alte”
“Il 2024 è stato un anno molto buono per una grande quantità di asset, in particolare per i ciclici. Gli asset di rischio, azionario e high yield, hanno fatto molto bene e ci si deve quindi chiedere quanto ancora potranno correre. Straordinaria inoltre la performance dell’oro, a oggi oltre il +40% di rendimento”. Un numero, quest’ultimo, da attribuire principalmente, secondo Paul Jackson, global head of asset allocation research di Invesco, a un movimento speculativo legato al rischio geopolitico. Andando verso il 2025, “le proiezioni mostrano una remunerazione per il rischio non troppo attraente”, ma non è un motivo sufficiente, specifica Jackson, per farsi prendere dallo sconforto.
“Per un investitore essere felice significa allungare l’orizzonte temporale ed è quindi molto importante”, spiega Jackson. I motivi per essere felici sono molteplici, secondo le previsioni di Invesco. Il primo è che, nonostante tutto quanto sta accadendo nel mondo, l’economia globale continua a crescere. “Abbiamo evitato la recessione e non ci sono avvisaglie che questa possa arrivare nel breve periodo”, afferma l’esperto. La seconda ragione per essere felici, strettamente collegata alla prima, è che l’inflazione è sempre più sotto controllo e viene accompagnata da un ciclo di ribasso dei tassi da parte delle principali banche centrali. Terza e ultima ragione è che la combinazione elezioni USA e Federal Reserve in fase accomodante è storicamente ottima per i mercati.
… ma con prudenza
“Sebbene i titoli azionari hanno generalmente un buon rendimento nelle fasi di ripresa economica, hanno già brillato nel 2023 e 2024 e le valutazioni americane troppo elevate non ci rendono ottimisti per i rendimenti azionari globali”, afferma Jackson addentrandosi nel campo dei rischi preventivabili per il 2025. Una pricingsostenuto nonostante storicamente i ritorni sul mercato americano in un anno post elezioni siano stati particolarmente positivi con una presidenza repubblicana con congresso pienamente allineato, almeno nella prima parte del mandato
“La vittoria di Trump non è così netta come viene normalmente rappresentata”, afferma Jackson, che sottolinea inoltre come alcuni elemento del mercato americano continuino a generare una certa preoccupazione. In sintesi: le buone notizie potrebbero già essere pienamente prezzate, il tasso neutrale della Fed potrebbe rivelarsi più alto di quanto sperato dal mercato e l’impatto delle politiche protezionistiche di Trump potrebbe essere diverso da quello sperato dall’amministrazione che si insedierà il 21 di gennaio.
“Dal punto di vista obbligazionario, mi aspetto piccole variazioni per quanto riguarda i rendimenti a 10 anni nel 2025”, afferma Jackson, che prosegue identificando nei bank loans la miglior asset class in termini di rapporto tra rischio e rendimento, mentre dal punto di vista geografico “la Cina può rappresentare un’opportunità alle attuali valutazioni”. “Il Paese sta facendo meglio di quanto percepito dal contesto internazionale”, dichiara l’esperto, che in relazione all’Europa fa notare come in un contesto di moderata ripresa dell’economia il Vecchio Continente possa muoversi più facilmente nella stessa direzione dell’economia globale. Per quanto riguarda, infine, le commodity, metalli industriali e materie prime agricole sono viste come le migliori opzioni di investimento nell’attuale contesto.
“Lo scenario economico rimane favorevole: l’inflazione si sta muovendo nella giusta direzione, i tassi di interesse si stanno normalizzando e assisteremo molto probabilmente a un aumento degli stimoli fiscali in molte aree geografiche. È, quindi, ragionevole aspettarsi un atterraggio morbido, anzi la nostra previsione è che la crescita possa anche accelerare nuovamente nel corso del 2025”.
Secondo l’AllianzGI Dividend Study, nel 2026 saliranno ancora a 496 miliardi. Per l’Italia previsto un incremento a 32 miliardi quest’anno. I maggiori aumenti nell’healthcare e IT, ma il settore finanziario rimane in testa
Con la nuova amministrazione USA possibile, secondo Daniel Moreno di Mirabaud AM, uno shock inflazionistico (anche se una tantum). Con gli investitori che faticano a tornare sull’asset class, le opportunità rischiano di svanire. Turchia e Argentina su tutte ma serve selettività
Utili, dispersione settoriale e opportunità globali: BlackRock vede rosa per il mercato azionario ma raccomanda un’attenta selezione, tenendo conto di tre variabili. E del fatto che le occasioni non sono solo a stelle e strisce
Il PIL gobale si attesterà al 3,3% quest’anno. Su le attese per gli States (+2,7%), limate quelle per il Vecchio Continente (+1%) e per l’Italia (+0,7%), che farà peggio della media Ue. “Rischi al ribasso"
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Stati Uniti ancora in crescita, Europa meno attrattiva e volatilità sui mercati. Il nuovo anno, per gli esperti di Allianz Global Investors, sarà dettato dalle incognite, ma riserverà sorprese sull’obbligazionario governativo USA e sull’azionario europeo
Dai verbali di dicembre emerge la richiesta di valutare una sforbiciata da 50 pb. E una maggiore fiducia sul ritorno al target dell’inflazione. Sondaggio Reuters: tassi al 2% alla fine del primo semestre
Il Chief Economists Outlook: bene gli USA, Cina in frenata, Europa fanalino di coda. Timori per Trump: più frammentazione e ulteriori turbolenze commerciali. E il 68% teme uno scontro più ampio
Alessandro Tentori, CIO Europa di Axa IM, nell’outlook della società per il nuovo anno individua diversi cambi di passo: la FED potrebbe allentare la propria politica dei tagli dei tassi e le obbligazioni governative per i gestori figureranno come asset tattico, non più strategico
A dicembre i prezzi hanno rallentato al 2,5%. Giù anche il dato core e quello dei servizi. Per alcuni analisti la disinflazione è avviata e Bailey potrebbe tagliare quattro o cinque volte nel 2025. Per altri resterà cauto
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