3 min
Second la survey di BofA, per i gestori è la fine dell’eccezionalismo americano: la crescita rallenterà. Banche e difesa i titoli preferiti
Investitori in fuga dall’America di Donald Trump. L’ennesima conferma che l’eccezionalismo statunitense potrebbe ormai essere al capolinea arriva dai gestori di fondi globali, che nell’ultimo mese hanno abbandonato in massa gli USA per riversarsi in Europa. Il dato emerge dalla consueta Fund manager survey di Bank of America, che a marzo ha registrato la più grande rotazione storica da una sponda all’altra dell’Atlantico da quando nel 1999 sono partite le rilevazioni mensili.
📰 Leggi anche “Investitori istituzionali in fuga: meno azioni USA e più cash“
La più grande rotazione storica dagli USA alla UE
Il cambio di direzione, secondo gli analisti Andreas Bruckner e Sebastian Raedler, è stato spinto sia dai crescenti timori per la crescita a stelle e strisce sia dalle attese per una ripresa europea guidata dagli stimoli tedeschi e dall’aumento delle spese per la difesa. Così ora il 39% dei gestori detiene una posizione sovrappesata sull’equity del Vecchio Continente, in deciso aumento rispetto al 12% del mese scorso e ai massimi dal 2021, mentre il 23% è sottopesato sui titoli statunitensi, facendo segnare la più alta sottoponderazione dal 2023. Per l’allocazione azionaria USA si tratta di un drastico calo dal 17% di gestori in sovrappeso di febbraio, che si traduce in un’oscillazione di 40 punti percentuali e che porta alla più grande rotazione dai mercati a stelle e strisce a quelli europei mai registrata da BofA.
La fine dell’eccezionalismo USA
Il motivo di tale rotazione è semplice: Wall Street domina da anni, sostenuta da una forte crescita economica e dall’innovazione tecnologica, ma ora la sua supremazia appare compromessa. Il 69% dei fund manager ritiene infatti che l’era dell’“eccezionalismo statunitense” sia giunta al termine. Colpa delle crescenti preoccupazioni sulle prospettive economiche: ben l’83% degli intervistati prevede un rallentamento, contro il 28% del mese scorso, facendo registrare il più netto deterioramento del sentiment da anni. E anche se i timori di una profonda recessione restano comunque limitati, con il 64% che ancora scommette su un atterraggio morbido, molti si stanno preparando a una stagnazione o a una lieve stagflazione. La causa, ovviamente, sono i dazi di Trump e la minaccia di una guerra commerciale globale.
📰 Leggi anche “Gli istituzionali non temono i dazi e fanno rotta sull’Europa“
Europa verso la ripresa grazie a Germania e difesa
In tutto questo l’Europa appare invece come un approdo promettente: da qui “EU-rresistible”, il titolo scelto questo mese dagli analisti di BofA per la survey. Il 60% dei gestori stima infatti una crescita più forte quest’anno, rispetto ad appena il 9% di gennaio. Ad alimentare l’ottimismo sono state sia le recenti misure annunciate dal nuovo governo in Germania, lette come una vera e propria svolta dai mercati, sia l’aumento della spesa per il riarmo dell’Unione. Tuttavia, nonostante i forti afflussi, alcuni investitori restano cauti su quanto possa durare il rally del Vecchio Continente. Il 67% vede ancora rialzi nel 2026, ma la percentuale è in calo rispetto al 76% del mese scorso, segnalando che l’ottimismo si è leggermente raffreddato. Intanto, le aspettative di crescita globale sono peggiorate: ora il 44% prevede un rallentamento, in fortissimo aumento dal 2% di febbraio, a causa soprattutto dell’incertezza sul futuro economico degli States.
Banche, assicurazioni e difesa i titoli preferiti
Quanto ai portafogli, i fund manager stanno aumentando la loro esposizione soprattutto ai titoli finanziari europei: banche e compagnie assicurative rimangono infatti i settori più sovrappesati. Guadagnano terreno poi i titoli industriali, che registrano un forte miglioramento della loro quota in portafoglio guidata dalle aspettative di una maggiore spesa per la difesa. Anche le small cap stanno attirando un rinnovato interesse, con il 37% degli investitori che prevede sovraperformino le large cap. Inoltre il 50% degli intervistati preferisce i titoli ciclici a quelli difensivi, in aumento rispetto al 28% del mese scorso, riflettendo appunto le aspettative di un’accelerazione economica. Infine, a livello geografico la preferenza è tutta per la Germania, mentre al secondo posto si piazza l’Italia che a marzo ha superato la Francia. In coda alla classifica Svizzera e Spagna.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.