La nuova European Investor Sentiment Survey di Fidelity International mostra un Paese diviso tra proattività e paura. Cresce la quota di chi effettua versamenti integrativi periodici, ma oltre il 40% teme di non riuscire ad avere una rendita adeguata. Peggio di Spagna, Germania e Svizzera
Quasi un italiano su due (49%) effettua versamenti aggiuntivi al proprio fondo pensione e oltre la metà (55%) prende decisioni attive su come i risparmi previdenziali debbano essere investiti. È il ritratto che emerge dalla nuova European Investor Sentiment Survey commissionata da Fidelity International, che ha coinvolto mille investitori tricolore all’interno di un campione più ampio di sei Paesi europei. L’indagine fotografa infatti un Paese che mostra segnali incoraggianti sul fronte della pianificazione previdenziale, pur restando indietro rispetto ad altre realtà come Spagna e Germania o anche Svizzera.
Tra le principali finalità d’investimento, i nostri connazionali indicano come prima il desiderio di mantenere l’attuale tenore di vita: questo obiettivo viene infatti citato dal 39%, seguito dalla necessità di prepararsi a esigenze sanitarie future (34%) e dalla costruzione di un fondo di emergenza (32%). Solo un quarto degli intervistati menziona il risparmio previdenziale come priorità, pur ammettendo in larga parte di non fare abbastanza: il 42% dichiara infatti di non riuscire ad accantonare sufficienti risorse per la pensione.
Gli obiettivi dei risparmiatori
Fonte: Fidelity International, Opinium, Giugno 2025
Inflazione e imprevisti i principali ostacoli
Guardando ai rischi, l’inflazione è percepita come il freno maggiore: il 38% del campione teme che infatti l’aumento del costo della vita eroda il potere d’acquisto del proprio capitale accantonato. Seguono le spese impreviste (37%), l’instabilità economica generale (33%) e la volatilità dei mercati (26%). Il 19% ammette invece di non avere la capacità di risparmiare abbastanza. La paura che le risorse messe da parte possano esaurirsi troppo presto riguarda un quarto degli intervistati, mentre il timore più diffuso resta quello dei problemi di salute (43%). Emergono anche ansie legate a eventi imprevisti (22%), al rischio di diventare un peso per i familiari (19%) e a possibili modifiche delle politiche governative (14%).
I timori ai raggi X
Fonte: Fidelity International, Opinium, Giugno 2025
Un cambio di passo nella consapevolezza
Rosario Sarcone, head of sale Italy di Fidelity International
“I dati che emergono dall’indagine sono incoraggianti”, ha detto a commento dello studio l’head of Sales Italy di Fidelity Rosario Sarcone, che ha sottolineato come il timore diffuso di non risparmiare abbastanza per la pensione e un sistema pubblico sotto pressione stiano spingendo sempre più italiani a prendere in mano il proprio futuro previdenziale. Se dunque in cambio di passo in corso, è la constatazione del manager, ancora molto resta da fare e nuove pressioni sono destinate ad arrivare dal fronte dell’invecchiamento demografico: “L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che la popolazione con più di 80 anni triplicherà entro il 2050, il che significa che diventa fondamentale pensare non solo a come investire in vista della pensione ma anche a come investire durante la pensione e garantire risorse adeguate per tutta la durata di una vita più lunga”.
Guardando al complesso degli Stati coinvolti nell’indagine, emerge come tre persone su cinque che non hanno ancora lasciato il mondo del lavoro ritengano di trovarsi sulla buona strada per raggiungere il reddito pensionistico desiderato. Questa percentuale sale al 66% in Spagna, al 64% in Germania e al 63% in Svizzera. Si tratta di dati che riflettono un forte desiderio di risparmiare di più per il futuro, anche se il rischio di non avere un reddito sufficiente durante la pensione risulta tendenzialmente aumentare al crescere dell’aspettativa di vita.
La sfida per l’industria
Per Fidelity, il ruolo dell’asset management in questo contesto è quello di offrire strategie in grado di adattarsi a contesti normativi e di mercato in continuo mutamento. “La pianificazione previdenziale è complessa”, ha concluso Sarcone, “perché le regole si evolvono e gli scenari macro restano incerti”. Da qui, l’obiettivo della società: “Fornire strumenti e soluzioni per aiutare gli investitori a costruire una pensione finanziariamente sicura, in Italia come in tutta Europa”.
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