Quest’anno la crescita è stimata allo 0,7%. Ma cala l’attesa per il 2025. Invariate le aspettative di inflazione, che scenderà al di sotto del target nel 2026. Villeroy (BCE): attese dei mercati per altri due tagli “ragionevoli”
Un crescita del PIL lievemente più alta quest’anno e più bassa il prossimo, con l’inflazione che continuerà a rallentare, come già atteso, e potrebbe scendere sotto il target del 2% entro il 2026. È questo il responso del sondaggio trimestrale della Banca centrale europea (BCE) sulle aspettative dei previsori professionali, le cui opinioni contribuiscono a determinare le scelte di politica monetaria dell’Eurotower.
Gli esperti hanno dunque lasciato invariate le attese di crescita dei prezziper il 2024 e il 2025 rispettivamente al 2,4% e al 2,0%. Hanno però ritoccato leggermente al ribasso la proiezione per il 2026, all’1,9%, chiarendo che nel lungo periodo (ovvero il 2028) l’indice si attesterà al 2%. Si tratta di numeri inferiori a quanto atteso dalla stessa BCE. Discorso diverso per il dato core, rivisto invece lievemente al rialzo di un decimo di punto sia per quest’anno che per il prossimo, rispettivamente al 2,7% e al 2,2%, mentre la stima per il 2026 viene confermata al 2%. A pesare sono stati i dati sull’inflazione dei servizi e una crescita del costo del lavoro più persistenti del previsto. Anche per l’indice di fondo, però, le aspettative a lungo termine sono rimaste invariate al 2,0%.
Migliora la crescita 2024
Se la visione sull’inflazione non è cambiata, quella sul PIL riserva qualche novità. L’attesa sul 2024 “resta modesta” allo 0,7%, a causa di un effetto trascinamento dal 2023, ma risulta comunque più alta di 0,2 punti rispetto al sondaggio precedente che la dava allo 0,5%. Per il prossimo anno c’è invece un ritocco al ribasso di 0,1 punti, con il dato finale all’1,3% invece dell’1,4% della view di tre mesi fa. Invariato il PIL 2026, previsto in espansione dell’1,4%, e le aspettative di crescita a lungo termine, ferme all’1,3%. Infine, gli economisti vedono la disoccupazione migliorare al 6,5% quest’anno e nel 2025, contro il 6,6% precedente, per poi attestarsi al 6,4% dal 2026 in poi.
I mercati continuano ad aspettarsi due tagli dei tassi da parte della BCE, anche dopo che giovedì il board dell’istituto ha deciso di lasciare invariato il costo del denaro e ribadito che ogni decisione dipenderà dai dati. Una conferma alle attese degli investitori è arrivata dal governatore francese, FrançoisVilleroy de Galhau, che ha definito tali stime “ragionevoli”. Il banchiere centrale ha però precisato di non voler fare previsioni definitive, perché queste dipenderanno appunto dagli indici economici, e ha sottolineato che Francoforte guarda più alle aspettative per il 2025 che alle fluttuazioni del 2024, dal momento che si registreranno alti e bassi di mese in mese. In ogni caso, secondo Villeroy la disinflazione sta proseguendo come previsto e il tasso di aumento dei prezzi continuerà a rallentare.
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