Risparmio, solo un giovane su due riesce ad accantonare. Ecco perché
Inflazione e precarietà lavorativa vanificano l’intenzione di mettere soldi da parte e investire di Millennial e GenZ: il 79% vorrebbe, ma solo il 54% ce la fa. Il sondaggio Gimme5
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A fine 2021 per le famiglie italiane crescevano reddito, consumi e propensione al risparmio. È quanto emerge dagli ultimi dati Istat relativi al quarto trimestre dello scorso anno, stando ai quali è risultato in lieve aumento anche il tasso di investimento.
Nel dettaglio dei numeri – certamente ora molto diversi dopo lo scoppio della guerra Russia-Ucraina e l’impennata dell’inflazione – alla fine del dicembre scorso il reddito disponibile delle famiglie consumatrici era aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi risultavano in crescita dell’1,2%.
Di conseguenza, spiegano dall’istituto di statistica, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici era stata pari all’11,3%, in aumento di 0,2 punti percentuali sul periodo luglio-settembre. A fronte però dell’aumento del deflatore implicito dei consumi (+1,2%), i tecnici Istat fanno notare come il potere d’acquisto delle famiglie fosse in realtà rimasto stabile, essendo cresciuto rispetto al trimestre precedente di appena lo 0,1%.
In aumento anche il tasso di investimento, al 6,8%, 0,2 punti percentuali più in alto rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento degli investimenti fissi lordi del 4,9% e, appunto, dell’aumento del reddito disponibile lordo.
Quindi, commentano dall’Istat, il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto sensibilmente in termini congiunturali, mentre la propensione al risparmio ha registrato un lieve incremento. Sostanzialmente stazionario, invece, il potere d’acquisto delle famiglie, stagnante causa rialzo dei prezzi.
Passando all’Eurozona, il tasso di risparmio delle famiglie è stato del 13,3% nel quarto trimestre del 2021, in calo rispetto al 15% nel terzo trimestre e vicino ai valori osservati subito prima dell’epidemia di Covid-19. Secondo la rilevazione Eurostat, inoltre, il tasso di investimento è aumentato dal 9,6% al 9,9%, il valore più alto dal primo trimestre del 2009.
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