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Secondo l’aggiornamento al V Rapporto Assogestioni-Censis, l’89% degli under 35 mette da parte ma sono pochi quelli che li investono. Colpa dell’emotività e delle logiche di breve periodo. Dall’educazione finanziaria alla consulenza, la ricetta per rimediare. Ma attenzione al linguaggio
Il capitale riescono a metterlo da parte. Ma, quando si tratta di decidere cosa farne, finiscono per farsi guidare dall’irrazionalità, cedere a logiche di breve periodo o prediligere l’acquisto immediato anziché l’investimento. Quella dei giovani italiani con il risparmio non è una relazione semplice e la riprova viene dall’aggiornamento al V Rapporto Assogestioni-Censis sulle abitudini finanziarie delle nuove generazioni, uno studio presentato il 2 dicembre davanti alle telecamere della piattaforma di broadcasting FR|Vision. Secondo la ricerca, che ha sondato un campione di mille cittadini diversificati in base all’età, per un 89,5% di under 35 che dice di riuscire ad accantonare denaro solo una piccola quota sceglie di impiegarlo per sottoscrivere uno strumento con cui provare ad approcciare i mercati. Dato che sottolinea quanto sia pressante per l’industria l’esigenza di promuovere l’educazione finanziaria e favorire attività di consulenza su misura.
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Tanto risparmio e pochi investimenti
Nel dettaglio dello studio, piuttosto diverse appaiono le destinazioni scelte per i propri risparmi dagli interessati. Il 53,5% dei giovani, ad esempio, accantonano allo scopo di sentirsi più sicuri nel quotidiano o poter fronteggiare imprevisti e difficoltà: un percentuale tutto sommato in linea con quelle registrate 28 tra gli over 35 e gli ultra-settantenni, dove le quote di chi si dà queste priorità raggiungono il 56,1% e il 34,4%. Risulta invece meno coerente con i dati degli altri gruppi anagrafici l’incidenza di chi mette da parte risorse per soddisfare piaceri come viaggi o acquisti di oggetti preziosi, che è pari al 30,4% contro il 20,8% tra gli adulti e il 18,6% tra gli anziani: un gap che può essere letto come il segnale di una minor propensione agli investimenti da parte delle nuove generazioni. Stesso discorso per coloro che hanno come obiettivo finanziare spese importanti, siano esse l’acquisto di un immobile oppure di un’auto: in questo caso il 26% del campione si scontra con il 17,7% e il 3,3%.
Decisioni avventate
Quando si tratta di investire, il 44% del campione dichiara che sarebbe sensibile alla necessità di costruire nel tempo sicurezza per sé mentre il 35,1% si dice interessato a proposte di differenziazione del portafoglio. Tra le altre preferenze espresse …

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