Raccolta e (soprattutto) mercati mettono le ali alle masse gestite. I dati a fine 2023 presentati nell’assemblea di Aipb mostrano una crescita a doppia cifra, tendenza confermata nel primo trimestre dell’anno. Torna a salire anche il tasso di risparmio
In continuità con il 2023, anche quello in corso sarà un anno di crescita per l’industria italiana della consulenza per clienti d’alta fascia. Questo in estrema sintesi il messaggio dell’assemblea annuale di Associazione Italiana Private Banking, che ha certificato come il settore sia stato capace di archiviare 12 mesi tra i più duri degli ultimi 30 anni con un patrimonio sopra i mille miliardi di euro. Cifra che, per il presidente Andrea Ragaini, è destinata a salire ulteriormente di qui a dicembre.
Andrea Ragaini, presidente di Associazione Italiana Private Banking
Nello specifico, una raccolta netta del +3,8% e un contributo dei mercati finanziari positivo per il 6,5% hanno permesso alle masse in gestione di crescere dell’11,2% e raggiungere quota 1.101 miliardi di euro. Come spiegato dall’associazione, si tratta di un dato risulta molto superiore rispetto a quello degli altri operatori della consulenza e ma che non rappresenta una novità: con una variazione media del 4,8% contro l’1,5% messo a segno altrove il 2023 del private banking è allineato alla tendenza storica registrata dal comparto negli ultimi nove anni. E, secondo il presidente Andrea Ragaini, il fenomeno dovrebbe continuare anche nell’anno in corso. “Pur in presenza di un tasso di crescita del risparmio ancora ampiamente al di sotto delle medie storiche, il primo trimestre ha visto proseguire la crescita”, ha detto il numero uno dell’associazione. Che ha rimarcato come la forza del modello di servizio offerto dal settore offra prospettive positive anche a dispetto un quadro geopolitico particolarmente instabile e complesso. “La percentuale di ricchezza investita dalle famiglie private (al netto di conti e depositi) si conferma all’86,3% ed è ampiamente oltre il 49% registrato in media dagli altri operatori”, ha aggiunto Ragaini.
Portafogli private meno orientati all’amministrato
Secondo le analisi dell’associazione, nel 2024 si prevede un leggero rallentamento del processo di ricomposizione dei portafogli private verso l’amministrato registrato cui si è assistito negli ultimi anni. “Sebbene quest’ultimo continui a essere il comparto favorito (+14,1% tendenziale) grazie a tassi di interesse ancora elevati, sono previsti in crescita anche fondi comuni e gestioni patrimoniali (+7%) e prodotti assicurativi (+4,3%) mentre la liquidità resta sostanzialmente stabile (-0,5%)”, specificano da Aipb.
“L’amministrato arriva a una quota vicina al 32% dell’allocazione”, viene spiegato, sottolineando come si tratti di dieci punti in più rispetto a settembre 2022. E l’impatto di questa impennata avrebbe influenzato sia gli investimenti nel gestito, previsto in consolidamento al 35% (la quota media degli ultimi 5 anni è di circa il 38,5%), sia quello nei prodotti assicurativi, passati negli ultimi dieci anni dal 16% ad un massimo del 23% a fine 2022 per tornare al 19,4% nel 2024. “La restante parte, relativa alla liquidità e ai depositi, è prevista ai minimi storici (13,7%) contro il valore massimo (circa 18%) raggiunto a settembre 2022”, completa l’analisi.
Ultimo ma fondamentale rilievo per il futuro dell’industria della consulenza di fascia alta è il ritorno alla crescita del tasso di risparmio delle famiglie. Dopo aver toccato il minimo nel 2023, i consumi sono ora previsti in stabilizzazione mentre il reddito disponibile dovrebbe crescere dell’1,5 % nel 2024.
Le linee strategiche che hanno indirizzato le attività dell’associazione”, ha infine dichiarato il segretario generale Antonella Massari, si possono riassumere in sette punti: “Valorizzare il private banking come attore della crescita del Paese; studiare l’evoluzione strategica del settore; mantenere un dialogo costruttivo con le istituzioni per una sempre più efficace regolamentazione; offrire servizi innovativi agli associati; impegnarsi a fare dell’ufficio studi un riconosciuto think tank sugli investimenti privati e sulla consulenza; contribuire alla creazione di una nuova generazione di professionisti e rafforzare le competenze, attraverso Aipb Schola, di chi già lavora nell’industria”.
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